I capitoli di questa sezione:

I CONTRABBANDIERI: UNA STORIA VERA RACCONTATA DA NICOLA AULETTA
GIOVANI RAGAZZI DELLE MEDIE RECITANO OTTAVIO BUONOMO
FELICE SCIOSCIAMMOCCA
FLORA FEBRARO
SIGNO', DOVE SI PRENDE L'11?

 

I CONTRABBANDIERI: UNA STORIA VERA RACCONTATA DA NICOLA AULETTA

Il 13 maggio 2011, al TEATRO AUDITORIUM CAIVANO ARTE di Caivano (Na) debutta la compagnia teatrale FATTI AD ARTE con "I contrabbandieri" commedia in due atti scritta e diretta da Nicola Auletta, prodotta dalla RikaFilm in collaborazione con l'Associazione S.N.M e il comune di Caivano. La trama è ispirata ad una storia realmente accaduta. L'autore si rifà al giorno dopo la morte dei due finanzieri Antonio Sottile e Alberto De Falco nel 2001. La storia, ambientata a Napoli, racconta la lotta al contrabbando da parte dello stato e contemporaneamente parla della ribellione dei contrabbandieri alla camorra.

La commedia è incentrata sulla storia di Don Salvatore Apicella (Vincenzo Della Corte), Ciro (Nicola Auletta),  Elisella (Nicolina Tamburrino al suo debutto) e Donna Sofia 'a contrabbandera (Amalia Catauro), rispettivamente il boss, il capo-popolo, la sua fidanzata e la "matrona" del "vascio" di una Napoli sofferente ma combattiva.

Il cast è formato da tanti attori. Il comunicato stampa presenta tra gli "attori illustri" della compagnia Ottavio Buonomo nel ruolo di Carmine, un giovane ragazzo appassionato del Napoli ed in particolar modo della figura di Diego Armando Maradona e del karate. Un personaggio nuovo che Ottavio, aiutato dall'attenta regia di Nicola Auletta, si costruisce. Divertenti sono le "uscite ad effetto" come "'Ncopp'o colpe 'e Hong Kong e comme 'a state facenne longa", "'Ncopp'o colpe d'e 'ggeluse, ma 'sti dduje sò proprio curiuse", "'Ncopp'o colpo della sacra brezza mò sì 'ca sì na busta 'e munnezza" (battuta che ad ogni replica prenderà un applauso), "'Ncopp'o colpe d'a santissima trinità me pare 'o guappo 'e dint'a Sanità" e via dicendo. Ottavio indossa due magliette del Napoli, tra cui una con un noto sponsor degli "anni di Diego".

Nella commedia sono presenti anche canzoni. La sigla di apertura, cantata dagli OLTREOCEANO con testo e musica del maestro De Furia, fa da sottofondo ad bellissimo effetto scenico con tulle trasparenti e luci. Il secondo atto si apre invece con "Core malato" scritta e cantata da Ottavio Buonomo. Le musiche dell'opera (tra cui "Donna Sofia" con coreografia curata da Giuliana Loperto) sono di Pasquale Vitale e Michele Marchese. I costumi sono di Maria Pennacchio, storica costumista napoletana. La direzione artistica è del maestro Domenico Sepe.

