I capitoli di questa sezione:

NON C'E' LIMITE ALLA FOLLIA
ME PIACE 'O FACEBOOK!
DI CAMERINO IN CAMERINO

 

NON C'E' LIMITE ALLA FOLLIA

Il 24 aprile 2009, al Teatro Santa Maria della Consolazione di Napoli, va in scena una prima, o meglio, una anteprima di "Non c'è limite alla follia (Isso, essa e 'o comicamente)" con Rocco Di Maiolo (isso), Maria Aprile (essa) e Ottavio Buonomo ('o comicamente). Ottavio lo presenta come il suo spettacolo dell'estate che propone per piazze, sale, teatri, ecc (cosa poi non accaduta per diversi motivi). La pubblicità che annuncia l'evento parla di originalità, di artisti senza limiti. Ma cos'è realmente "Non c'è limite alla follia"?

Dal programma originale dello spettacolo si legge: - Quando manca un' idea, è giusto fermarsi un attimo, per aprire le porte alla mente. Bisogna, poi accogliere, ogni suggerimento che il silenzio e la riflessione, ci potranno dare. Nel momento in cui, nella mente di un artista ci sono più idee diverse tra loro, ma che stranamente hanno qualcosa che le mette in relazione, allora è d'obbligo fare un po’ di ordine. E quando, dopo tanto lavoro, l’artista si rende conto, che tutte quelle idee, sono tante piccole fotografie, scatta la ricerca per trovare un album, che sin dalla copertina, faccia intuire il contenuto delle immagini. Ottavio Buonomo, conscio di avere tante fotografie, con tanti soggetti, ha pensato ad un album con un tema centrale, ma con figure che, pur estraniandosi apparentemente dall’opera completa, fanno da eco al nucleo dal quale nascono i movimenti del dubbio, i dialoghi dell’anima, i silenzi interrotti dalle note di un pianoforte, che aggiunge luce a frammenti di vita incastrati in un sorriso.

“Non c’è limite alla follia” si può considerare come un album fotografico, ricco di sorrisi, lacrime, pazzie di comitiva, viaggi, pensieri, bambini che imitano gli adulti e tanti adulti che giocano a nascondino. Il tema principale è “la follia”, intesa come alienazione da tutto ciò che appartiene alla realtà che tutti vivono, ma che non sempre realmente gradiscono. Lo spettacolo è un gioco d’amore che spazia da Domenico Modugno ai Queen, dalla macchietta napoletana classica e moderna (ci sono opere scritte negli anni Duemila) agli standard americani, dai balli latino-americani alla pop-demenz.

Il sottotitolo dell’opera è "Isso, essa e ‘o comicamente". Riferimento a tante sceneggiate e "parodie di sceneggiate" made in Napoli. Isso è Rocco Di Maiolo, uno dei più grandi musicisti italiani. Essa è Maria Aprile, artista dal viso timido, sensuale, passionale, napoletano, sincero e dalla voce che accarezza e graffia le note. "'O comicamente" è Ottavio Buonomo, artista poliedrico, sensibile, visionario, folle, irriverente, originale, versatile. I suoi personaggi rappresentano quasi sempre l’eccesso, il sentimento estremo. Il suo corpo non è mai un peso che cammina sulla scena. Anche da fermo, è sempre un movimento. E’ Ottavio che conduce il pubblico in questo viaggio alla scoperta di sé stessi, cercando la vera identità di ognuno in tutto ciò che,apparentemente, non rappresenta la normalità. Ottavio ama il disordine, il caos, la provocazione -. Lo spettacolo è diviso in tre sessioni: la follia - la popdemenz - la riflessione.

