MAIORI e AMALFI

 TESTI DI OTTAVIO BUONOMO

 

Sabato in Costiera… potrebbe essere uno di quei titoli di quei film appartenenti al filone vacanziero degli anni Cinquanta e Sessanta! In effetti “Ci scambiavano per mericani” è divenuto anche un film documento, ma con l’esordio “Sabato in Costiera”, volevo introdurvi al secondo week-end campano di Paolo. Infatti, sabato 22 aprile 2007, l’ho trascorso, in compagnia del “Mister” (dato che tutti quelli che non ci conoscevano realmente ci prendevano per americani) tra Maiori ed Amalfi. Abbiamo preso il pullman poco dopo le Dieci nei pressi del Molo dell’Imamcolatella. Siamo passati per la bella, bellissima Vietri. Un panorama meraviglioso. Moltissime sono le curve, ed il pullman in alcune ha difficoltà, perché incontra altri pullman, ma l’autista è bravo e riesce a cavarsela sempre in maniera eccellente. Lode all’autista che in perfetto orario ci fa scendere a Maiori.

 

Ottavio a Maiori

 

“Scennimme ‘e faccia ‘o mare…”, cioè scendiamo proprio accanto al mare. Vicino la nostra fermata c’è lo storico Bar Oriente, io lo frequentavo sempre da bambino, fa delle meringhe e delle code d’aragosta che sono dei capolavori. A Maiori ci ho trascorso le prime cinque estati della mia vita, un pezzo di cuore è lì, la mia famiglia ci andava già da prima, poi per vari motivi, si è interrotto il rito della villeggiatura lunga… io ero bambino, dovrei ricordare poco ed invece ricordo tantissimo. Frequentavo il Bar Oriente (di fronte al Lido dove scendevamo tutta l’estate), e con me tutta la mia famiglia! Che bel periodo quello, spensierato!

 

Maiori

 

Paolo prende una santarosa io invece un babà al cioccolato. La pasticceria del bar è ottima, appetitosa; la scelta è vasta! Poi prendiamo io un caffè e Paolo un cappuccino. Non avevo voglia di prendere anche io il cappuccino, avevamo già fatto una abbondante colazione in albergo con latte, panini con la marmellata, succo d’arancia e sfogliatelle! Però la vetrina del bar Oriente invita! E così babà al cioccolato e caffè ci stanno bene! La signora del bar mi riconosce, dice che ho gli stessi occhi di mia madre, quella signora non tanto alta che più volte a settimana andava al bar con i suoi figli e con le amiche ed i parenti… A Maiori eravamo tutti una sola famiglia! Tra zii, amici degli zii, parenti stretti e larghi, amici di famiglia e così via, a volte a tavola eravamo anche più di venti. Cucinava quasi sempre mia madre per tutti… dove cucinava? In una casa al numero 108 di Corso Reginna, che è stata la residenza estiva della famiglia Buonomo per molti anni. Io in quella casa ho trascorso i primi cinque anni della mia vita.

 

Casa di Corso Reginna n.108, ex residenza estiva della famiglia Buonomo

 

Ricordo il viale di quella casa. Rivedo me che giocavo in quel vialetto con le mattonelle gialle, con un cavalluccio a rotelle, poi con una carriola gialla in cui dentro mettevo sabbia e ghiaia (facevo il muratore), poi con alcuni bambolotti. Poi con le pistole ad acqua mi divertivo a sparare ai nemici della luce (i moscerini vicino ai lampioni). Ricordo che di sera, c’erano sempre tanti moscerini vicino a quegli altissimi lampioni, che anno dopo anno diventavano sempre più bassi. Io crescevo e loro no! Che soddisfazione! Quella casa di Corso Reginna n. 108 era sempre così affollata che non mi sentivo mai solo. A volte, venivano persone conosciute dai miei fratelli, alcuni cugini di secondo o terzo grado, alcuni parenti che si fermavano a dormire nello stanzone da letto. Però era bello, mi sentivo coccolato anche perché ero il più piccolo. Non davo molto fastidio… mangiavo anche pochissimo, quello che volevo era correre, giocare, saltare, sudare e fare i tuffi nel mare! A tre, quattro o cinque anni le giornate sono teatri di invenzioni, scoperte, estri, follie!

