Il vico degli scugnizzi
Racconto ispirato dall'atto unico "'O vico
d'e scugnizze" di Ottavio Buonomo (ispirato a sua volta da una
commedia di Raffaele Viviani)
Si nasce artisti, forse anche Donna Carmela, è nata artista, i suoi
comportamenti da diva capricciosa e il suo modo di porsi, danno agio di pensare
ciò. Donna Carmela è l'artista voluta bene da tutti men che da alcune persone,
che la invidiano, forse perchè la natura è stata generosa con lei, forse perchè
le sue canzoni vengono canticchiate da tutti nel vicolo, forse perchè ha un
carattere forte e fragile allo stesso momento che mette d'accordo tutti. Le
parole dalla sua bocca escono come i bambini da scuola, felici, camminano
ovunque, si arrampicano sui muri, te le senti addosso per diversi giorni, come
un dolce profumo. Donna Carmela è una sciantosa per bene, e del suo privato si
conosce poco o niente, dal momento che prevale il personaggio pubblico.
Il silenzio di un tardo pomeriggio di prima estate viene interrotto dagli
strilli di Donna Carmela, che cammina con il suo scialle rosso, con la sua larga
gonna, con le sue scarpe che fanno i buchi in terra, con il suo muoversi e
agitarsi, Donna Carmela è furiosa. Ennesimo "No" da un impresario. Carmela urla
e viene seguita da Giannina, sua amica, che cerca di calmarla e di portarla
sulla strada della ragione. Donna Carmela non si calma, continua in uno
spettacolo tutto suo che ricorda tanto le sfide tra galli che si facevano in
Messico. Più Giannina cerca di calmare Carmela, più quest'ultima si agita.
Attira l'attenzione di Donna Peppina, un punto di riferimento per tutti nel
vicolo, che esce dal suo negozietto, un "coiffeur pour dame" (se proprio
vogliamo dirlo alla "frangese" e se no "o vascio d'a capera"), il suo sguardo si
incrocia con quello di Giannina che con i gesti cerca di far capire a Donna
Peppina lo stato di nervosismo di Carmela, che sempre più nervosa, guarda a
terra come se avesse perso qualcosa. Donna Peppina cerca di capire cosa sia
successo, e Donna Carmela attacca con la solita lamentela, quella che da anni
ormai la caratterizza "Io sono incompresa, a me nessuno mi capisce, io sono una
grande artista ma nessuno sa apprezzare le mie doti, io so cantare e non mi
fanno cantare, so ballare e non mi fanno ballare, so recitare e non mi fanno
recitare! Io sono una artista completa, cosa si credono questi che vengono e mi
trattano come l'ultima delle venute? Io ho tanti anni di carriera alle spalle!
Poi promettono. Promettono soltanto. Fanno solo chiacchiere, sempre le solite
chiacchiere. E chiacchiere qua, chiacchiere la, chiacchiere su, chiacchiere
giù"... a sentir parlare di tutte quste chiacchiere, sembra sia tornato
nuovamente il periodo di Carnevale. Donna Peppina che già sa come prendere
Carmela in questi casi cerca di calmarla con le solite parole d'incoraggiamento
"Ma voi siete brava! Lo sappiamo tutti quanto valete, non c'è bisogno di
dimostrare ancora la vostra bravura. Nel vico tutti sappiamo che siete una
grande artista", e tra una battuta e l'altra una parola e l'altra, Donna Peppina
dice di aspettare Gaetano, un giovane scugnizzo del vicolo, che per lei è stato
come un figlio, che è andato in cerca di un lavoro per sistemarsi con la sua
fidanzata (che lo renderà presto papà) e sua suocera, Donna Concetta, una delle
colonne del vicolo. Tra una parola e l'altra, arriva Turillo, proprietario di un
caffè che dista poco dal vicolo. Turillo è balbuziente, ma non solo, spesso dice
altre parole di quelle che dovrebbe usare, poi si corregge in tempo, ma viene
comunque preso in giro da tutti, anche se tutti gli vogliono bene, Turillo è
sposato con Donna Vicenza, brava massaia, fedele e... fortemente dura
d'orecchio. Vi lascio immaginare come saranno le discussioni tra questi due
coniugi.
Più si fa sera, più il vicolo si popola, e arriva Donna Concetta con Filomena,
sua figlia. Donna Concetta è un'abile artigiana, impaglia sedie, infatti, si
dice nel vicolo, che i suoi nonni impagliavano le sedie anche al Re, e a tutti i
cortigiani. Donna Concetta è una donna anziana, una carattere impulsivo,
napoletano, forte, un carattere di caffè, sua figlia è più tenera, ed
innamoratissima di Gaetano. Come ogni sera, quando il cielo si fa scuro, il
vicolo si popola di tantissime altre persone che "vengono a prendere il fresco"
in compagnia, chi si siede sulla scalinatella, chi sulla seggiulella, chi
prepara i caffè, chi invece porta lo spassatiempo, chi invece assaggia le
pizzette, le zeppolelle e i ripieni preparati da Donna Amalia, pizzaiola, sempre
pronta a stuzzicare Don Gennaro, professore napoletano, saggezza fatta persona,
che è sposato con Margaret, una inglesina acerba, che di napoletano ha solamente
il marito. Mentre tutti si fanno "'o cunto d'a ghiurnata" tuona il simpatico
Gaetano con una bella notizia, ha trovato un buon lavoro presso un famoso
avvocato di Napoli e potrà trasformare i suoi sogni in... realtà, una realtà
tutta napoletana!