Nella prima sessione Ottavio recita "La follia", una poesia delicatissima che narra di un uomo che scappa da ogni costrizione e da ogni moralità, fugge da un amore impossibile che gli rende la vita amara, si rifugia nell'arte e nella natura. Poi presenta, per la prima volta "Mannaggia 'o Chiatamone", un pezzo inedito scritto appositamente per lui da Edmondo Duraccio (testi) e Maria Aprile (musiche). Il pezzo sarà incluso in un album all'epoca in fase di realizzazione dal titolo "Era&Sara'". "Mannaggia 'o Chiatamone" racconta la storia di Pasqualino, che nella nota Via Chiatamone (Napoli), incontra Rosina. Tutto va bene fino a quando il protagonista della canzone non ce la fa più a soddisfare sessualmente la sua innamorata. In realtà Rosina ha una sorella gemella, Carmelina. Entrambe si scambiano l'amore di Pasqualino che, ridotto pelle e ossa, senza forze (nemmeno il viagra con lo zabaglione lo aiuta), lascia le due donne per tornare in salute. La canzone piace molto. Ottavio per lanciare il pezzo ricorre ad una "furbata" che funziona. Attacca il brano una prima volta, poi a metà finge di dimenticare il testo, per interpretarlo nuovamente, da capo, con la giustificazione "Almeno adesso già la conoscete un po', potete anche venirmi appresso nel ritornello". Ed il ritornello è molto orecchiabile. A fine serata, infatti, viene chiesto il bis. Nella prima sessione, Ottavio interpreta un monologo in cui ne ha per tutti: televisione (lamenta che molti programmi non solo sono di bassa qualità ma toccano lo squallore più totale), i ragazzi dell'era di Facebook e degli sms, i bambini asociali che passano ore ed ore con gli occhi puntati sullo schermo di un videogioco... Sempre nella prima sessione, Ottavio suona le percussioni su "La voglia, la pazzia", interpretata da Maria Aprile.

Nella seconda sessione, Ottavio con Andrea Di Nardo presenta la "pop-demenz" coinvolgendo tutto il pubblico. Dell'album "Da quando ci conosciamo" vengono proposti quattro brani. Non manca "'A campagnola". Nella seconda sessione, Ottavio interpreta una bellissima versione di "Pasqualino marajà", con il particolare arrangiamento di Rocco Di Maiolo e Cosimo Lombardi (alle tastiere).

Nella terza sessione, la più delicata e folle, Ottavio interpreta un altro brano inedito. Presentandosi in scena nei panni di un "brasilcubanospagnoloitalpartenopeo", canta "O Burocu", un ballo di gruppo ricco di doppi sensi e tutto da ballare. Ideale per feste di piazza, feste private e per... "scutuliarsi in comitiva" (agitarsi ballando tutti insieme), come consiglia lo stesso Ottavio prima di un assolo di percussioni che "spezza" il brano. Testo di Ottavio Buonomo e musica di Maria Aprile. Anche questo brano, come "Mannaggia 'o Chiatamone", farà parte dell'album "Era&Sara'". Nella terza sessione, altre due sono le canzoni interpretate da Ottavio, una delle quali in duetto con Maria Aprile. Poi il gran finale sulle note di "Ma la notte no..." interpretata da tutto il cast con il pubblico.

Ottavio dà ancora prova delle sue qualità. Soprattutto sa sempre rinnovare il suo repertorio. Offre un tipo di comicità che non aveva mai portato in scena. I monologhi, per esempio, vengono caratterizzati da una dizione "nuova" per l'artista che propone "il vecchio ed il nuovo" con grande intelligenza. Ancora di più, si sente parte di un abbraccio, quello del pubblico fedele che lo segue sempre. Ottavio è una forza, è instancabile. Tiene la scena per due ore, saltando, arrampicandosi, sbattendosi letteralmente a terra (il finale di "Mannaggia 'o Chiatamone" con uno stremato Pasqualino). Canta. Urla. Parla. Improvvisa sapendo improvvisare per far improvvisare chi può improvvisare!

Il pubblico gradisce questa deliziosa "anteprima". Tutte positive, le opinioni circa "Mannaggia 'o Chiatamone". Ottavio, secondo gli autori, è artisticamente discendente dei grandi macchiettisti che hanno fatto la storia della canzone napoletana. Onore e applausi per un Grande Artista.

A maggio 2009, Ottavio pubblica "Era&Sarà", il quinto album inciso da cantante, definito "un disco che viene da un altro pianeta". Una storia d'amore raccontata dalle canzoni. Nel disco compaiono due brani scritti su misura per le sue doti di attore: "Mannaggia 'o Chiatamone" e "'O Burocu". Ottavio supera se stesso, e non ha timore di affrontare tanti generi diversi come il rock and roll, la canzone d'autore, la tammurriata, la macchietta classica e moderna. Canta Battiato. Canta Totò. Canta atmosfere dolcissime e parla di un mondo che deve cambiare per la salvezza degli uomini. L'album è diviso in due parti: Era / Sarà. Tra i brani figurano "Malafemmena" (versione registrata voce e piano in presa diretta con il maestro Pietro Lanza Peluso), "'Na sera a Surriento", "L'addio", "Maria Nicola", "Il mondo cambierà", "L'anniversario", "Tutt'al più", "Avevo un cuore che t'amava tanto", "Agata" e "Dove sta Zazà". Gli arrangiamenti dell'album sono curati dal maestro Pietro Lanza Peluso con la collaborazione di Andrea Di Nardo e Ottavio.

