I miei primi attori
Guardo il soffitto che sembra io non possa mai
riuscire a toccare. Eppure mi basterebbe una sedia, ci salgo sopra, mi metto in
punta di piedi, allungo la mano, ed ecco, sto toccando il soffitto. Penso a
quando da bambino giocavo con me stesso, prendevo un mucchio di soldatini e
facevo "i teatri" e "i film". I soldatini, oppure i personaggi di plastica che
uscivano come sorpresa dagli ovetti, o ancora i soprammobili tanto carini quanto
fragili, erano i miei attori. Mi mettevo al centro del letto, e con loro ci
parlavo. Ero il loro regista, dovevo stare attento. Da bambino non sempre quando
volevo un giocattolo riuscivo ad ottenerlo, di solito quando mi facevano dei
regali, per me erano delle sorprese, ma mai cosa più cara ho avuto nella mia
tenera età che i miei "attori". A volte i giocattoli e i giochi di società erano
le mie scenografie, e dentro facevo recitare i soldatini, ma non mi piaceva la
violenza, non facevo "film di guerra" oppure "teatri drammatici", anzi, facevo
dei film "comici", certo mi collegavo a Totò, il mio grande mito. Poi facevo i
"teatri" alla Eduardo. Certo ero un bambino, ma mi divertito a far parlare i
miei soldatini come i personaggi delle prime commedie che ho visto. Quelle di
Eduardo appunto, che di tanto in tanto circolavano in casa mia perchè le
vedevano i "grandi".
I miei primi attori senza cuore mi davano tante soddisfazioni. La critica (io)
ne ha parlato sempre bene. Il pubblico (sempre io) ne era entusiasta.
Addirittura riuscivo a "girare" due o tre film in un giorno, e i copioni non
esistevano, anzi, facevo tutto in diretta. Agli attori non ripetevo mai la cosa
due volte, tanto una volta sola mi bastava per capire quello che volevo dire a
me stesso.
Io facevo i "film" senza nessuna preoccupazione, anzi, mi divertivo tantissimo.
Le scene più complicate erano le scene d'amore... praticamente, mettevo un
soldatino con una miniatura di Biancaneve e li facevo sposare e "baciare".
Certo, che se avessi un pò della fantasia che avevo più o meno una quindicina di
anni fa, forse riuscirei a scrivere capolavori. Da bambino sapevo poche cose, ma
quelle che sapevo mi bastavano per creare qualcosa che piacesse prima a me e poi
agli altri. Ora forse so qualcosa in più, e stasera dopo aver visto un
telegiornale, aver letto un articolo sul quotidiano, e aver visto un
documentario ne saprò ancora di più, ma rispetto ad allora non riesco ad essere
libero nelle mie creazioni, mi sento con le mani legate e povero di idee
originali...