Le canzoni che mi insegnarono a parlare...

 

Ero un bambino. Mi ricordo che quando parlavo sbagliavo alcuni verbi, non riuscivo a pronunciare tutte le parole, invece di dire "scuola" e "squalo" ad esempio dicevo "ccuola" e "ccualo", e quando tentavo di correggermi peggioravo la situazione, perchè pronunciando alcune parole "antipatiche" mi usciva un fischio, come se avessi uno scherzo di Carnevale sempre tra i denti, che mi faceva pronunciare appunto parole come "scuola" sempre con il fischio. Non ricordo con precisione la mia età, ricordo comunque che nel periodo delle "parole fischiate", in televisione c'erano i programmi di Renzo Arbore, a volte, seguivo alcune trasmissioni a casa di Elvira e Vincenzo, due anziani vecchietti che abitavano nel mio palazzo, e che purtroppo, oggi non ci sono più, mi ricordo che scendevo dal quinto piano dove abitavo e abito, al primo piano, e mi mettevo su una sedia della cucina e guardavo la televisione in silenzio. Le prime canzoni che ho ascoltato in vita mia erano quelle eseguite nei programmi di Renzo Arbore, ma ho conosciuto per la prima volta una canzone registrata quando avevo più o meno cinque anni. Ripeto, l'età potrebbe non essere esatta, ma anno più, anno meno. In casa avevo dei dischi 33 giri e delle musicassette di canzoni italiane, una collezione curata. Una ventina di musicassette erano di canzoni napoletane, un giorno mi venne la voglia di mettere una musicassetta nel piccolo stereo nero che avevo in casa, e che una volta, ricordo, lo portai anche a scuola.
La prima cassetta che ascoltai era di canzoni napoletane. Pirata ingenuo scopre un tesoro per caso. Cos'è? "Che balla cosa è 'na ghiurnata 'e sole", canta Giuseppe Di Stefano. Cos'è questa canzone che mi piace così tanto, questa voce velata tanto diversa dalle interpretazioni corali dei programmi televisivi. Ecco arrivare una esplosione che arriva nel cuore: Ma n'atu sole "cchiù bello oje nè, 'o sole mio...
Cosa? 'O sole mio? E perchè? Ognuno può avere un sole personale... pensavo che il sole fosse quello che si vede in cielo e che vedono tutti, pensavo che il sole fosse quello che sembra di toccare quando vado sulle giostre. E dopo "'O sole mio" c'è una canzone allegra (allora così credevo, fino a quando poi ho capito il testo),"Oi vita, oi vita mia, oi core 'e chistu core, sì stato 'o primmo ammore, e 'o primmo e "ll'urdemo sarrai 'pe "mme"... ma cosa sono queste canzoni?
Un pomeriggio di tanti anni fa scoprivo la canzone napoletana, e geloso di questa scoperta, cominciai a nascondere le cassette che avevo in casa, proprio come fa un pirata dopo aver trovato una grande miniera d'oro.
La canzone napoletana, una passione mai interrotta.
Tante volte, chi canta, dovrebbe ricordare che tutto è partito da Napoli, che tutto è partito da "Jesce sole" e "Michelemmà", da quelle villanelle, da quelle canzoni che parlavano di lavandaie, di "fatica", di Vomero, di "nenne". La prima vera canzone napoletana fu "Te voglio bene assaje", una melodia unica e straordinari... se non ricordo male, è stato il primo vero capolavoro della "Piedigrotta".
Le canzoni napoletane che ascoltavo frequentemente da bambino erano "La pensè", "Torna a Surriento", "Pullecenella 'o core 'e Napule" (avevo il 45 giri di Aurelio Fierro, il lato B era "Vocca busciarda"), "Ninì Tirabusciò", "'Na canzuncella doce doce", "Io, mammeta e tu", "Marechiaro"... poi con il tempo ho imparato a capire il significato di ognuna e a scoprire altri centinaia e centinaia di brani, uno più bello dell'altro... tu, sì 'na malatia!

 

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