Come nasce un disco di Ottavio? Bella domanda ma chi meglio di me che ha partecipato attivamente in ogni lavoro di Ottavio può fornirvela? È difficile entrare nel suo mondo, quando si appresta a preparare un nuovo album.

La stesura della scaletta è un vero incubo per chi gli sta accanto, fa, disfa, cambia, toglie, inserisce senza sosta riferendo tutto in interminabili conversazioni (anche via chat), fin quando, magicamente, ogni volta, un giorno si presenta a casa mia con la copertina stampata, magari dopo vari appuntamenti in sala d’incisione, e esclama perentorio: “Andrea, ho deciso, questa è la versione definitiva!”, depennando anche brani già registrati.

Altra fase irrinunciabile del lavoro è la registrazione in studio, in compagnia del maestro Pietro Lanza Peluso e occasionalmente di altri artisti, ospiti dello studio del maestro o accompagnati da Ottavio stesso per vari interventi nell’album in preparazione.

Solitamente ad ogni appuntamento arriviamo almeno un quarto d’ora venti minuti prima, in modo da rilassarci completamente, per un irrinunciabile caffè in compagnia del maestro, per Ottavio rigorosamente corretto all’anice, anche se a detta del maestro ha “la voce pronta all’uso”, quest’abitudine è diventata un segno scaramantico; poi ci si tuffa in studio per due ore filate spaziando tra tutti i generi musicali, scavando tra brani sconosciuti ai più di grandi artisti o inediti “pazzi”, frutto della sua mente creativa, reinterpretazioni “a modo suo” di grandi classici, monologhi improvvisati all’insegna del nonsense e momenti di grande intensità per brani “sacri” o di atmosfera.

Spesso, come si dice nell’ambiente cinematografico, è “buona la prima”, salvo bizzarri incidenti di percorso (nastri che perdono calore, pulsanti premuti che restituiscono una traccia muta ecc.), a volte anche per sua scelta, dato che cerca una vis interpretativa ogni volta difficilmente ripetibile; la fase di riascolto delle registrazioni è quasi giocosa ,con il maestro Lanza Peluso impegnato alla consolle per simulare un missaggio, e io e Ottavio attenti ad individuare eventuali imperfezioni da correggere.

Dopo ore ed ore di studio di registrazione il materiale è finalmente pronto per essere mixato, è questo il momento più atteso da tutti noi: ogni brano viene arricchito da effetti, manipolazioni della voce (senza mai perdere o snaturare quel timbro tanto particolare e "unico") e della base a volte anche inverosimili, dal genere “canto sotto la doccia” a “sto ascoltando la radio”, ad effetti di “antichizzazione” per ricostruire l’acustica del buon vecchio vinile o per assimilare la voce di Ottavio a quella degli artisti protagonisti dei duetti, effettivi o “a distanza”. I duetti: che attimi bellissimi!

Insieme ne abbiamo registrati tanti, e quante volte cantando siamo finiti ambedue a ridere interrompendo il nastro che scorreva inesorabile, oppure abbiamo improvvisato infischiandocene altamente del testo originale o del rispetto della melodia,tutto questo confermato anche dai numerosi video che ritraggono Ottavio in studio di registrazione.

Infine, dopo il lavoro da me svolto di armonizzazione e normalizzazione dei brani, il master tanto invocato è pronto,così un nuovo gioiello può essere ascoltato da tutti voi. Ma quante canzoni ha inciso Ottavio tra quelle pubblicate e le registrazioni rimaste inedite? ... Siamo sulle 300!