'Na sera 'e maggio

Sezione a cura di Franco Lo Vecchio, Paolo Driussi e Ottavio Buomomo.

 

Due note e ...

Carissimi amici, voglio scrivere solo due note in merito a "'Na sera 'e maggio", la cena tra i fans di Mina tenuta a Milano il 15 maggio 2004, poi lascio la penna a Franco Lo Vecchio, che nel simpatico personaggio di Oka ci delizierà con un ironico ritratto di quella che è stata una bellissima serata tra amici, tra persone che si vogliono bene e che hanno in comune l'amore per Mina. Nella pagina che visiterete troverete il reportage dettagliato di Franco, le foto scattate sia da me che da Paolo, e sarà una bella occasione per rivivere immagini e momenti che rimarranno impressi nella memoria di chi è stato presente, e alimenteranno la curiosità di chi la sera della cena, per un motivo per l'altro non è potuto intervenire. Fatta questa piccola premessa, voglio ringraziare gli organizzatori di questa serata : Arnaldo Dabbene, Piera Pasotto e l'instancabile Raffaele. Con loro il mio ringraziamento va a Franco Lo Vecchio, che ha immortalato nello scritto e in una videocassetta l'animo festoso della serata, che con me è stato protagonista di simpatici duetti a soggetto. Ringrazio tutte le persone che hanno concesso la libertà di pubblicare le loro fotografie in questo sito. Grazie di cuore.

Sinceramente vostro Ottavio

 

Foto della tavolata di ammiratori di Mina, in primo piano da sinistra Gianni Matarazzo e Arnaldo Dabbene.

 

Milano Okara N° 6 - Ricevimento Minoso della Nobiltà Meneghina accaduto „Na sera 'e maggio“ di sabato 15 dell'anno 2004

Parte 1: Preambolo
I nostri misteri afrodisiaci sono sempre tra il sacro e il profano. Vi si servono in un linguaggio spregiudicato e privo di richiami alle più elementari regole di sintassi e/o ortografia. Ignoriamo i codici deontologici. Corrompiamo le vostre resistenze. Vi liberiamo dai complessi. Associamo all'oggetto dell'indifferenza linguistica un significato che stravolge le vostre categorie intellettive. Accende la vostra fantasia. Vi proietta in un mondo erotico come se fosse un sogno. L'illusione di viverlo. Di esserne state protagoniste. Ma non lo siete. Siete solo curiosi e curiose. Se tali non foste, dovresti con un semplice colpo di mouse chiudere il nostro messaggio.
Potremmo sconvolgervi col tentativo di Sir Luisin di esibirsi in uno streptease al centro del Moulin Rouge. Ecco che ad un normalissimo locale pubblico, adibito a ristorante, degli innocui cinesi hanno associato un significato che evoca scene erotiche: il Moulin Rouge.
Ma non siamo interessate a scandalizzarvi. Il vero scandalo è la guerra e l'odio. Lo sfruttamento e l'ipocrisia. Sembra però che l'umanità sia attratta da ciò che dovrebbe appunto scandalizzarla.
Proviamo allora con questi versi della celebre Poetessa greca Saffo:
„di tutte le stelle la più bella
come la mela matura si scorge su un alto ramo,
in cima al ramo più alto, sfuggì ai raccoglitori;
no, non sfuggì, non riuscirono a raggiungerla...“
Sono solo frammenti. Non abbiamo un poema completo di Saffo. Ci bastano questi frammenti per cogliere la bellezza del verso per attribuire un significato nostro, secondo la nostra libera interpretazione.

 

Mario Basile

"Di tutte le stelle la più bella“. Qui si interrompe un verso di Saffo. Noi potremmo dire che Mina, fra tutte le star, è la più bella, è la sola che scava dentro la nostra anima fino a catturarla. Dominarla. Ed è Mina quella „mela matura“ che „si scorge su un alto ramo“ ed è lei che „sfuggì ai raccoglitori“. In tanti avrebbero voluto raccoglierla, ma „non riuscirono a raggiungerla“. Mina è suprema come le sue „rane“, è irrangiungibile. E' la vetta dell'universo che si fa voce e la voce che si fa espressione di un'anima nobile.
Io, invece, mi sento „come il giacinto, che i pastori, sui monti calpestano sotto i loro piedi“.
E potrei ancora dirvi che Elle è stato oggetto di attenzioni di molte ragazze ed io ero stata profeta nel preannunciarlo. Elle è salito sulla nostra carrozza insieme al nostro più noto Elle. Ben due Elle erano al mio seguito.
Ma non è questo genenere noioso di reportage che vi aspettate. Voi siete avide di curiosità, quelle che potremmo definire „legittime“. Voi ci obbligate ad associare all'innocuo ristorante di Viale Lombardia a Milano un significato peccaMINOSO. E noi forse vi accontenteremo, anche se restiamo del parere che questa volta vi deluderemo. E non necessariamente dobbiamo far nome di colei che "A squarciagola“ ammise davanti a tutti di essere bisexy, mettendo in forte imbarazzo Donna Piera e Don Enzo visto che la signorina faceva parte del noto harem della Casa del Nord.