 

Delizia al limone

 

Porto Paolo a quella casa di Corso Reginna. La casa è chiusa. Non si può vedere il vialetto perchè è chiuso da un cancello con tanto di catena e catenaccio. Attualmente, penso, la casa è disabitata. Da quando se ne volò in cielo il proprietario forse non l’hanno più data in affitto. Forse mi sbaglio… non lo so, non mi sono mai informato in merito. Pensavo e quasi mi consolava il fatto di essere stato tra gli ultimi ad aver messo piede in quella casa che per me era il sogno d’estate di mezza follia, ma mi dispiaceva non veder correre, nessun bambino come me, per quel viale con le mattonelle gialle.

 

Paolo mangia la delizia al limone

 

Paolo ed io facciamo due passi per Corso Reginna, poi data l’ora, ci fermiamo a pranzo al Ristorante Dedalo. So che si mangia bene. Qui, qualcuno, ci scambiava per mericani... e noi per concludere il buon pranzo, prendiamo un ottima delizia al limone. I limoni sono quelli della Costiera! Dopo Maiori, prendiamo un pullman che ci porta ad Amalfi (passando per le belle Minori e Atrani).

 

Paolo e Ottavio pranzano a Maiori

 

Ad Amalfi, Paolo vuole visitare il Duomo. Io l’ho visto da bambino, sono passati ¾ della mia vita! Ogni volta che vengo in Costiera mi sposto solo tra Maiori e Minori, non arrivo mai ad Amalfi. E’ desiderio quindi, rivedere quella bellissima Cattedrale. Arriviamo in piazzetta.

 

Maiori

 

Paolo scatta molte fotografie al Duomo, poi ci fermiamo in un bar, e dopo ancora io compro una maglietta, un paio di occhiali da sole (che vanno anche bene per questo periodo di allergia) e un ricordino per i miei affetti più cari. E’ molto bella Amalfi! E’ ‘nu suonno… scherzo con Paolo: Che dici? Allora, te ne vieni qua in estate? Ce l’affittiamo ‘na bella casarella “nnanz’o mare? … Paolo mi reggeva il gioco.

 

Maiori

 

Prima di prendere l’aliscafo (o metrò del mare, non ricordo bene, io li chiamo tutti aliscafi), ci fermiamo in un bar di fronte alla sede delle imbarcazioni. Prendiamo due frappè, Paolo sceglie uno classico con le fragole, ed io invece opto per uno cioccolato e menta! Che buoni questi frappè!

 

Amalfi

 

Ci dirigiamo verso la nostra imbarcazioni, salutando con un pensiero questa meravigliosa Costiera Amalfitana. L’aliscafo (chiamiamolo così per favore) non fa via diretta per Napoli, cioè ferma anche in altri punti, tra questi Positano e Sorrento (qui, Paolo ed io c’eravamo stati pochi giorni prima, il lunedì). Arriviamo a Napoli e ceniamo al Ristorante “Sufì”. Notiamo subito alle pareti le gigantografie di Sophia Loren, Totò, Peppino De Filippo, Vittorio De Sica, Aldo Fabrizi e Alberto Sordi! I grandi del nostro cinema! Prendiamo i “bucatini alla Sufì”. Che dire? Squisiti!

 

Duomo di Amalfi

 

Dopo la cena, prendiamo un taxi e torniamo nel nostro albergo. Raccontiamo tutta la nostra giornata ad Enzo, che ci ascolta attento. Paolo ed io stamme stanche assaje assaje… Prima di ritirarci nelle nostre stanze, la scelta della prossima tappa: Domenica a Napoli, tra San Martino, Pusilleco e Marechiaro (addò li pisce ‘nce fanno l’ammore…).

 

Ottavio beve un frappè cioccolato e menta

 

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