I testi sono di Paolo Driussi e di Ottavio Buonomo. Per risalire all'autore i testi si differenziano dal colore, lo scritto di Paolo è in giallo, lo scritto di Ottavio è in bianco.

 

Un chiosco dove vendevano fiori l'abbiamo trovato il giorno dopo, dalle parti del nostro albergo. Abbiamo comperato due mazzi di fiori da portare a Rita. Si progettava la giornata e ancora una volta era evidente e bello sentire quella comune grande voglia di andare verso Rita, lasciando indietro almeno per un pò gli affanni, i pensieri e le tristezze... tesi ad aprire il cuore per ricevere nuove energie da portare con noi.
Rita ci inonda di musica. noi la inondiamo di affetto...  Rita corre nel retropalco, i musicisti aspettano e il magnifico pubblico riprende a cantare da dove lei si era interrotta.  Volti felici, commossi. Accompagniamo con il battere delle mani il canto di noi tutti. Rita vuole unirsi a noi. Scende dal palco e ci guarda tutti uno a uno, quasi a sentirsi fra amici e a farsi rassicurare dai nostri occhi. "Datemi un martello, che cosa ne vuoi fare
..."

 

 

"A Broadway mi hanno portato a vedere “Funny Girl”, e ho conosciuto la protagonista, Barbra Streisand. Era la prima volta che andavo a teatro, ed è stata una folgorazione. Lei con me è stata super carina e super gentile. Un’altra volta, in camerino mentre mi preparavo per uno spettacolo, sento bussare alla porta. Era Ella Fitzgerald che voleva complimentarsi con me, e mi chiedeva un autografo per suo figlio. Ma l’emozione più grande è stata Elvis. Ci siamo conosciuti a Nashville, in sala d’incisione. Lui si è avvicinato, mi ha detto: “Ehi, ma io ti ho visto ieri sera alla tv”, e mi ha dato un pizzicotto sulla guancia".

 

 

Rita ci regala una strepitosa "Proud Mary", un gioiello inaspettato. C'è un clima festoso, un clima di gioia e di serenità... forse il vedere che tutto stà funzionando bene rassicura e predispone la gente a vivere con intensità questa festa, facile farsi coinvolgere!
E' ora... è davvero festa.
Rita intona "Come te non c'è nessuno" quasi a volerci dire che questo sarà un giorno da vivere senza freni e senza vincoli per le nostre emozioni.

 

 

Il pianto di commozione di Ottavio al termine del monologo di Gelsomina tratto da "La strada". Rita esegue una "Non pianger più Argentina" da brividi. E' una standing ovation alla fine del suo recital durato ben tre ore con una breve pausa. Tutti in piedi come se tutti volessero abbracciarla, farle una carezza, stringerle la mano... esserle vicino per tenersela un pò con sè.
Forse ognuno di noi ha vissuto il suo piccolo amarcord, qualcuno di noi ha rivissuto la sua adolescenza.

 

 

Si Rita, ti terrò sempre con me fino alla fine del tempo, anche quando sarai un pensiero di giorni passati, anche quando mi farà rabbia pensare a te che starai godendo il tuo meritato riposo e a me mancherai tanto, ti terrò con me quando scambierò lo sguardo con gli amici e con gli orizzonti che grazie a te ho conosciuto e rincorso per cercarti. E tu tienici con te, guarda i nostri visi e ascolta le nostre storie, porta con te i nostri respiri e i nostri sorrisi, le nostre braccia alzate e i nostri cori. Cori magari stonati, ma che vogliono dire a te e a noi stessi che siamo li, fianco a fianco... a volte abbiamo ombre di giorni vissuti senza quel sole che entra dentro ad illuminare il cuore, ma siamo sempre pronti a spiegare le nostre vele al vento della tua musica, per cercare un segno, un suono, un sogno che ci faccia camminare con gli occhi spalancati come carte assorbenti sulle strade dei giorni della vita.

 

 

Ognuno prende in braccio la sua storia e si avvia - passi stanchi - verso casa, il palco resta lì immobile, un velo di silenzio cala piano piano, impalpabile eppure così forte... ecco, questo è il momento che amo di più... gli attimi che seguono la fine di un concerto sono per me come un respiro profondo del mio cuore che per tre ore si è appassionato e ha sussultato di gioia. Quel breve silenzio che mi avvolge come un abbraccio fa risuonare in me le note e le emozioni, le parole di un'eterna ragazzina che mi sta accompagnando in questo strano cammino della vita.