La canzone più bella contenuta in "Era&Sarà" è "Malafemmena" che Ottavio da tempo voleva incidere, ma non riusciva a trovare una giusta "chiave di lettura". Ottavio soleva ripetere "E' una canzone che hanno fatto tutti ed in tutte le salse: versione rock, versione dance, versione rap, strumentale, in inglese, in brasiliano, con un altro titolo, in duetto... Vorrei incidere MALAFEMMENA che per me è la canzone più bella del mondo, ma fino a quando non saprò esattamente come interpretarla, come farla mia, non se ne farà niente. Sicuro che non canterò mai su una base pre-registrata". Un giorno, lavorando per l'album, Ottavio chiede al maestro Pietro Lanza Peluso se può improvvisare "Malafemmena" al pianoforte. Vuole ascoltare la musica del "suo" dolce Totò. Il maestro dice: "Perché?", e Ottavio "Perché vorrei provare a fare una versione voce e piano, in presa diretta. Pietro tu suoni e io canto. Tutto dal vivo". Il maestro Lanza Peluso dice ad Ottavio che avrebbe studiato il pezzo, costruendo poi una armonia tutta nuova e sperando di dare quell' atmosfera unica alla canzone, che possa sottolineare lo stato d'animo dell'interprete. Ottavio spiega come "deve venire" questa "Malafemmena". Il maestro con una risposta pronta lo interrompe dicendogli "Non ti preoccupare! Ho capito... tra una decina di giorni, registriamo il pezzo!". E "Malafemmena", Ottavio la registra nel tardo pomeriggio del 9 aprile 2009. In studio Ottavio al leggio che guarda il microfono come rapito dalla sua forma, Andrea Di Nardo al mixer che segue la registrazione in cuffia, il maestro Pietro Lanza Peluso al pianoforte e Carla Puzone sul divano. Carla ha appena finito di registrare un duetto con Ottavio. Tutti il silenzio. Ottavio aggiusta il testo sul leggio, ma lo conosce a memoria. Ha le mani fredde. Parte la registrazione. Il tempo è libero, liberissimo. Il maestro Pietro Lanza Peluso suona ed Ottavio improvvisa il pezzo. Canta con il cuore, chiudendo gli occhi. Esiste una "Malafemmena" nella vita di Ottavio? Se c'è stata qualcuna che gli ha fatto piangere "lacreme 'e 'nfamità", sicuramente questo pezzo è per lei. Buona la prima e... unica! Dopo aver registrato il pezzo della durata di 5 minuti e 14 secondi, Ottavio toglie le cuffie. E' commosso. Domanda "Com'era?". Silenzio! Quasi un soffocato "Bella!" di Andrea mentre il maestro si alza per riascoltare con tutti la registrazione. Ottavio ha appena registrato un capolavoro tutto personale, una delle sue interpretazioni più intense. Un omaggio sincero al suo mito... Totò!

Il 27 giugno 2009, Ottavio è direttore artistico (con Maria Aprile) e presentatore della XII Edizione di "Tutti insieme con semplicità". L'evento si svolge alla Locanda del Gigante, comunità di recupero per i tossicodipendenti sita ad Acerra. Ottavio canta "Mannaggia 'o Chiatamone", propone la pop-demenz con Andrea Di Nardo (cantando "Capito" e "'A campagnola") e introduce gli ospiti che sono nell'ordine: Gigi Esposito, Franco Di Leo, Dario Rustichelli (il tenore intona a cappella con Ottavio ed il pubblico la celebre "Te voglio bene assaje" ed interpreta due bellissimi pezzi, uno dei quali "Io voglio bene 'o mare", una sua composizione musicale su testo del poeta Luciano Somma), Francesco Esposito (che dopo pochi mesi sarà scelto tra i giovani talenti di "Ti lascio una canzone", nota trasmissione televisiva di Rai Uno condotta da Antonella Clerici) ed il cantautore Ugo Cuore che con Ottavio e I Cantori del Cuore canta "'E guaglione d'Acerra". I Cantori del Cuore inoltre, si esibiscono anche in fantasie musicali e balli latini. Presente, come in ogni edizione, il Piccolo Coro Voci del Cuore diretto da Maria Aprile. La risposta del pubblico conferma ancora una volta il grande successo della manifestazione.

