Quando vuole ...

Tra pochi giorni trasloco, il mio computer si annerirà, e verrà chiuso per più di dieci giorni, cambio casa, cambio vita, ma non cambio il mio amico e collaboratore: Ottavio.
Posso scrivere ancora per pochi giorni, e li sfrutto, per raccontarvi quanto più posso di questo personaggio, che ieri sera mi ha dato una grande lezione, sia dell’arte che della vita e ho scoperto che Ottavio ama tantissimo chi lo ascolta, chi apprezza la sua arte.
Ieri sera Ottavio verso l’una mi ha telefonato, era appena tornato da una festa di compleanno tra “snob e compagnia”, donnine con la “puzza sotto il naso” che hanno paura o di perdere il posto, o hanno paura di invecchiare, non rassegnarsi all’età che passa, ma si rassegnano però alla pensione (chiamale sceme… direbbe Ottavio). Ho capito che l’Ottavio che va a questi compleanni di famiglia o di larga famiglia è un Ottavio diverso, è sbiadito, incompreso, triste, sofferente (si, per giunta sofferente).
L’Ottavio di queste festicciole, è un Ottavio che non lotta tanto per mostrare la sua arte, o per reagire alle accuse di persone, che lo considerano un “vuoto a perdere”, solo un ragazzino dalla testa tonta, che regala ore di divertimento solo perché è più scemo degli altri. E’ un Ottavio che viene offeso, preso in giro come solo poche persone a questo mondo sanno fare. Ma Ottavio non si scomoda, soffre, ma a lui non importa, anche perché se fossi in lui direi i premi che vinco, i successi teatrali, le 1000 canzoni, insomma se fossi in lui starei una serata intera a raccontare tutto quanto mi gira intorno. Invece lui no, attento e intelligente anche in questo, mito di chi sa mitizzarlo, di chi ha capito il perché mitizzarlo ma soprattutto apprezzarlo o magari anche contrastarlo, tra questi io: lavoriamo da tanto tempo insieme, abbiamo sfornato capolavori e banalità, ci siamo contrastati artisticamente su un personaggio che magari a me piaceva e a lui no o viceversa, ma alla fin dei conti, finisce sempre per farsi apprezzare, stimare, applaudire...

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