Ottavio e il cibo

A Ottavio è sempre piaciuta la buona cucina, e non solo, gli piace soprattutto armarsi di grembiule, coltello e cucchiarella per preparare i manicaretti, anche se sua madre è una bravissima cuoca, una delle poche che a Napoli e in provincia rispetta ancora le tradizioni.

Ottavio non è da meno, ama i pranzi e le cene abbondanti, ama come tutti i napoletani mangiare in compagnia, ama presentare le origini di ogni piatto, com’è nato, quali sono gli ingredienti, una volta ricordo che per una sera mi parlò di fagioli, di quanti tipi di fagioli esistono, lui preferisce gli spollichini campani o i cannellini.

Odia i cibi in scatola, ama cucinare soprattutto i primi piatti, ama essere invitato a cena (a pranzo no, non ho mai capito perché), ama leggere ricettari scritti da personaggi famosi (Totò, Loren, Fabrizi, Tognazzi, Carrà), ma soprattutto ama mangiare...  i piatti di pastasciutta, i fastosi antipasti all’italiana, i dolci tipici napoletani, i cannoli e le cassate siciliane, ama la pizza, ama un bel bicchiere di vino rosso in inverno, il bianco e il rosato nel periodo natalizio, e la birra gelata in estate, magari accompagnata da panini, spaghettate di mezzanotte.

AGOSTO 2003

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