 

ME PIACE 'O FACEBOOK!

"Sei un mito", "Sei un genio", "Sei il migliore", "Grande"... e tantissimi altri commenti per "'A canzone 'e Facebook". Successo "di grande pubblico" ritrovato e quasi inaspettato per Ottavio. Un successo che stavolta non corre né in teatro, né in televisione, ma in internet. Infatti, nell'estate del 2009, viene pubblicato su youtube.com il videoclip de "'A canzone 'e Facebook", scritta dallo stesso Ottavio per le musiche di Maria Aprile. In pochissimo tempo diviene un vero tormentone, e proprio su "Facebook", il video o meglio il "link" della canzone è un "continuo condividere" (parlando nel gergo usato dagli utenti del più noto social network del mondo). La canzone piace veramente a tutti, dai ragazzi agli intellettuali che dedicano al personaggio-Ottavio commenti e considerazioni. Anche Luca Sepe, lo straordinario e poliedrico artista, parla (pubblicamente) bene della canzone. Il video viene utilizzato anche come promo di "Striscia il web" una trasmissione televisiva di TL STUDIO, una emittente romana presente sul digitale terrestre (la "rivoluzione della televisione").

Ed oltre a "'A canzone 'e Facebook" arrivano anche altri brani inediti e molto apprezzati come "La canzone del 2012" (Ottavio immagina un incontro con i marziani), "'O mercatino" (divertente marcia tutta napoletana ambientata in un mercato) e "Sono pazzo per la Mina" (brano dedicato alla grande cantante). Inoltre, duetta con Enrico Musiani in "Mutandine di seta nera". Poi, scrive e canta "Diciotto anni", una pezzo fresco, tipicamente da "festa", con ritornello accattivante e grande coro finale. Le musiche sono di Maria Aprile e gli arrangiamenti, molto "azzeccati" del maestro Pietro Lanza Peluso. Del brano esiste anche una versione cantata in spagnolo. Tutte queste canzoni vengono inserite nella raccolta "Faccia di mille facce", realizzata tra il dicembre 2009 e il gennaio 2010, che tra varie incisioni inedite, presenta anche una bella versione dell' "Ave Maria" di Schubert.

Ma Ottavio non canta solo... sempre su You Tube, vengono pubblicati una serie di video con le "poesie romandiche", ovvero alcuni componimenti umoristici che l'artista caratterizza con una voce molto particolare (lo stesso effetto utilizzato in "'A canzone 'e Facebook" e "La canzone del 2012"). Tra queste: "Mi ho innamorato di te" (forse la più divertente di tutte), "Quando esco il sabbato e ssera", "Il signor Michele Gogazzo" e "Io ho nato negli anni Ottanta". Grazie a queste trovate, Ottavio conquista molti nuovi fan!

Ottavio spiega così il successo di "'A canzone 'e Facebook": "E' stata una bella creazione. Il testo mi è venuto una mattina di luglio. Venivo da periodo abbastanza moscio. Lavoravo poco per non dire niente. Una mattina però, per strada, comincio a ripetermi le parole di quella che sembrava una filastrocca. A casa nero su bianco. Scrissi  il testo (prima a mano e poi al computer) su una musica di Maria Aprile. Dopo alcuni giorni (nonostante lo scetticismo di Maria e di altri miei collaboratori) incisi il pezzo pensando di farne un successo. Si! L'ho inciso con quella speranza... e così è stato!. Il pezzo andò veramente bene, anzi benissimo. E va ancora bene! Tanto pubblico nuovo. E per la prima volta, con un mio brano, ricevo i soldi dalla SIAE! Non molti... ma come inizio, anche dieci centesimi vanno bene... E' una soddisfazione! ... poi di brani "carini" ne ho scritti altri, tra cui 'O MERCATINO, forse sottovalutata, ma veramente graziosa. Invece non son rimasto contento de "LA CANZONE DEL 2012". A molti piace, io però la volevo diversa!"