 

Parte 2: Arrivo a Milano
Un colpo di forbici sul rituale dei preparativi, i contatti con gli stilisti, le lunghe sedute dall'estetista, le attese nei salottini delle parrucchiere sfogliando Vanity Fair. Non occorre precisare che l'acconciatura della Principessa Donna Piera era stile Milleluci. Si sapeva da settimane. Come si sapeva che il Principino Don Ottavio da Napoli sarebbe andato in tournée a Genova e nel Principato di Monaco e far ritorno a Napoli per prendere poche ore dopo l'aereo per Milano. Si sapeva con largo anticipo la track list dei partecipanti sicuri e di quelli che avrebbero dato forfait all'ultimo momento. Si sapeva che qualcuno avrebbe voluto tagliare definitivamente i ponti con certo tipo di ricevimenti o forse temeva che al Moulin Rouge ci sarebbe stato davvero il ristorante e non le fanciulle tutte tette e culetti di fuori. Noi sapevamo e pertanto non siamo rimaste scandalizzate. Ci ha scioccato il fatto che in alcune parti d'Italia non sia ancora arrivata la linea telefonica o non sia collegata ai satelliti. Forse sono rimasti ai piccioni viaggiatori. Perché forse rievocano scenari più agresti. Più romantici. Abbiamo cenato ugualmente e i nostri occhi non si sono mai, nemmeno per un istante, distolte dall'osservare i lineamenti di Giovanni o quelli di Elle d'Albania.
Siamo arrivate al Moulin Rouge - dando un colpo di forbici ai nostri sproloqui - poco prima delle ore 20. Ad attenderci c'erano il Principe Don Raffaele e il Barone Don Gino. Scambio di „Baci & abbracci“ (oh che evocazione Bobo Viereska!), apprezzamenti sull'abbronzatura di Don Raffaele. L'immancabile osservazione sul ruspante pizzetto.
I sorrisi di Sir Mauri del Sebino che ci ha onorati con la sua presenza nella nostra carrozza. Lui sempre schivo. Non propenso ai pettegolezzi e ai nostri insistenti ammicamenti. Completamente disocciato dal nostro linguaggio a metà strada tra l'erotico e il demenziale. Ovvero gli ingredienti con cui si lasciano cucinare gli italiani da quando si svegliano con la TV accesa e si riaddormentano, drogati più che mai, sempre con la TV accesa. Questi italiani che non hanno capito che bisogna buttarla giù dalla finestra. Mangiarsi sempre la solita minestra piace a tutti. Anche a voi che ci avete letto fin qua. Fate il click! Ascoltatevi la buona musica! Monteverdi. Beethoven. Mozart. Puccini. Passate alla Maria Callas e sprofondate negli abissi dell'anima quando canta „Casta Diva“. E ci risiamo con la castità che non osservate! „Dunque - si chiedeva Saffo - sono ancora così legata alla verginità?".

 

Luigi Proto in una "posa minosa"

 

Parte 3: Arrivo della Nobiltà
Nemmeno abbiamo fatto in tempo a salutare Don Raffaele e Don Gino che sotto i nostri occhi abbiamo visto apparire Don Paolo Principe di Udine con l'inseparabile figliolo il Principino Don Ottavio titolare di Palazzo Pambu e indiscusso Signore. Inchini. Reverenze. Da brava corteggiATTRICE, mi sono intromessa tra i due. Se con una mano tiravo per la giacchetta Don Paolo, col becco lusingavo il Pargolotto. Chi mai sarei più io, se fossi spodestata da Palazzo Pamabù? E darla per vinta ad Orietta? Non se ne parli! Ripassai tutta l'enciclopedia delle dissimulazioni partendo dalle fiabe classiche come quelle che mi avrebbero - in una seconda vita - vista come una volpe. Mentre conducevo i due Nobiluomini al Moulin Rouge, un paperazzo arrampicato su un albero mi ha segnalato l'arrivo di Sir Giuseppe di Milano e del neo Principe Sir Arnaldo. E riprende il carosello dei „Baci & abbracci“, delle presentazioni di Elle d'Albania. Capogiri. Capriole e capitomboli. Ed ecco la carrozza del Puttino Brianzolo con la Principessa Donna Edy di Brianza e l'Ammiraglia Donna Rita di Taranto habillé ambedue con un abito scuro e righe bianche. Avremmo potuto evocare le Kessler, se la Principessina non fosse bruna. Ancora inchini e mio primo svenimento. Il Puttino Sir Danielino era al braccio con un vero e proprio Don Giovanni dei miei sensi in stato di sommossa. Specie quando mi ha mostrato in privato il tatuaggio sulla colonna vertebrale. Carino è troppo poco. Non ho atteso l'apertura delle danze in video per fare un primo interrogatorio. Il ragazzo si è sentito semi stuprato. Con gli occhi chiedeva aiuto a Sir Danielino il quale tentava con tutte le sue forze di mettermi un guinzaglio. Una museruola per chiudermi il beccaccio. Ma io evocavo il Boccaccio. E sulla bellezza di Giovanni non taccio! Bello più che mai... più sensuale che mai... e se il Puttino è ancora restio ad ufficializzare, noi sappiamo eventualmente con chi farlo apparentare. Chi? Ma con chi? Lasciamo perdere! Da quando la Brianza è diventata Provincia noi dobbiamo raddoppiare il rispetto anche se Mina l'ha bollata come „velenosa“ e il perché non lo sapremo mai.

