Signò, dove si prende l'11?

 

SIGNO', DOVE SI PRENDE L'11?

Il secondo One Man Show di Ottavio Buonomo curato dall'Agenzia Zeus Art. Pur conservando alcuni monologhi e canzoni di "Già dalla prima volta che ti sono vista...", non mancano le novità. Lo spettacolo viene presentato per la prima volta il 4 giugno 2011 a Roccamandolfi.

Ottavio Buonomo in un'ora e mezza di scena si diverte con monologhi che spaziano in diversi argomenti. Non manca "Linea di piacere" (già presente in "Già dalla prima volta che ti sono vista...", il grande one man show del 2010) e macchiette come "'E 'dduje gemelli" e "Fatte fà 'a foto", tanto amate dal suo pubblico. Nello spettacolo Ottavio riesce a catturare l'attenzione con una recitazione misurata e con una bravura che sorprende sempre di più. Andrea Di Nardo, collaboratore e direttore tecnico dello spettacolo, definisce il talento di Ottavio "fuori dal comune".

La locandina ufficiale di "Signò, dove si prende l'11?" - Regia di OTTAVIO BUONOMO

 

INFORMAZIONI

Signò, dove si prende l'11? - Il teatro in piazza", nuovo one man show prodotto dalla Zeus Art dopo il successo di "Già dalla prima volta che ti sono vista..." (portato nei teatri e nelle piazze di tutta Italia dall'agosto 2010 al gennaio 2011). Per "Signò, dove si prende l'11" Ottavio ci regala un emozionante viaggio che spazia dalla comicità italiana e napoletana (rappresentata principalmente dalle macchiette) al Grande Teatro, riuscendo a citare anche a Edmund Kean nel famoso monologo sul "perché si recita" che si apre così "Non si recita per guadagnarsi il pane, si recita per mentire, per smentirsi... si recita perché non ci si conosce o perché ci si conosce troppo..." concludendo poi "...e soprattutto si recita perché si diventerebbe pazzi non recitando". Vari gli argomenti trattati: dai cellulari (viene ampliato il monologo già presente in "Già dalla prima volta che ti sono vista...") a Facebook, dallo stato attuale della politica italiana al rapporto di coppia. Ottavio si diverte a raccontare aneddoti, disegnare personaggi in poche battute o semplicemente indossando un cappello oppure un gilet. Molte le canzoni. Lo spettacolo si apre sulle note de "Il tramviere" (di Cioffi e Pisano), passando per omaggi a Renato Carosone con "Torero" ed a macchiette esilaranti come "Rea confessa" e "Ma ve pare, ve pare, ve pà". Immancabile "'E 'dduje gemelli" e il monologo "Linea di piacere". Ottavio per la "prima" si esibisce con la grande orchestra di Dino Bucciante.

 

INDIETRO