Il 3 ottobre 2009, con una "lezione aperta", Ottavio (in collaborazione con l'Associazione Voci del Cuore Onlus) presenta "30 settimane con il teatro", ovvero un corso di recitazione completamente gratuito per tutte le età, della durata di 9 mesi, diviso in 30 sessioni di circa 70 minuti ciascuna. Più che una "scuola di recitazione", con questi corsi, Ottavio desidera offrire un percorso di conoscenza. Le intenzioni sono quelle di "posizionare" l'allievo al centro del suo mondo, renderlo padrone assoluto del corpo e capace di riconoscerne i limiti ma anche di abbattere tanti muri (metaforici fino ad un certo punto). Gli allievi, di lezione in lezione, scoprono che "il teatro" (inteso come evento teatrale o messa in scena) non si limita alle azioni prontamente studiate e poi riversate in un arco di tempo compreso tra l'apertura e la chiusura del sipario.

Il corso è diviso in ventidue capitoli/argomenti, ottimamente presentati da Ottavio: Il teatro non è il palcoscenico / Lo spazio / Il corpo / La percezione e i gesti / La voce / La Voce schiava della mimica e viceversa / Io e gli altri / L'improvvisazione singola e l'improvvisazione di gruppo / Costruiamo una azione partendo da uno spunto (il soggetto) / Il testo / Noi... lo chiamiamo copione! / I tempi / La dizione e la fonetica della lingua italiana / La comicità / Il ruolo - Il travestimento / L'evento teatrale (dalle prove alla messa in scena) / La prova / L'amplificazione della voce, dalle maschere ai radiomicrofoni / Prove compromesse / Il cinema / La televisione / Le prove generali, i ringraziamenti e la chiamata.

Il 14 novembre 2009, l'artista è protagonista di "Ambiente e natura", una cena spettacolo a tema, realizzata a I GIARDINI DI EIDOS, un agriturismo sito in Sant'Agata de' Goti, provincia di Benevento, affiancato da Maria Aprile, Andrea Di Nardo e Chiara Di Nardo. La serata, ricchissima di momenti, vede protagonista Ottavio che propone, per la gioia di tutti i presenti, il meglio del suo repertorio e sensazionali novità: "'A canzone 'e Facebook" (cantata per la prima volta in pubblico), "La canzone del 2012", "'E 'dduje gemelli" (la nota macchietta che Ottavio propone sempre con successo), "Il babà è una cosa seria" (in duetto con Maria Aprile) e "La donna riccia".

Il 27 novembre 2009, Ottavio partecipa al III° Memorial "Saverio Silvio Vignati", una manifestazione di beneficenza che trova il punto forte in una partita di calcetto tra "ARTISTI NAPOLETANI" e "CLUB NAPOLI SILVIO VIGNATI" al Centro Sportivo di Cercola (Na). Ottavio gioca nel ruolo di difensore e segna anche un rigore! Nella squadra degli artisti napoletani, figurano tra gli altri Mario Aterrano e Antonio Capano. La serata è presentata da Lucio Ciotola. Il calcio d'inizio spetta ad Antonio Ottaiano, cantante ed attore, grande esponente della sceneggiata napoletana.

 

DI CAMERINO IN CAMERINO

Il 5 dicembre 2009, alla Sala Teatro "Opera Don Guanella" di Miano (Napoli) debutta "Ma cs facevamo prim@ d internet" una commedia con musiche presentata come "varietà retrospettivo di effetto e affetto, pensato da Ottavio Buonomo, aiutato dai momenti storici dello spettacolo mondiale unito a composizioni musicali originali della maestra Maria Aprile". "Ma cs facevamo prim@ d internet" (il titolo è scritto proprio così per rispettare i linguaggi e i caratteri della scrittura del web), è uno spettacolo adatto a tutte le età. Ci si appassiona viaggiando tra ciò che è stato e ciò che è, passando dalle canzoni cantate in pullman per le gite organizzate dalla parrocchia del paese alle canzoni lanciate attraverso social network come Facebook o siti di raccolta video come youtube. Ottavio con al fianco la sua "squadra" (Maria Aprile e Cantori del Cuore), mette in scena la storia di una famiglia napoletana che si appresta a trascorrere le feste natalizie.