Lo spettacolo, ripreso anche il 22 giugno 2011 per una rassegna teatrale organizzata ad Afragola, viene seguito da un grande pubblico e riesce ad emozionare tutti. La gente ride con Ottavio, Gennaro Esposito (nel ruolo di Sguarramazzo, venditore ambulante di scope), Sandro Tuccillo (Giannenella, il femminello del quartiere) e Angelo Senese (Tonino, padre di Ciro), si arrabbia con la cattiveria di Vincenzo Della Corte (nei panni di Salvatore Apicella, il boss della zona), si emoziona con la storia d'amore di Ciro ed Elisella. Quest'ultima dovrà rinunciare al grande amore della sua vita per sposare Don Salvatore il boss. Completano il cast Liana Franchi (Maria 'a baccalaiola), Natalia Fusco (Peppenella Cosciafresca), Costanza Tagliamonte (Speranza, fidanzata di Carmine), Luisa Casolaro (Caterina Pupella), Gennaro Ostinato (finanziere), Raffaele Campisi (finanziere), Michele D'Onofrio (capitano della guardia di finanza), Carla Puzone (lavandaia), Teresa Del Prete (seconda lavandaia), Gennaro Di Gennaro (scagnozzo), Gaetano Franzese (scagnozzo) e Paolo Natale (scagnozzo). Una simpatica curiosità: Anche per  questa commedia nella parte di moglie di Ottavio c'è Costanza Tagliamonte!

Il 18 maggio 2011 Ottavio è protagonista della "Festa di Maria SS della Pietà" a Campagnola (Ce) con Manuela Lettieri. Canta "Tutti vogliono gagà", "Chiarina mia", "Fatte fà 'a foto" e "'A cammesella".

Dal 20 maggio invece porta in alcune scuole medie della Campania, cominciando dall'I.C. ALDO MORO di Casalnuovo di Napoli (Na), l'atto unico "Estratti di varietà", una lezione-spettacolo di teatro comico tra monologhi e macchiette. Diversi gli argomenti trattati come la scuola, la generazione dei "telefonini" e il rapporto tra gli uomini e le donne nelle varie età. I ragazzi delle scuole medie, durante questi spettacoli, apprezzano l'attore che vedono come un loro amico, un confidente, un maestro simpatico e preparato che può insegnare molto e non solo sull'argomento "teatro". Non mancano macchiette classiche come "Arrabbiati canaglia", "Rea confessa" (eseguita per la prima volta in pubblico da Ottavio) e "La manicurista".

Il 21 maggio si esibisce al Centro Polifunzionale "Paolino Avella" di Pollena (Na) con uno spettacolo costruito principalmente da note macchiette come "Il tramviere", "Arrabbati canaglia", "Ma ve pare, ve pare, ve pà", "'E 'dduje gemelli" e "Fatte fà 'a foto".

 

GIOVANI RAGAZZI DELLE MEDIE RECITANO OTTAVIO BUONOMO

Sempre nel mese di maggio 2011 per un progetto teatrale dell'Istituto Comprensivo "Aldo Moro" di Casalnuovo di Napoli (Na) è autore e regista de "'O vico d'è scugnizze". L'atto unico che Ottavio portò in scena nella stagione artistica 2005 - 2006 e in quella successiva, nella versione "aggiornata" per gli allievi della scuola media debutta il 28 maggio 2011 nella Sala Teatrale dell'"Aldo Moro" in Via dei Tigli. Il laboratorio espressivo "Il corpo e le parole delle emozioni" è curato dalle professoresse Rosanna Valentino, Enrica Pirozzi e Rosa Penna.

Dal programma teatrale scritto e curato dai giovanissimi allievi si legge che "La vicenda narra uno spaccato di vita di un caratteristico vicolo napoletano ricco di personaggi che creano una tavolozza variopinta con le loro caratteristiche". Al copione originale vengono aggiunte quattro scene nuove e due personaggi. A Donna Amalia 'a pizzaiola le viene affiancato Don Nicola, un marito gelosissimo e vittima dell'acidità della moglie. Un vero e proprio "personaggio-tormentone" si ritrova nella figura di Pasqualino, sempre alla ricerca del suo amico Gaetano che non troverà. Il finale della commedia si chiude con un simpatico "Ma avete visto a Gaetano?", pronunciato proprio da questo nuovo volto del "Vico" di Ottavio Buonomo.