 

Gianni Matarazzo


Moulin Rouge che fa angolo. Moulin Rouge con due ingressi (da dove entrano i coniugi non escono gli amanti e viceversa). Noi ci spostiamo dall'altra parte del palcoscenico per assistere alla discesa della carrozza della Principessa Piera con al seguito tutto il suo harem di Donne. E' inutile dirvi che ho spiegato il mio „Paio d'ali“ per posarmi sul seno della Principessa facendo restare allibito il Controllore Don Enzo. Un giro di valzer di saluti e presentazioni. E stupore per l'abbigliamento stile "Del mio meglio N° 8" di Sir Luisin avvolto in un lungo camice bianco. E mentre il corteo accompagnava la Principessa al Moulin Rouge, ci è stata fatta notare la carrozza del Barone Jean de Matarazzo con altre Donne della Principessa Donna Piera che non erano riuscite a salire sulla sua carrozza in stile VITO. Altro che pande e penne stilografiche! I nobili si affidano alla grandeur. Persino noi ci siamo rivolte alla France.
E tra saluti, salutini e prossimi salatini, il Principe Don Lillo del Nisseno è stato il primo a collegarsi via satellite con la nostra Redazione per porgere il suo saluto esteso a tutta la Nobiltà. E noi lo ringraziamo ancora per la sua cortese attenzione. La Sicilia, rispetto a certe aree depresse del Nord, è all'avanguardia in rete di telecomunicazioni. Sarà forse una questione di usi e costumi. Ma almeno lì la cornetta del telefono si alza.

Franco Lo Vecchio & Luigi Proto

 

Parte 4: ingresso al Moulin Rouge e predisposizione nella lunga tavolata
Lo spettacolo non poteva svolgersi solo davanti al Moulin Rouge. Vero che si era a Milano, ma l'emulare certa nobiltà che sfila alla prima della Scala, non rientrava nei nostri copioni erotici. L'uso casuale dei termini. Lo stravolgimento dei significati: la pace rappresentata dalle divise e dalle armi. E la guerra dalle colombe. Il tiro al piccione quante vittime miete ogni giorno?
Ma il nostro è un reportage erotico. Deve solo annoiarvi. Prendiamo gli appunti. E il primo lo riserviamo a chi ha esposto annunciazioni assicurando la presenza e poi non si è presentato. Più di una mezza dozzina.
Una lunga tavolata predisposta per oltre trenta persone ed un'altra per tutti i Pargoli del Dott. Minologo Mario B. Elevato al grado di Principe. Al centro della tavolata ha preso posto la Principessa Donna Piera. Di fronte la quale era seduto Don Enzo con alla sua destra la Dama di compagnia Mademoiselle Hagiba de Marrakesh. Vasi di „Rose su rose“ dappertutto. E alla sinistra di Donna Piera si era seduto Sir Luisin, mentre alla sua destra una coppia di coniugi amici „speciali“ di Donna Piera: Madame Paola e Monsieur Marco. E alla sinistra di Don Enzo, due simpaticissime Signorine: Mademoiselle Cinzia e Mademoiselle Sabrina. Entrambe dell'harem di Donna Piera. Accanto a Luisin la bionda Platinum Mademoiselle Nadia di Milano di fronte la quale smagliante più che mai... sorridente, avvolta nei sui lunghi riccioli Mademoiselle Francesca di Carpi della Contea di Modena. Veterana del Mina's fan club. Noi abbiamo avuto modo di leggerla di già in Bacheca. Ci ha subito fatto partecipi con le foto del ricevimento che le massime Autorità Minose di Valle D'Aosta, il Principe Don Loris e il Principe Don Remo, avevano dato a Novembre alla Ca' Bianca di Milano.
Sul versante sinistro o destro, a seconda da dove si veniva inquadrati dalle telecamere, siedevano Don Francesco De C. , passato alla storia per aver visto „Nuda“ e radiografato Donna Piera, con Don Fabrizio e quindi il nostro „soggetto“ delle attenzioni Don Giovanni. A seguire l'Ammiraglia Donna Rita e la Principessina Edy. Capo tavola da quel lato, il Principe Don Raffaele con alla sua destra Sir Gino, Sir Danielino e quindi Sir Mauri del Sebino. Sull'altro versante, avevano trovato posto la costellazione dei minologi: Sir Arnaldo e il Barone Don Jean de Matarazzo ai quali, in serata, è stato conferito il titolo di Principi. Di fronte Don Paolo di Udine e più tardi il Principe Don Mario B.. Accanto al Barone Jean, trovava irrequieta collocazione Elle-Laurent e l'amico Elle-Lumi. E a capotavola, a trenta metri all'opposto di Don Raffaele, il nostro Creatore François senza titolo nobiliare in quanto il titolo maggiore lo assumo „Io per lui“ e che mi è stato conferito dal Principino Don Ottavio ovvero di „Prima Inciucera di Palazzo Pamabu“ che per comodità abbreviamo nel più comune e più noto „Madame“. Sì, Madame come Madame de Pompadour che nella Versailles dei Luigi è stata una spregiudicata tessitrice di operazioni politiche-culturali e soprattutto erotiche. Non vi è titolo migliore e più prestigioso come quello di „Madame“ del resto sempre la favorita del re. E come tale, io mi autocelebro, mi incorono, autoproclamo, autoreferenzio, elevo e ribalto e cado e mi spezzo le zampette. Io il tutto e il contrario di tutto. L'imbecillità elevata a 5043.
Si tratta di un'approssimativa collocazione. C'è anche l'attesa di Don Mario con tutto il suo seguito di Pargoli e tra costoro il figlio primogenito ed erede al Principato Archimedoso di Vittoria. Dopo una non indifferente attesa, il Principe fa il suo ingresso trionfale. I Pargoli, nel numero di 9 come i capolavori inclusi nel „Del mio meglio“, sono stati sistemati in una tavolata a parte, ma sempre sotto l'occhio vigile del Principe. Ovviamente noi, anche per le affinità geografiche, non ci siamo dispensate dal fare il nostro dovere di intrattenitrici.

