PARTE SECONDA
Ne
passavano di giorni senza pregare.
Ogni
messa fu, in quelle estati lontane, pretesto per vedersi sconfitti all’infinità
celeste, ogni messa, fu e sarà, segno di perdita e commemorazione di un
peccatore, diventato improvvisamente giusto, santo.
Puri,
come bambini con le ali macchiate di sangue, vi morivano i fedeli. Sull’altare
di marmo freddo, in quegli enormi edifici, la violenza diventava oggetto di
preghiera e motivo di contestazione, pretesto per ingiuriare contro chi fingeva
la morte apparente dell’anima, pretesto per divulgare segreti intrisi di
menzogne.
Le donne del paese, mai nessuna morta vergine (e fra queste anche le suore, che avevano accompagnato all’estasi mistica anche il piacere carnale, il rapporto più perverso). Ogni donna piangeva i loro morti, pregava i propri santi, e si rannicchiava nei buchi neri. Come galline, battevano il becco. Godevano. Si, il dolce piacere, dolce immenso piacere. Seni come colline, accarezzati da lingue avide... di libertà.
Gli
uomini forti di braccia e deboli di mente, privi di ideale e timorati di Dio
come le loro serve, gioivano al solo odore del pane fresco, della ricotta
salata, di un corpo nudo che aspetta di essere penetrato, all’odore dei
capelli da poco lavati che il sole asciuga, al solo odore della donna…
Gli
uomini lavoravano nei campi, erano "gente di periferia", sembrava non avessero
vizi, scoprendoli rimasi deluso, è il borgo che ora ha più pretese perché si
sente difeso, perché sono plateali anche i discorsi della gente che ci vive.
La
gente debole è altrove, mi dicevano, e nelle chiese morivano sul pavimento,
strisciavano come vipere le donne fino a quando non venivano gelate dal vento
che le conduceva all’uscita.
“E’ per l’orgasmo se oggi uno di noi urla, non abbiamo bisogno di essere gratificati, abbiamo saputo che prima o poi ci verranno a levare la mondezza dalle case e noi aspettiamo, del resto sono anni che gli italiani vogliono levare la mondezza dalle camere, sono anni che sono state gettate via le scope, come fecero anni fa i nostri padri con le armi, ora siamo avviliti, del resto voi gente perbene respirate tutta la puzza della mondezza cosparsa sulla nazione, ce l’avete dentro. Vi puliscono, ripuliscono fuori ma siete sporchi dentro, si ideerà l’arte degli inetti”. Ah, corpi, corpi nudi sotto il sole nudo!
Non
c’è paragone di purezza?! ...Molti hanno ucciso la propria persona sentendosi
vittime di se stessi, molti hanno paragonato il sole alla purezza, molti hanno
paragonato il sesso come sentimento puro e la perversione come peccato, tutto è
stato inteso erroneamente, tutto è stato percepito male, tutto ormai è impuro.
Anche le mie parole, alibi di un sogno mai sognato.