 

 

Da bambino ascoltavo le canzoni di Teddy Reno, guardavo i film di Totò, e in "Totò, Peppino e la malafemmena" vi era Teddy Reno che interpretava il ruolo di Gianni, nipote di Antonio e Peppino Capone, e in "Rita, la figlia americana" vi era Rita Pavone che interpretava la figlia adottiva di un anziano maestro di musica con un Totò non al suo meglio, ma sicuramente in un soggetto che da la possibilità all'attore di sguazzare in un palcoscenico che ben conosce, prendendo in giro il mondo delle canzonette (tra le interpretazioni di Rita in quel film troviamo "Somigli a un'oca") e favorendo la musica classica, quella che per lui è la "Mòseca" con la "M" maiuscola. Grazie a Totò ho scoperto questi due artisti, poi ho imparato, col tempo, ad amarli e ad apprezzarne le sfumature artistiche. Ricordavo che Rita Pavone era una artista completa, ma dopo aver visto lo spettacolo "La mia favola infinita", trovo che nessuna parola le si addice ... cantante ?! Non è solo una cantante, è qualcosa di più, è una donna che se canta "Che senso ha" ti fa piangere e se canta "La partita di pallone" ti fa alzare in piedi per ballare ... attrice ?! Certo, è una grande attrice, la sua interpretazione di Gelsomina, il personaggio creato da Federico Fellini per "La strada" è magistrale ... mi ha commosso a tal punto da chiedere un fazzolettino al mio vicino di poltrona per asciugarmi le lacrime ... io canto con lei e l'emozione è ancora più grande ... a modo mio vivo la sua carriera intrecciata con la mia vita, a modo mio riesco a ridere e a piangere, ed è guardandola in silenzio che riesco a godere con le sua mimica e il suo volto che si accartoccia quando canta appunto "Che senso ha", brano tratto da "La strada" che lei aveva portato a teatro qualche anno fa, il ruolo di Zampanò era interpretato da Fabio Testi ... showgirl ?! ... E' difficile accostare Rita Pavone a nomi come "showgirl" o "soubrette" o "donna di spettacolo" o "ballerina", perchè Rita non è solo tutto questo, è quel qualcosa di inspiegabile che ti smuove il cuore, che ti fa brillare gli occhi, che ti fa sperare che le tre ore di spettacolo non fossero finite e ti fa odiare quel caffè dell'intervallo. La partecipazione di Teddy Reno riscalda i pensieri, è una bella e dolce immagini che si apre quando due persone che da tanti anni sono insieme riescono a dirsi ancora "Ti amo" e "Ti voglio tanto bene" e riescono a cantare insieme sulle note di "My way" e "Cuore" ... Quando Teddy Reno ha cantato "My way", non ho trattenuto le lacrime, mi sono commosso ancora una volta, l'ennesima volta ... lo scambio di sguardi tra me e Teddy Reno lo porterò nel cuore per sempre ... caso del destino, "My way" è stata la prima canzone che ho cantato in presenza di qualcuno e non di qualcosa che non fosse lo specchio della mia camera da letto.

 

 

Quando Teddy Reno ha cantato "Malafemmena" e ha detto "Io nella mia vita ho avuto due grandi miti, uno è Frank Sinatra e uno è Totò", il pubblico si è scatenato in un fortissimo applauso, più di un minuto per due grandi divi ... "The voice" e "Il più grande comico del mondo" si uniscono con "My way" e "Malafemmena", uno il re e l'altro Principe. Ero così emozionato quando con Teddy Reno dietro le quinte abbiamo parlato di questi due miti, che avevo la faccia rossa come un peperone, l'occhio destro mezzo rosso dalla commozione che quasi mi faceva piangere di nuovo, e la faccia unta di sudore ... sono emozioni che rimangono impresse nella vita di un artista, del pubblico e del mondo che non dimentica i veri valori, il vero modo di fare spettacolo e il vero senso della vita ... quando Rita Pavone ha interpretato "Proud Mary" ad esempio, volevo gridare da un ipotetico altoparlante spaziale "Gente, vivete la vostra vita ogni attimo che potete e amatela come se fosse la vostra migliore amica. La vita è l'unica cosa che si unisce a noi da quando nasciamo fino alla morte. Mogli, amanti, fidanzate, amici ... tutto passa, ma la vita riesce sempre a sopportarci e a farci dimenticare quello che è giusto dimenticare e ci fa rimanere nel cuore quello che è giusto che si ricordi nei momenti di solitudine e di ricerca di noi stessi" ...

 


MEMORABILIA RITA PAVONE

 

 

  

 

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