 

Parte 5: le minosità
Tutto il cerimoniale dell'insediamento è durato circa due ore. Invano i nuovi arrivati cercavano il paccaMINOSO tra gli arredi del Moulin Rouge. Hanno trovato solo l'animo MINOSO che aleggiava. Non è mancato ancora a noi, di esporre una sacra immagine su uno sfondo verde istoriata da farfalle come se ci presagissero quelle della notte. I riti ormai consolidati si erano ripetuti come nel miracolo della liquefazione del sangue di San Gennaro: lo scambio delle minosità. E non solo minosità. Diciamo pattosytà. Milvosità. Letture di libri e persino una video che avrebbe acceso il "Senso '45" secondo Tinto Brass. A chi è stato destinato e da chi, non vi è dato sapere. Immaginiamo però come si sarà carezzato il pizzetto il destinatario di questo singolare cadeau al momento in cui il sensuale e bellissimo Gabriel Garko mostrava la carne come nel retro di „Colpa mia“.
Prima che fosse stato servito l'antipasto, la Principessa Donna Piera ha dispensato i suoi cadeau ai devoti convenuti. Una serie di minosità comprendenti perle difficilmente reperibili. Una Donna Piera magnanime più che mai. Il Principino era contento di ricevere quella „Love me“ dalle mani della Principessa. Non aveva, infatti, nella sua collezione la versione inglese di „Uappa“. E il Papy che non aveva provveduto a fargliene dono o a mettere le dovute annunciazioni affinché qualche piccione da una parte qualsiasi del globo si librasse verso Palazzo Pamabu! Questo Papy sempre più distratto dalla Nobiltà estera che così di frequente varca la soglia di Palazzo Pamabu! E che sfoggio di lingue!

Più che curarci degli antipasti, noi eravamo intente a preoccuparci degli scoop. Ci siamo avvicinati a Sir Danielino per scoprire qualcosa su Don Giovanni. Come è noto, il Puttino brianzolo non è incline a sbottonarsi. Teme, a ragione, che noi rendiamo noti i misfatti della privacy. In effetti si crea più scandalo nel delineare i tratti erotici della espressività zuccherina di Don Giovanni che nel dire che un uomo è morto perché non c'era nessun ospedale pronto a ricoverarlo. E nessuno si scandalizza, se la politica del malgoverno ha concesso solo ai ricchi il diritto ad ammalarsi! Vergogna! Italia svenduta agli Stati Uniti! E tu italietta da quattro centesimi ti scandalizzi perché il Danielino, che l'è davvero un puttino, si darebbe - noi non li abbiamo visti - la lingua con Don Giovanni? Tu italietta cialtrona e bacchettona crepi dall'invidia. Perché a te, Don Giovanni non la darebbe mai! Crepa italietta bacchettona e friggiti nella simbologia patriottica dei tricolori, degli inni di Mameli, degli eserciti che combattono per il petrolio degli americani e per lauti stipendi! Don Giovanni non fa per te. Un suo streptease richiamerebbe orde di curiose fameliche che lo divorebbero solo con lo sguardo. Dopo la spruzzatina di "Veleno“, possiamo dirvi che i due sono solo „amici“ - ci hanno suggerito di scrivere - „carissimi amici“ e che si conoscono da circa un anno. Don Giovanni per dovere di cronaca è di origine abruzzese.
Sir Giuseppe di Milano - schivo nel rilasciare dichiarazioni - vorrebbe dapprima scolarsi una bottiglia di Glen leave e poi dirci solo che fa parte del novero degli Amanti di Valore della Principessa Piera. Potete capire che scoop! Noi vogliamo altro. Vogliano corpi che si stagliano contro corpi. Incroci di braccia e di mani. Jeux linguistiques. Le vibrazioni dei sensi e la marcia nuziale della „Passione“ che ci avvolge e travolge sotto, sopra, dentro o fuori le lenzuola.
Mademoiselle Nadia, infatti, capendo che il nostro becco non l'avrebbe risparmiata, si è trincerata dietro un paio di occhialoni neri. Pensava infatti che non l'avrebbero riconosciuta. Sappiamo - per sua stessa ammissione - che non frequenta gli oratori. Stessa cosa per la Cinzia, la Sabrina e la Paola. Non frequentano gli oratori e Don Enzo si proclama „ateo“ e la trilogia più richiesta è composta da „L'importante è finire“, „Nuda“ e „Ancora ancora ancora“.
Ed arriva il collegamento satellitare con il Baronetto Don Osvy de' Roma. 

Parte 6: flash di curiosità come stuzzichini o aperitivi
Andiamo per flash. Capisco la vostra stanchezza a seguirmi mentre volteggio (che traduciamo più appropriatamente con svolazzo). Primo flash: Donna Piera mostra alle nostre telecamere un vinile non si è capito se fosse venezuelano o argentino. Abbiamo tentato di leggere qualche titolo. La vista non c'è l'ha permesso. Sir Arnaldo ci ha spiegato che molti di questi vinili ispanici contengono le canzoni di Mina in italiano, ma i titoli sono in spagnolo. Se poi si acquistano in Spagna, lo stesso disco contiene i titoli ancora diversi rispetto all'America Latina. Deuxième flash: la nostra telecamera inquadra Don Jean e Don Paolo. Quest'ultimo ha trasferito la sua residence da Grenoble a Saronno. E' avvinto al celibato, resta, per noi, uno scapolone d'oro, ma lui ricusa il titolo „oro“ a favore del Platinum. Ed ancora tra il Platinum „de luxe“ e quello da „collection“ opta per quest'ultimo. Ci ha spiegato che i numerosi impegni di lavoro e la vita mondana che conduce non gli permettono di presenziare nel suo regno minoso tappezzato di azzurro. Don Paolo ha smentito le nostre ipotesi sulla sua presunta vita racchiusa tra casa-chiesa e lavoro. Essendo attualmente libero da impegni familiari, ci ha dichiarato che non mancherà più ai ricevimenti. Quando ci ha svelato che Orietta era nascosta in cucina, noi non abbiamo avuto più pace. Altro flash: Sir Luisin ha capitolato di fronte François ed ha accettato che Donna Piera fosse „Una ragazza in due“. Abbiamo evitato i duelli e le sceneggiate.


