... passando per ISCHIA

 

Si corre ad Ischia per... via mare

 

Lunedì 11 giugno 2007
 
Chiamare un taxi in albergo alle otto di mattina per raggiungere il Molo Beverello è il preludio ad una giornata indimenticabile trascorsa fra sole e mare. Ischia, nostra meta odierna, è stata l'unica destinazione cui un viaggio per mare ci ha portati n questa breve vacanza di giugno. Più numerosi le partenze o gli arrivi al molo Beverello nel mese di aprile per visitare Sorrento, Capri, Maiori ed Amalfi. Abbiamo cercato di non trascurare i posti più importanti, ma resterebbe ancora moltissimo da vedere. Procida, Ventotene, Ponza, la stessa Ischia, di cui oggi ci siamo limitati ad un giro completo per terra a bordo di un minibus e di cui in maniera un poco più approfondita abbiamo visitato solo il porto e Lacco Ameno.

 

Scogliera ischitana

 

Quest'ultima era una spiaggia alla moda soprattutto negli anni cinquanta, quando fu trasformata dall'editore milanese Angelo Rizzoli da piccolo borgo marinaro in località turistico-termale internazionale, frequentata da personalità quali Charlie Chaplin, Liz Taylor, Maria Callas ed Aristotile Onassis. Ora sembra aver perso parte del suo richiamo a vantaggio di Forio d'Ischia e di Sant'Angelo. Arrivati a Lacco Ameno verso mezzogiorno ci siamo incamminati lungo il corso principale, fermandoci di tanto in tanto per fotografare e filmare scorci di spiaggia, le casette che si affacciano sul mare ed il caratteristico isolotto a forma di fungo, situato a poche  decine di metri dalla riva.

Abbiamo pranzato alla Sirenetta, tranquillo ed elegante ristorante sul mare ed io ho pensato che era questo il mio pranzo di compleanno, il pranzo dei (uh!) sessant'anni. Almeno lo festeggiavo in un posto come si conviene.
Rientrati a Napoli-Mergellina poco dopo le quattro, siamo passati in albergo per rinfrescarci e verso le sei siamo usciti di nuovo per fare il mio biglietto per Udine presso un'agenzia d viaggi e cenare in via Medina.

 

Il famoso "fungo" di Lacco Ameno

 

 

Martedì 12 giugno 2007
 
Al negozietto di articoli fotografici di Porta Capuana abbiamo fatto riversare le foto memorizzate dalla macchina digitale su due dischetti  Come in aprile, con Ottavio ho sostato al medesimo bar con gli ombrelloni rossi per un caffè. Sembra davvero un rituale quello delle ultime ore di permanenza a Napoli a Porta Capuana. Siamo ritornati in albergo a ritirare le valigie, Ottavio mi ha filmato mentre dicevo qualche sciocchezza alla cinepresa, seduto presso il balcone della mia camera.

 

Paolo Driussi

 

Abbiamo salutato il personale della reception, Enzo, Annamaria e Cira, gentilissimi come sempre, e ancora con un taxi, che ha impiegato quasi venti minuti per districarsi in un ingorgo colossale, abbiamo raggiunto la stazione.

 

Il mio none è... Paolo!

 

Eravamo molto in anticipo per i rispettivi treni, ma quando sai che devi partire ed hai i bagagli appresso non c'è spazio né voglia per nient'altro. Ci siamo bevuti due bicchieri di cola cola al Mac Donald's. Siamo rimasti insieme fino quasi l'una meno dieci. Poi ci siamo salutati affettuosamente e ciascuno ha preso posto sul proprio treno. Non sono mancati gli SMS e le telefonate per restare in contatto. Il tratto da Roma a Firenze mi è parso eterno, comunque stavolta il treno è arrivato a Udine in perfetto orario. Alle nove e dieci di sera ero a casa.

 

Ottavio all' Hotel Des Artistes di Napoli

 

Gli ultimi due giorni con Paolo sono stati belli, e mi son rilassato. Ischia è bellissima, a Lacco Ameno non c'ero mai stato prima, l'avevo solo "cantata"... Non c'era molta gente in quello che è definito uno dei posti più belli del mondo, con mia somma sorpresa, pensavo di trovare tanto passeggio, signore che vanno e vengono da alberghi e ristoranti affollatissimi (come è accaduto a Capri e in altri posti in cui sono stato con Paolo nel suo precedente viaggio campano), pensavo di trovare insomma un "posto turistico" ed invece ho trovato una tranquillità particolarissima, quasi voluta. Il mare dormiva insieme con una coppia di fidanzati, tutto sembrava d'oro e quindi custodito dietro i vetri di una gioielleria. Sembrava di poter solo ammirare e non di toccare... La giornata di lunedì quindi, tutta "Albergo e Ischia". Il giorno successivo: la partenza. Cosa potrei aggiungere? La mia incursione sarebbe inutile... è sempre un momento triste veder partire una persona al quale sei affezionato e che vuoi bene... beh, però anche stavolta, Paolo ed io ci siamo salutati con un "Arrivederci"...

 

I nostri nomi in cartellone

 

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