Molto belli i messaggi scritti dai giovani allievi ad Ottavio, il loro regista:

"Grazie davvero di cuore, per avermi (a me come a tutti i miei compagni) regalato emozioni, che forse mai nessuno mi ha mai fatto provare. Con la tua simpatia hai regalato a tutti noi, un qualcosa di speciale.. Grazie di tutto! Sei stato fantastico... Ti voglio bene!" (allievo Antonio Russo);

"Ottavio grazie! Grazie a te ho capito tante cose e ho imparato a non avere più vergogna della gente e molte altre cose. Tvb!" (allieva Pina La Mantia);

"Appena Tornata da una Recita.... Bellissima.... Ti voglio tanto Bene Ottavio E ankee... tutti voi..." (allieva Daniela Di Mauro);

"Per me sei stato non solo un maestro da palcoscenico, sei stato pure un maestro di vita ed io ti ringrazio per tutte le sudate le risate che hai fatto con noi ... dopo questa commedia potrò vantarmi e dire mi ha insegnato Ottavio Buonomo" (allievo Raffaele Esposito).

Ed Ottavio nell'anno scolastico 2010 - 2011 è ancora esperto di teatro e recitazione al 3° Circolo Didattico Statale di Caivano (Na) per il laboratorio psicomotorio espressivo "In maschera". Ottavio con la dottoressa Francesca Foschini propone una serie di attività che spaziano dal mimo corporeo al gioco teatrale, dal training psicofisico all'improvvisazione spontanea e creativa, dalla psicoanimazione alla lettura e costruzione di un testo. Ogni allievo riesce a scrivere un copione inventando una storia, costruendo le battute e specificando le caratteristiche psicologiche e fisiognomiche di tutti i personaggi. Non mancano approfondimenti circa la commedia dell'arte e le maschere. I bambini guidati da esperti, tutor e insegnanti realizzano dei veri e propri schemi su grandi fogli (esposti in una bellissima mostra nel cortile della scuola) che riassumono l'appassionante storia del Nostro Teatro.

Ottavio è anche autore di due atti unici per l'infanzia rappresentati da due scuole della Campania: "Io amica ape" (una scuola elementare di Napoli) e "Per un mondo diverso" (una scuola elementare di Caivano - Na).

 

FELICE SCIOSCIAMMOCCA

Il 29 e il 29 maggio 2011 debutta al Teatro Comunale di Cercola "Mettiteve a 'ffà l'ammore 'cu mme", due atti di Eduardo Scarpetta per la regia di Enzo Di Santo, con allestimento curato dall'Associazione Millennio. E' la prima volta che Ottavio veste i panni di Felice Sciosciammocca, personaggio tipico del Teatro Scarpettiano. Felice è un giovane timido e impacciato, dal classico ciuffetto sulla fronte, con un "mezzo cilindro", il bastone e la giacca a quadri. Ottavio ne fa una lodevole interpretazione, rispettando fedelmente la descrizione di Scarpetta, le indicazioni del regista Di Santo e il copione (anche se spesso improvvisa con gusto). Felice viene caratterizzato dall'artista con un accento da "gagà", con una strana camminata e con gesti che lo fanno sembrare smontabile. Le "facce" sono straordinarie e basta un qualsiasi ammiccamento per scatenare la risata.

"Mettiteve a 'ffà l'ammore 'cu mme" è un testo giovanile di Scarpetta. Una commedia esilarante che si avvia da una situazione inizialmente molto chiara: Don Alberto (Gaetano Capasso) ed Emilia (Flora Febraro) si amano e sono sul punto di annunciarlo a Don Gennaro (Peppe De Francesco), del quale Emilia è nipote. Questo amore però è ostacolato da un giuramento che Don Gennaro ha fatto vent'anni prima al padre di Alberto e cioè che avrebbe dato in moglie a quest'ultimo sua figlia Giulietta (Rita Amato). Ma Giulietta è a sua volta già innamorata, ricambiata, di Felice Sciosciammocca. A questo punto Emilia escogita un sistema per aggiustare la situazione. Infatti finge di avere una tresca con Don Felice per suscitare la gelosia di Alberto e spingerlo a confessare la verità a Don Gennnaro. Naturalmente non tutto va liscio e tra intrighi e fraintendimenti tutto si risolverà nel migliore dei modi come in ogni commedia di Scarpetta. Il copione originale dell'opera prevedeva un servo ma Di Santo, come già fatto anche in precedenti allestimenti con altri attori, preferisce inserire Teresina, una cameriera "sorda e cacaglia" (Ersilia Raffone). Forse proprio per la semplicità della trama, l'opera richiede una notevole capacità di interpretazione da parte di tutti gli attori. I costumi sono di Maria Pennacchio.