E il Principe Don Raffaele ci ha svelato che gli ingredienti del successo della sue serate al Moulin Rouge sono dovute al fascino erotico del suo ruspante pizzetto. Deluso per „Nic-Unic“, l'ultimo lavoro della Strambelli. E nonostante ciò sarà presente il due giugno allo Smeraldo di Milano per assistere ad uno show di mimica della Divina veneziana. Prezzo 40 euro. Nessun commento in merito. La cifra si commenta da sola. Scandalo! E' uno scandalo il modo con cui qualche fanciulla voleva soffiarmi il mio Elle e corteggiasse l'altro Elle! Ma che se li portino! La serie degli „estratti“ non ha fine! Flash per il Controllore di Volo Don Enzo: ulteriore autoproclamazione di status di „single“. Circondato dall'harem di donne della illustre consorte forse vorrebbe esibirsi con un saggio su „Tradirò“. Ma la Principessa smentisce con un secco „NO“ e ci intima di dirci in quale album è contenuto. „Italiana“ è il doppio che include anche „Marrakesh“ ed Hagiba, nel suo splendore, non vuole concedersi più di tanto. Ci elargisce sorrisi e ci fa capire che se si trasferirà nella Città Sacra si porterà con lei anche Donna Piera.

Parte 7: Saluti in mondovisione
Capitolo saluti. Il primo saluto ufficiale è proclamato dalla Principessa Donna Piera ed è rivolto al nostro caro Edison.Essendo il più sentito e quello ufficiale, noi ve lo trascriviamo integralmente:
„Ciao Edison, „Ti voglio bene“. „Mi manchi“ e „Non passa“. Io friggo nell'“Olio“ per vederti. Vieni, vieni presto! Un bacio. Ciao“. Altro saluto ufficiale, sempre ad Edison, è dato dal Principino Don Ottavio:
„Un saluto particolare ad Edison nonostante le „Distanze“. Sono onoratissimo di averti nel mio Forum. Sei una persona straordinaria che non vorrei perdere mai. Sì como nu piezzo 'e pane (sei buono come il pane)“.
E quindi anche noi abbiamo snocciolato il nostro rosario di saluti a: Edison, Cristían Lucano, gli amici della Turchia ed in particolare Foufou, Gaston e tutti gli amici esteri. Partendo dalla Sicilia: Lillo, Giacinto, Osvaldo, Max Tempo, il Poeta Filippo MC, Gabriele e Samuele, Gino e Simone e il Prof. Nava che degradiamo da Principe a Baronetto, Olivia e Rosanna. Temendo l'arrivo di Orietta (stavano per espellerla dalle cucine in quanto aveva tentato di violentare un cinesino!), ci siamo scollegate.

Recuperiamo i saluti postumi: la serie dei Mario: Mario F. di Bologna, Mario Rossi di Cesenatico, Mario da Zurigo. Giulio '71. Paolo Romano. I coniugi Majaro. Pino Proto. Sandro. Daniela e Gianni Pino di Vicenza. Elena di Vicenza. Robarg. Livio e Alessandra. Monica. Enrico Mantovani Duca delle Cremone. Alberto. Mirko-Aenor. Marcello-Teko. Gianni Roversi. Manuel. Juan Manuel. Lolita. Antonio (Tony). Salvador. Brian. Connie.
Quindi Elle-Lumi porge un saluto in albanese. E sarà Don Paolo a pronunciare un saluto ufficiale in tre lingue (francese, inglese e spagnolo) a tutta la Nobiltà pamabuttiana sparsa nel cosmo minoso: sono gli amici che si collegano da Paesi lontanissimi come la Nuova Zelanda, Repubblica Domenicana, Messico, Canada, Colombia, Perù, Uruguay, Venezuela, Brasile, Cile, Argentina, Uruguay o da Israele o dalla Turchia o da Paesi europei come Svizzera, Spagna, Portogallo, Germania, Olanda, Svezia e diciamo dappertutto tranne che di un solo paese della „velenosa Brianza“, lì sembra che non vi sia la copertura satellitare! Don Paolo era visibilmente emozionato nel rievocare tutti questi Paesi. E che le malelingue non dicano che siano nostre fandonie perché abbiamo più volte mostrato le prove!
Un saluto particolare ci è arrivato da Loris che si è collegato al satellite di Sir Luisin. L'alta autorità minosa si è collegato a titolo personale. E noi lo abbiamo ringraziato in diretta non solo per i saluti, ma anche per il meraviglioso lavoro artistico che svolge, insieme, a Don Remo nel redigere la più prestigiosa fanzina italiana. La sola stampata su carta patinata. Opera d'arte e di collezionismo per palati raffinati.
Sicuramente la nostra labile memoria ci sta facendo dimenticare qualcuno. Ce ne scusiamo in anticipo e restiamo a disposizione per qualsiasi rettifica. Questa volta, infatti, i saluti sono stati inviati da molti convenuti a questo ricevimento della Nobiltà Meneghina.

