L'umiltà del non sapere

 

Ridere di altri non è una cosa giusta. Ancora di più, non è cosa giusta ridere di altri non presenti. Non è giusto nemmeno che il deriso non sappia mai che noi, alle sue spalle, ci facciamo un sacco di risate. E grazie a lui, trascorriamo cinque minuti di allegria, magari tra una mezza parola, un'allusione, un verbo errato e una metafora in dialetto!
Ma ci sono alcune persone, che convinte della loro "sapiensa" e della loro "inteligenza", ne dicono di tutti i colori, sbagliando puntualmente in bianco e nero. Ed il quadro della situazione è, quasi sempre, più nero che bianco.
Ci sono persone che parlano di tutto, si esprimono su di un tale, chiariscono opinioni su fatti e personaggi. Urlano le loro ragioni, ma senza convinzione, con il semplice gusto di aprire bocca, di urlare, di far sentire la propria presenza, anche a costo di una brutta figura.
Ma la brutta figura è soggettiva. Tante volte, chi la fa, non se ne accorge. Quando gli viene fatta notare, fa finta di non accorgersene. Quando gli si dice di averla fatta, la commenta con una doppietta (in tempi di mondiali, è doveroso usare termini calcistici).
Ci sono persone che per giustificarsi di eventuali errori, che non riconoscono, ma che potranno essere riscontrati, si "buttano" ai piedi della lingua italiana, cercando di intenerire colui che ascolta o legge!
"Non posso chiedere pietà perchè la pietà si fa a chi ha bisogno, ma comunque quello che scrivo è frutto di un qualcosa che io stesso ho pensato, che io stesso ho elaborato, che io stesso ho scritto, che io stesso ho firmato, che io stesso ho voluto far capire. Errare è umano. Io sono umano. Se voi siete umani, posso benissimo esserlo pure io. Quindi, detto questo, poi dopo non voglio sentire polemiche, perchè io non le sopporto. Qualora mi accorgessi di poterle sopportare, sfido chiunque in una battaglia verbale all'ultimo congiuntivo"... queste, potrebbero essere, eventuali parole di persone che tanto parlano, che tanto discutono, che tanto credono di sapere.
Poi ci sono altri tipi di persone che invece di non sapere che non sanno, sanno di non sapere, ma non se ne fregano!
Chissà se io, almeno, so di sapere quello che da sempre ho la minima convinzione di sapere per metà...!
E l'umiltà, al giorno d'oggi, con tanti "cervelloni" e "genii della lampada", è d'obbligo.
L'umiltà, oggi, non è un optional!

 

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