Della commedia Ottavio dice "E' la prima volta che mi misuro con Scarpetta. Non mi era mai capitato e sono contento di aver indossato i panni di Felice Sciosciammocca, personaggio che hanno interpretato tanti grandi attori tra cui Totò, il mio mito. Abbiamo provato per vari mesi e ci siamo divertiti tantissimo. La gioia è stata quella di provare sempre a teatro, nello stesso teatro della rappresentazione. Questo aiuta molto gli attori. Con questa mia interpretazione ho letto che son riuscito a mettere d'accordo pubblico, critica e addetti ai lavori. Che dire? Mi fa piacere ed umilmente ringrazio!".

 

FLORA FEBRARO

Flora Febraro parla così del caro amico e collega in una esclusiva testimonianza rilasciata il 30 giugno 2011 per il libro "Oltre la maschera dell'attore":

"Fin da piccola  adoravo cantare soprattutto il genere straniero, il ballo mi ha sempre affascinata ma ciò che ho sempre amato di più in assoluto era lo spettacolo in generale e l'arte sotto ogni sua forma ed espressione. All'età di sei anni organizzavo piccoli spettacoli con i miei cugini, adoravo esibirmi sia da sola che in gruppo.  Amavo ascoltare mia madre cantare. Fu lei a trasmettermi la passione per la musica, il cinema e la moda.

Ottavio l’ho conosciuto su Facebook nel 2010. Abbiamo in comune l’amico e collega Lucio Ciotola. Ottavio si distingueva dagli altri per la sua bravura, simpatia e spontaneità e sicuramente per un viso molto particolare ed una voce altrettanto insolita per un artista. Cominciai a guardare i suoi lavori (soprattutto tramite internet) e man mano mi convincevo sempre di più che la nostra unione artistica avrebbe potuto dare degli ottimi frutti.

Dopo vari discorsi Facebook su ci conoscemmo telefonicamente, ricordo era la vigilia di Natale del 2010, da subito iniziò una simpatia reciproca che stava dando spazio man mano, o forse meglio dire, stava preparando il terreno per una splendida collaborazione.

A marzo 2011 andiamo in scena con il varietà "Le avventure comiche di Ottavio e le tre belle moschettiere”. In quella occasione ho avuto modo di conoscerlo sia come attore che come regista. Attento e scrupoloso nel dirigere metteva altrettanto impegno nel curare le diverse interpretazioni dei testi. Brillante e spontaneo mi colpì molto la sua gestualità che metteva in risalto sotto ogni forma ed interpretazione. Ma Ottavio non era solo questo: scrittore di poesie e cantante si avvicinava molto a me come artista anche in questi campi, era completo.

Nello sketch “La visita” da lui scritto e diretto, abbiamo avuto modo di sperimentare la coppia comica con grande successo, divertendo il pubblico di ogni età.

Il secondo spettacolo insieme è andato in scena a maggio 2011: “Mettiteve a fà ll’ammore ‘cu ‘mmè”. Un debutto davvero gratificante raggiunto con il massimo sacrificio da parte di tutto il cast. In questa commedia ho visto l’anima di Ottavio, posso dire che si mette in evidenza a trecentosessanta gradi per dare vita ad uno dei personaggi più noti della scena comica napoletana: Felice Sciosciammocca. Qui assistiamo davvero alla sua massima espressività fisica e verbale e non si può far a meno di divertirsi. Il pubblico chiede questo, ed oggi sicuramente un personaggio come Ottavio è sempre ben accetto, come credo lo sia anche per il settore televisivo di cui fa parte già da svariati anni.