Ottavio & Piera (... voglio molto bene a Piera, è veramente una donna che mette allegria. Le sue parole nei momenti difficili, specialmente quelli sentimentali, sono state di grande conforto. Grazie Piera per tutto il bene che mi dai ... La sera della "pizza" la grande Piera mi ha regalato un "vinile 33 giri" di Mina dell'Argentina, un pezzo raro da collezione, mettermi in ginocchio ai piedi della mia Regina era il minimo che potessi fare, darle un bacio e abbracciarla. Piera ti voglio un grande grande grande bene ! ... devo dire che tutti i fans di Mina sono sempre stati molto affettuosi con me, mi donano emozioni, canzoni, sorrisi, parole e incoraggiamenti. Un urrà per Mina e per tutti i suoi ammiratori che hanno un "cuore d'oro" !

 

Parte 8. Tra i Pargoli senza creare scandalo!
Disastro al momento di intervistare il seguito dei Pargoli del Principe Don Mario B.. Qualcuno ci ha sabotato la videocamera e, quindi, qualche intervista è andata perduta. Siamo riuscite ad intervistare questi Archimedi siciliani. Bravi allievi del Principe Dott. Minologo, nonché il figlio primogenito di Don Mario. Tra loro una splendida Fanciulla, ma allieva della Consorte del Principe. Tutti ragazzi brillanti e con una media alta in matematica al punto da far venire l'“Acquolina“ al restante 99% degli studenti italici. Da segnalare un gesto da „Galanteria“ di Don Ottavio che ha offerto una rosa rossa alla ragazza ragusana. Sono rimasti nei nostri archivi minosi le interviste di Gabriele (quindi almeno un Gabriele c'era!), Giuseppe, Rosario, Antonio e il figlio di Don Mario il quale ci ha detto che il suo adorato Papy ascolta sempre Mina in macchina ed ovunque. Si è parlato di scuola e di medie e di profitto. I sogni nei cassetti della gioventù. Devono ancora crescere e noi non possiamo che formulare loro i migliori auguri per una vita segnata dal successo, dall'amore e dalla felicità.
Ovviamente, in quella tavolata di nove Pargoli, non abbiamo voluto lasciare piume del nostro passaggio e così abbiamo aperto il capitolo della solennità.

 

Luigi & Ottavio in versione Blues Brothers ?! No in versione Mina Mazzini, liberamente ispirati a una famosa copertina.

 

Parte 9: proclamazione di Donna Piera a Regina della soirée.
Sin dall'apertura delle danze minose, i convitati si erano recati da Donna Piera per tributarle ossequie, baci in compilation, in cofanetti e persino al Platinum, ma soprattutto minosità. Monsieur François, nostro Creatore e devoto minoso fino alla fine, ci ha sorpresi con i suoi doni alla Principessa. Dalla borsa di Vanity Fair ha incominciato a tirar fuori una serie di oggettistica a dir poco imbarazzante: un Elvis Presley ritagliato da „La Repubblica“ in cui il golden boy del rock è raffigurato come una sorta di Cuore di Gesù. Memore degli slinguittamenti in francese, Monsieur ha fatto dono al suo „Grande amore“ di un corso di lingua francese. Sapendo l'ammirazione calcistica della Principessa per il „codino“ ovvero Roberto Baggio, le ha regalato due manifesti. Quindi, per sopperire alla carenza di Cd dell'altra sua „Passione“, appunto, Elvis Presley, Monsieur François gliene ha donato uno. Tutti sappiamo però che Donna Piera raggiunge l'orgasmo solo con i vinili. E così Monsieur François gliene ha donato uno che include una raccolta di successi. La Principessa ha gradito e ringraziato con il suo classico“Uh uh uhhhhhhhh!“ e suggellato il loro „Amore“ con una Mina en français: „Comme en homme“, „Cigarette“, „Er puis ça sert à quoi“, „La chiromancienne“ ed una Mina da Studio Uno del 1961 che includeva „Letterina di Natale“, „Buon Natale“, „Buon Anno“ e l'agognato „Belive“ che Monsieur François non aveva ancora nella sua raccolta minosa.
Non di meno è stato il suo concorrente in „Amore“, Sir Luisin che ha regalato alla Principessa una Mina- Attila in vinile per il semplice gusto di averne tanti.
Tra i sospiri delle Donne dell'Harem e l'occhio vigile del Controllore, Donna Piera è stata incoronata „Regina della serata“ e il tutto è stato ripreso dal Principino Don Ottavio. Sappiamo che la lista è più lunga e deleghiamo altri a renderla nota se vogliono. Ma non è questo il punto. E' semmai il pensierino che ciascuno serba nel proprio cuore senza il tornaconto. Ci si deve voler bene a prescindere dai regali. Regali, bisogna essere nell'animo.

