I campioni siamo noi... siamo noi, siamo noi!

 

Sembra di sentire ancora il canto a piena voce di tantissime persone per strada dopo il rigore di Grosso: "Siamo noi, siamo noi, i campioni siamo noi, siamo noi, siamo noi, i campioni del mondo siamo noi, siamo noi, siamo noi, i più forti del mondo siamo noi! Italia! Italia! Italia! Forza azzurri! Italia! Italia! Italia! Siamo noi..."
Stamattina l'Italia sembra una paese incantato. Sembra una scenografia attiva da film fantastico, un paesaggio fiabesco dove invece delle case di caramello e marzapane, abbiamo alti palazzi con bandiere, volti dei giocatori, striscioni. Anche le vetrine dei negozi sono parate a festa. Sembra Natale, al posto dei panettoni però, manifesti di lutto per la squadra nostra avversaria in questa interminabile e sofferta finale: "Si è spenta, dopo una agonia durata 120 minuti la cara esistenza della Francia". Al posto dei festoni colorati, nastri tricolori ai balconi.
Ieri, la strada dove abito era irriconoscibile. Scesi poco prima della partita, e la via deserta sembrava un palcoscenico di emozioni mute. I muri sembravano parlare. I negozi chiusi sembravano mormorare. Anche la fontana secca di una piazzetta sembrava avere sete di vittoria. Fuori dai balconi nessuno, ma tante bandiere. I suoni delle trombe da stadio, per alcuni, saranno sembrati un coro di voci bianche.
La partita comincia, insieme con tanti amici e persone tanto care. Una piccola macchia scura sul viso quando la Francia segna il rigore. A mente fresca, dopo gli occhi distratti e persi nel verde del prato calpestato dai nostri campioni, penso ancora che il fallo non c'era, ed il rigore poteva non starci. Stamattina i giornali, hanno scritto, che il rigore invece, poteva starci. E va bene, diamogli questo rigore. E poi arriva il nostro pareggio. Sul viso di tanti tifosi scompare quell'ombra, ma non certo ci porta il sorriso. Zidane fa paura. Il loro portiere sembra bravo. Il primo tempo sta per finire.
E' vero, non ci porta il sorriso pieno, ma comunque, accende ancora di più la voglia di vincere, la voglia di far capire quanto noi meritiamo il titolo di campioni del mondo.
E via con il secondo tempo. Poi tutti gli italiani hanno visto cosa è successo, compresi i tempi supplementari. Dal goal annullato all'Italia, all'espulsione di Zidane... e poi i rigori!
Comunque, chi si è lamentato che Buffon non ha parato nemmeno un rigore sbaglia. Forse un tiro, lo poteva parare. Ma non dimentichiamoci le altre partite, quando per Buffon, abbiamo proseguito nel nostro cammino.
L'Italia segna tutti i rigori, e via con i festeggiamenti. Siamo campioni del mondo, tutti esultano, tutti felici, tutti contenti. Per le strade, i clacson impazziti delle automobili si univano alle trombe e ai botti. Il cielo di mezzanotte è diventato azzurro, anzi bianco, rosso e verde. Sia per il tifo, sia per i fuochi d'artificio.
Il presidente Giorgio Napolitano che negli spogliatoi salta di gioia tra "sudore e succo d'arancia" è una immagine che rimarrà nella storia, ed io, sono commosso di poter stampare nella mia memoria questi momenti. Da quando sono nato, è la prima volta che sento urlare "L'Italia è campione del mondo", ed è la prima volta che ho abbracciato persone in un unico grido di gioia.
Qualcuno, che magari vorrà polemizzare tutti questi festeggiamenti, si renderà conto che non solo è fuori dal coro, ma anche di quanto sia impossibile negare il gusto dell'esultanza, il grido della vittoria a quasi tutti gli Italiani, appassionati di calcio e non.
L'importante è vincere o partecipare? L'importante è partecipare per vincere. Ma diciamocelo francamente, chi è quel fesso che non vuole vincere almeno una volta in vita sua?...
E dal momento che gli azzurri di Lippi hanno realizzato il sogno di tanti Italiani, noi battiamo loro le mani, e li salutiamo con un meritato e sincero "Grazie!"...

 

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