Aroldo (Ottavio), impiegato di mezza età, è un eterno bambino. E' lui che costruisce l'albero, si preoccupa di recuperare tutti i pastori del presepe, che canticchia canzoni natalizie, che scarta gli scatoloni e ordina il menù della Vigilia. La famiglia è composta dalla moglie Gioia (Costanza Tagliamonte), dalle due figlie Mena ed Anna (Chiara Di Nardo e Carla Puzone), da suo cognato Mario (Andrea Di Nardo) e dai genitori (Cristina Di Nardo e lo stesso Ottavio). Tra una canzone e l'altra, un ricordo, un simpatico dialogo, si affrontano temi come l'amore ai tempi di internet e il difficile rapporto tra genitori e figli nella società del Duemila. Il tutto viene trattato con il sorriso sulle labbra. Nelle due ore di scena, si alterna un viavai di caratterizzazioni ben studiate dalla geniale mente di Ottavio che stupisce sempre di più sia come attore che come autore e regista.

Nello spettacolo sono inseriti anche due sketch. Il primo è il già collaudato e divertentissimo "Pasqualino a Lascia o Raddoppia" (da "Non avevamo capito il resto di niente", 2008) e l'altro è "Lacrime di ricordi", ispirato ai programmi della nuova televisione, quelli in cui la gente comune è protagonista di storie vere o presunte per la felicità dell'auditel. La protagonista dello sketch è Catarruzza Carciofi, una attempata signora che vuole ritrovare il primo grande ed unico amore della sua vita, tale Enricuccio Della Speranza. La signora Carciofi viene ospitata dalla "presentatrice di oggi" Maria Ia Ia Oh, in un programma senza autori che vede schierati come opinionisti per "discutere e trattare il tema della puntata": "la studentessa universitaria Chiara bella scoppiata e cara", "il prete Don Andrea, che prima dice la messa e poi si arricrea", "la psicologa Costanza con la sua teoria del mal di panza", "la casalinga disperata Cristina dalla mente piccolina" e "il fan di Milva Aldo che tiene i dischi della diva in caldo". In mezzo a tanta "cultura" svetta la valletta Carletta che sponsorizza la "Darfun, la caramella per i cafardun".

Il giorno del debutto della commedia, Ottavio, invece di recitare il monologo su "La fine del mondo" come previsto dal copione, chiede al pubblico di poter recitare (improvvisando) un monologo sul mestiere dell'attore, sulla vita e sulle visioni di un artista. Dieci minuti ed Ottavio ci restituisce un momento irripetibile. Il pubblico, presente in sala, assiste ad uno spettacolo unico, proposto solo per i presenti. A differenza del cinema e in alcuni casi della televisione, è questo il bello del teatro, quel bello che Ottavio tira fuori con la sua poetica ed umana recitazione. Belle le canzoni: si spazia da classici come "Moon river" a "'A campagnola" e "In cerca di te". Presente naturalmente "'A canzone 'e Facebook" (apre il secondo atto).

Il risultato di questo mix è vincente ed il pubblico accoglie e colleziona quest'altro lavoro di Ottavio Buonomo che a distanza ricorda: "E' uno spettacolo provato poco. Tra una prima lettura de IL FIORE NASCOSTO E LA LUMACA SUL CAPPOTTO, il corso 30 SETTIMANE CON IL TEATRO e altri miei impegni, questo MA CS FACEVAMO PRIM@ D INTERNET si piazzò quasi come un intruso, comunque piacevole. Lo provammo poco, si e no quattro o cinque prove e poi in scena. Si mise anche un cambio di date! Avremmo dovuto rappresentarlo in gennaio per una rassegna teatrale del "Don Guanella", ma ci anticiparono il debutto di un mese. Alla prima il pubblico era poco ma lo spettacolo riuscì bene. Rimasi abbastanza soddisfatto dell'esito. Pensavo alle poche prove e ad alcuni "diverbi" nati con alcuni miei compagni di scena. Al pubblico piacque e questo è l'importante. Rise moltissimo per LACRIME DI RICORDI in cui interpretavo un ruolo femminile!"