Parte 10: ed ancora flash di indiscrezioni
Ancora flash di news. Siamo riuscite ad intervistare il Principe di Vittoria che abbiamo sorpreso mentre estraeva dal taschino un portapillole d'argento. Seduto tra i grandi titolati, ci ha raccontato del suo arrivo in aereo venerdì mattina e del tour della Città con puntata al Duomo e alla Ricordi dove, però, ha acquistato una Milva-Tango avendo tutto di Mina.
Ci anche raccontato di un piccolo incidente accaduto ad uno dei suoi Pargoli che successivamente noi siamo andate a consolare. Ovviamente non abbiamo posto in pubblico la domanda che avrebbe svelato uno scoop, ma su questo apponiamo il sigillo de „La voce del silenzio“.
Don Mario invia anche lui i suoi saluti ed include il Nava. Ci è venuto allora spontaneo chiedere a Sir Arnaldo come mai il Professore brianzolo ci avesse snobbati. Il Nobiluomo milanese ci ha risposto con molta discrezione e cautela dicendoci che il Nava aveva assicurato la partecipazione al 80%, salvo qualche evento particolare che l'avrebbe trattenuto.
Ovviamente noi dobbiamo formulare l'ipotesi, ed è un repeat infinito come le tiritere della Vera, che la Brianza non sia coperta da reti satellitari perché il Principe ci onorasse di un collegamento. Ce la legheremo al dito! Così come ce la legheremo per Gabriele e Samuele. Don Arnaldo ci ha spiegato, inoltre, che il Principe Don Lukas era stato colto da malore, ma che sarebbe passato in tarda serata a salutarci. Altro forfait. Temeva forse il Principe che Monsieur François avesse potuto chiedergli un biglietto per assistere al concerto di Milva su una di quelle TV satellitari? Potremmo formulare ipotesi su ipotesi come „Rose su rose“, ma se così facessimo, ci lasceremmo sfuggire le riprese che abbiamo fatto a degli esemplari maschili seduti nei tavoli del pubblico. Il palcoscenico era nostro. Non ci si accusi di fomentare atti di libido, se vi diciamo che Sir Luisin ha tentato più volte di fare uno strep tease. Casualità se il gesto lo emulava sempre nei pressi dei due ELLE bresciani? E il mio ELLE divorava la pizza mentre Don Paolo, nonostante i divieti e la presenza del suo Pargolo, fumava. Don Raffaele continuava a negarci un saggio strambelliano ed Elle - Laurent mi dava man forte ricordando al Nava una partita a scacchi mai iniziata. Noi passavamo intanto uno spot della Singer pubblicato su Novella 2000 e per la par-condicio anche quello della borsetta di Vanity Fair.

 

Paolo Driussi, dagli anni Cinquanta un "amante di valore" di Mina.

 

Parte 11: E il Principino Don Ottavio si esibisce con il „gesto totoiano“
La borsetta intanto la consegniamo al Principino di Pamabu per farne dono alla sua cara vecchia stridula ziaccia. Ed è in quel momento che ci viene riferito che a Palazzo Pamabu la diplomazia si sta attivando per trovare un marito titolato alla mia ex servetta. Sembra che lo facciano per farmi schiattare dall'invidia. Immaginarsi!
Un po' scettici siamo rimaste per l'età della futura Principessina di Pamabù: Mademoiselle Dalma ha, infatti, 15 anni. Ma il Principino si è giustificato con il classico: „Al cuore non comandi mai“! Se sono rose, fioriranno! Non soddisfatte dalle timide dichiarazioni, ci siamo fatte dire cosa era accaduto realmente a Venezia subito dopo Pasqua. Sembra che certa Nobiltà, depennata dal nostro albo, abbia perpetrato ripetuti „Tradirò“ ai danni del nostro nobile erede al Principato di Udine. Mademoiselle I.(i come ignorante) nottetempo si incontrava nell'alcova di certo F. (f come frottola). Le cose stavano per prendere una brutta piega. Il Principino non riusciva più a passare da una stanza all'altra in quanto restava imbrigliato. L'avevano incorniciato e la colonna sonora era cambiata da „Stringimi forte i polsi“ ad una „...bugiarda più che mai... più incosciente che mai...“. Il Principino più si perdeva in epiteti che per poco non sfioravano i miei „anatemi“, e più noi abbiamo tentato di fargli notare dietro le sue spalle l'“Acquarius“ con i „Pesci rossi“. Un cortometraggio che abbiamo salvato. Per sdrammatizzare l'abbiamo fatto posare accanto alla Principessa. Pensate che il Papy, lui uomo dell'alta finanza, si è inginocchiato a terra pur di fotografare il figliolo con la macchina digitale. Sempre Don Ottavio, che ricordiamo indossava una giacca che fu di Claudio Villa (è inutile ripetere che noi da quel campo villesco siamo distanti anni luci), ci ha fatto dono di alcuni cenni alle vecchie icone del passato. Ha iniziato proprio con il Villa. Sotto nostra richiesta ha accennato a „Maruzzella“ di Renato Carosone. E poi a sua richiesta non ci ha risparmiato il Malgioglio. La Madonna della Neve ci riservi quel po' di intelligenza che serbiamo „Ancora ancora ancora“! Dissensi pervenuti dalle autorevoli appostazioni dei 4 Minologi d.o.c.: Don Arnaldo, Don Jean, Don Mario e Don Paolo. Per riparare, il Principino si è esibito nel „braccio totoiano“. Una lapidaria performance che ci ha lasciati „Senza fiato“. Ecco l'artista che possiamo applaudire. Ma Villa e Malgioglio no! Quelli, come la donna Riccia, non li vogliamo NO! A gentile richiesta il gesto „totoiano“ è stato replicato catturando anche l'attenzione del pubblico.