Dopo aver realizzato un intervento come imitatrice in una trasmissione con Lucio Ciotola nel giugno del 2010 vengo notata da Ottavio, per alcune fotografie che mi ritraevano nei panni di Mina Mazzini, e decide di farmi partecipare ad uno show in piazza ad Acerra organizzato da lui. Lo ringrazierò sempre per questa bellissima esperienza, in particolar modo, in quanto ho vissuto praticamente tre ore da vera V.I.P.! Ero Mina a tutti gli effetti! Mi scortavano in tre e cercavano di nascondermi per non farmi vedere dal pubblico prima di andare sul palco. E’ stata un’esperienza unica! Divertentissima! In quella occasione ho conosciuto vari artisti e suoi collaboratori i quali hanno apprezzato molto la mia performance.

Se vogliamo parlare anche del profilo umano di Ottavio c'è da dire molto: Generoso e sensibile, introverso e diretto nei commenti, espone i suoi concetti solo quando lo ritiene opportuno, segno di serietà e professionalità.

Una delle più belle serate a cui ho assistito fino ad ora, quando ancora non lavoravo con lui, è quella presso il teatro Sorrentino di Villaricca, dove per ben tre ore ci deliziò divertendoci con le sue macchiette, senza mai fermarsi e coinvolgendo l’intero pubblico. Spero sempre di far parte della carriera di Ottavio che gli auguro lunghissima..."

Il 2 giugno 2011 presenta negli studi di Morgan Tv il "Panino spettacolo" con le Partenopee (Simona Chiaro, Manu la Sciantosa, Patty, Anna Sax) e il giovane Tony Rea. Canta alcune canzone e propone una serie di duetti con Manuela Lettieri.

 

SIGNO', DOVE SI PRENDE L'11?

Il 4 giugno Buonomo è in Piazza Marconi a Roccamandolfi (Is) per presentare "Signò, dove si prende l'11? - Il teatro in piazza", nuovo one man show prodotto dalla Zeus Art dopo il successo di "Già dalla prima volta che ti sono vista..." (portato nei teatri e nelle piazze di tutta Italia dall'agosto 2010 al gennaio 2011). Per "Signò, dove si prende l'11" Ottavio ci regala un emozionante viaggio che spazia dalla comicità italiana e napoletana (rappresentata principalmente dalle macchiette) al Grande Teatro, riuscendo a citare anche Edmund Kean nel famoso monologo sul "perché si recita" che si apre così "Non si recita per guadagnarsi il pane, si recita per mentire, per smentirsi... si recita perché non ci si conosce o perché ci si conosce troppo..." concludendo poi "...e soprattutto si recita perché si diventerebbe pazzi non recitando". Vari gli argomenti trattati: dai cellulari (viene ampliato il monologo già presente in "Già dalla prima volta che ti sono vista...") a Facebook, dallo stato attuale della politica italiana al rapporto di coppia. Ottavio si diverte a raccontare aneddoti, disegnare personaggi in poche battute o semplicemente indossando un cappello oppure un gilet. Molte le canzoni. Lo spettacolo si apre sulle note de "Il tramviere" (di Cioffi e Pisano), passando per omaggi a Renato Carosone con "Torero" ed a macchiette esilaranti come "Rea confessa" e "Ma ve pare, ve pare, ve pà". Immancabile "'E 'dduje gemelli" e il monologo "Linea di piacere". Ottavio per questa "prima" si esibisce con la grande orchestra di Dino Bucciante.

L'8 giugno 2011 si esibisce con un grande spettacolo comico al Centro Polifunzionale "Giuseppe Liguori" di Sant'Anastasia (Na), spaziando da macchiette come "Arrabbiati canaglia", "La pansé" e "Fatte fà 'a foto" alle poesie di Totò.

 

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