Il 9 dicembre 2009, appena dopo quattro giorni da "Ma cs facevamo prim@ d internet?", Ottavio debutta con la compagnia teatrale "GIDIEMME" al Teatro Acacia di Napoli con "Ce penza mammà", spettacolo in due atti scritto da Gaetano e Olimpia Di Maio, diretto da Giulio Adinolfi, uno dei nomi più rappresentativi della scena napoletana e italiana. Una commedia brillante, tra le più note della famiglia Di Maio. Dal programma si legge "In questo lavoro teatrale sono presenti tutti gli ingredienti della vera commedia tradizionale nel senso più nobile della parola. I momenti grotteschi e comici si alternano a fasi talvolta commoventi regalando allo spettatore, a spettacolo concluso, la leggerezza di una piacevole serata così come solo il buon teatro sa fare". Il cast è composto da Raffaele Petrazzuolo, Anna Giuliano, Mariarosaria Pignatelli, Antonio Vitale, Mimmo Piscopo, Nevia Ferrara, Michela Manzo, Luigi Ambrosino, Gennaro Esposito, Anita La Rezza e Ottavio, che interpreta il ruolo di... Ottavio (mantiene il nome anche per il personaggio), un vicino di casa impiccione e petulante. Il pubblico apprezza molto il lavoro dei giovani attori. Alla sera del debutto (pro-Unicef) sono presenti Margherita Dini Ciacci (Presidente Unicef Campania), Maresa Galli, Oscar Di Maio, Lucio Allocca e Luca Sepe (che apre la serata interpretando uno dei suoi brani più noti).

Il 21 dicembre 2009 recita nel varietà "Na mescafrancesca", con la compagnia teatrale "I sempreverdi", diretta da Gerardo Carola, che debutta alla sala teatrale della chiesa "San Giorgio martire" di San Giorgio a Cremano (NA). Ottavio interpreta uno sketch con Carola e poi recita un monologo.

Tra le varie produzioni del 2009, si contano anche partecipazioni di Ottavio a videoclip musicali di giovani cantanti napoletani in onda su varie emittenti televisive e diverse feste private.

Il 5 gennaio 2010 presenta l'undicesima edizione de "La Befana vien di notte". Per l'occasione canta "Il babà è una cosa seria" con Maria Aprile e propone alcuni divertenti giochi per bambini.

Il 6 gennaio invece, con la GIDIEMME è protagonista della "Tombola della befana" al Knock Out (Disco bowling, American Bar, Ristopub, Pizzeria, Play Room) di San Vitaliano (Na), nei panni di alcuni dei suoi personaggi più riusciti (da Leonardo a GokuSud).

Il 7 febbraio a Rocca di Papa (provincia di Roma) si tiene la seconda edizione del "Claudio Villa Day", una giornata intera dedicata al grande cantante, organizzata da Rosa Maria Bassi. Tanti artisti insieme con collezionisti, fan e amici del Reuccio, si riuniscono prima a Piazza Claudio Villa a Rocca di Papa (Roma), e poi raggiungono il ristorante "La perla del Lago" di Castelgandolfo, per un pranzo spettacolo. Ottavio partecipa all'evento cantando "Una marcia in fa" con l'amico e collega Andrea Di Nardo. Madrina dell'evento è Anna Longhi, la nota attrice lanciata da Alberto Sordi nel film "Le vacanze intelligenti" (1978).

Ottavio incontra Anna che si mostra subito affettuosa, dolce e verace. Anna parla con Ottavio e si scambiano i recapiti per rintracciarsi ancora. Nasce una bella amicizia tra i due (poi Ottavio conoscerà anche sua figlia Sabrina Sammarini). "Zì Annarella"! Ottavio la chiama così. Lei sempre affettuosa.

Grande Anna, una delle attrici più vere del cinema italiano, proprio perché rimasta sempre sé stessa. Non si è mai sentita una diva. Ringrazia sempre il suo grande maestro Alberto Sordi che considera un fratello. Anna e Alberto avevano uno straordinario rapporto d'amicizia, si sentivano spesso. Insieme hanno girato quattro film, poi la Longhi ha preso parte a numerosi lavori cinematografici e televisivi. Tutti i bei momenti trascorsi con Alberto, la simpatica Anna li racconta anche nel libro "In viaggio con Alberto".

Tra i partecipanti al Claudio Villa Day troviamo inoltre Giorgio Onorato (grande esponente della canzone romana), Maria Teresa Battaglia, Isabella Alfano, Tommasino Accardo e molti altri... Ottavio contentissimo di aver partecipato per la prima volta ad una manifestazione che porta il nome di uno dei suoi grandi miti! Ne seguiranno altre...

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