 

Foto della tavolata, in primo piano a sinistra Gianni Matarazzo (CE)


La performance ha talmente entusiasmato la Principessa Donna Piera che si è librata senza pudore tra le braccia della sua Dama di compagnia. Preso dalla foga e dalla voglia di fare l'amore in pubblico, anche Sir Luisin si è abbandonato a gesti lussuriosi con la Principessa.
E mentre il Principino ci chiedeva cosa avrebbe potuto accadere al momento in cui si fossero spente le Milleluci del Moulin Rouge, noi siamo riuscite a strappare al Papy il consenso per uno strep tease mozzafiato. Il Pargolo era quasi pronto per mostrare i mini slip, quando la Principessa ha evocato l'organo. E non si pensi a quello maschile, ma a quello di „Senza Rete“! A quel punto l'attenzione si è spostata su Paolo Romano che, essendo oggi un „single“ come Monsieur François, potrebbe accendere la curiosità delle nostre Lettriciui. Uomo bellissimo e giornalista d'assalto, ha un aspetto „Triste“, ma si entusiasma facilmente quando c'è qualcosa da fare. E' una sorta di manager del Principino. E' lui che lo stimola. E' lui che vuole farne un vero Artista. Non a caso gli ha presentato un Maestro per farlo esercitare nel canto. Ed è stato il Maestro che ha regalato a Don Ottavio la giacca di Claudio Villa (così amato dai miei nonni e bisnonni!). Spinto contro il muro, pressato dal mio seno che stava per scoppiare, il Principino si è librato ancora in cenni a „Torna a Surriento“, „Era de maggio“, „'O sarracino“, „'O sole mio“ (in chiave jazz), „Guapparia“ e la sublime „Malatia“. Il Papy vedendo il nostro entusiasmo per il suo Pargolo, si è lasciata scappare „Una lacrima sul viso“.

 

Da sinistra Mario Basile, Nadia Vergano Kent e Ottavio

 

Parte 12: Finisce qui
E se mie care Lettriciui siete arrivate a leggerci fin qui, sopportatemi ancora per pochi minuti. Appena appena per tessere un elogio ai dolcetti di mandorla che la Consorte del Principe Don Mario ci inviato. „Ma che bontà“! Don Mario, per tema che i nordici avrebbero potuto snobbarli, aveva detto che erano stati comprati da un pasticcere. Quando, dopo pochi secondi, si sono visti i fondi dei due vassoi, Lui ci ha svelato l'arcano. Da parte nostra non possiamo che ringraziare. Le mani siciliane sanno sempre produrre prelibatezze.
Ogni tanto mi si conceda di essere partigiana!
Il Principe, a quel punto, mi ha fatto dono di CD minosi e di un interessante libro di proverbi siciliani per difendermi dalla contadina delle Madonie che è più incline alla cultaura popolare. Io, invece, a quella di Versailles.
E mie care Lettriciui, quel libro è stato galeotto. Io, non a caso, mi ero librata a leggere ad alta voce alcuni proverbi per richiamare l'attenzione di un gruppo di siciliani seduti tra il pubblico. Sono stata invitata a sedermi con loro. Di provenienza catanese, mi hanno offerto dello champagne e poi, con la loro distinta ospitalità ( e mi si lasci essere ancora partigiana) mi hanno offerto un sorbetto. Immediata la mia missione di imminosizzazione. Erano quattro dolcissimi piccioncini: due ragazze e due ragazzi simpaticissimi: Gianfranco e Franco. Scambio di numeri e soprattutto invito a venirci a far visita a Palazzo Pamabu. Si parla di Mina, si parlava dei suoi pazzi pazzi pazzi ammiratori e delle sue folli folli folli girouette, ma volete il Moulin Rouge, volete la mia istigATTRICE favela, il discorso cadeva sulle note della lussuria. Il peccaMINOSO che gli snob hanno voluto evitare per non compromettersi. E come in tutte le favole c'è sempre un finale. Un lieto fine per una serata che attendevamo da oltre un anno.
Al Moulin Rouge le Milleluci cominciarono a spegnersi ed ha iniziato il rituale dei saluti e degli inchini, gli abbracci e i baci e soprattutto gli „Arrivederci“. La Principessa Donna Piera è salita sulla sua carrozza argentata con il Controllore, la Dama di Compagnia Hagiba e Sir Luisin. Il loro tragitto è stato segnato da canzoni „A squarciagola“, mentre tutte le altre carrozze si disperdevano come „Le farfalle nella notte“.
E tu MINA
Tu grande ed invisibile Mina
Tu sì 'na malatia che mi dà 'na smania... quanta malincunia quannu restu sulu senza i te...
Madame de l'OIE bugiarda più che mai... più incosciente che mai...Devotamente si concede da voi e aspetta ora il remake di altri più illustri storiografi di questa memorabile serata che ormai è storia.

 

Una parte della scolaresca del professor Mario Basile

 

A conclusione di questo viaggio multimediale, rimando a tutti l'appuntamento per il prossimo raduno di ammiratori della grande Mina. In questo sito si possono trovare sezioni su precedenti raduni come : MINA DAY (29 novembre 2003, Cà Bianca, Milano - ospite d'onore Platinette), INCONTRI MINOSI (27 dicembre 2003, residenza di Piera Pasotto, Milano), MINA & MODENA 2004 (21 marzo 2004, ristorante da "Ericka", Modena, serata condotta da Guido Mandreoli con tante sorprese, tra cui un collegamento telefonico con Rita Pavone e Teddy Reno). Di seguito potete ammirare la locandina de "'Na sera 'e maggio" realizzata da Franco Lo Vecchio, che ancora una volta ringraziamo, insieme con tutti gli amici che sono stati presenti.

 

 

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