I capitoli di questa sezione

PAMABU', VARIETA' E... I RICOMINCIAMO DA ZERO
2004: UN ANNO INTENSO ED UN VOLUTO "CAMBIAMENTO"

 

PAMABU', VARIETA' E... I RICOMINCIAMO DA ZERO

Nel giugno del 2003 Ottavio termina "Pamabù", riflessione in dieci capitoli imperniata principalmente sul rapporto dell’uomo con gli altri uomini, e della coscienza degli uomini rapportata alla coscienza di altri uomini. Una intersezione contorta di pensieri. Un testo complesso, crudo. Pamabù è come se fosse una casa abitata da pazzi coscienti di esserlo. In ogni stanza c’è un personaggio che ha qualcosa da recriminare, prima contro se stesso, e poi contro gli altri che lo hanno abbandonato alla sua follia. Pamabù, dal 21 luglio, diventa anche il sito internet ufficiale dell'artista, che vanterà collaborazioni con diversi artisti italiani e stranieri: attori, registi, cantautori, musicisti, poeti, pittori... (tra i vari nomi il noto cantautore Don Backy che nel maggio 2007 concede ad Ottavio una bellissima intervista).

Nel luglio 2003 Ottavio è in scena con "’O sciopero d’e ‘’mmugliere" (tratto da "Lisistrata" di Aristofane che fu un grande successo teatrale di Luisa Conte e Giacomo Rizzo), accanto a Gianpietro Ianneo e Yuri Buono, diretto da Gianpietro Ianneo. E' uno spettacolo divertente ed Ottavio interpreta le parti di un contadino e di un carabiniere.

Nell’agosto 2003 interpreta il monologo/cortometraggio "Pamabù", mentre lavora ad una nuova raccolta di opere in versi e prepara un nuovo spettacolo con la neonata compagnia I Ricominciamo da Zero diretta da Ianneo: "Ricominciamo da Zero show" (varietà in due tempi dove Ottavio interpreta diversi personaggi, da un ballerino dalle grandi velleità artistiche ma di dubbia bravura a Totò, proponendolo nelle vesti di Pinocchio nella famosa "Parata dei soldatini"), e il 13 novembre dello stesso anno porta in scena lo stesso spettacolo riveduto e corretto (con il titolo "Nostalgia napoletana").

Il 22 ottobre 2003 Ottavio compie diciotto anni. Quel giorno si reca comunque a scuola per sostenere un compito di italiano. Il forum del suo sito internet raccoglie centinaia di messaggi di auguri. La cena di gala per festeggiare la maggiore età però si tiene tre giorni dopo in un ristorante tra Acerra e Caivano (Na). Alla cerimonia pochissimi invitati esclusivamente per volere del festeggiato.

Il 7 dicembre 2003, mentre sono già cominciate da un mese le prove di "'Nu bambeniello e tre San Giuseppe", una commedia dialettale in due atti di Gaetano Di Maio, Ottavio decide di lasciare "I Ricominciamo da Zero". Comunica la scelta direttamente a Ianneo, che dello spettacolo è regista e interprete. Ottavio avrebbe dovuto interpretare tre ruoli diversi, ma per sua volontà a quella commedia non prenderà parte. Ottavio ricorda:

"Abbandonai i Ricominciamo da Zero per motivi strettamente artistici. Preferii farlo dopo le prime tre settimane di prove per uno spettacolo che pur piacendomi, non mi convinceva del tutto nell'allestimento. A novembre del 2003 mi avevano proposto di interpretare e dirigere una commedia musicale di Garinei e Giovannini. A chiedermelo era stata Maria Aprile, madre del mio carissimo amico Andrea Di Nardo. Maria nel 1997 ad Acerra, aveva fondato l'Associazione Voci del Cuore, che si occupava di promozione culturale e allo stesso tempo di solidarietà. Accettai di curare l'allestimento di AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA firmato da me con la signora Aprile. La data del debutto ancora non c'era. Non immaginavo che avremmo poi debuttato dopo quasi un anno e mezzo dalla prima lettura del copione. Però fu un percorso che mi servì tanto, a me come a tutti i ragazzi e i ragazzini impegnati nel cast. La prima lettura del copione avvenne a metà dicembre. Il mese prima avevo viaggiato per la prima volta da solo... Ero andato a Milano per una serata dedicata a Mina organizzata dal Fan Club ufficiale di Aosta e tra gli ospiti vi era anche Platinette".

Ancora nel 2003 abbiamo il monologo "Oh mia bella…” e la ripresa di "Mariopio, gli altri ed io" (con nuovi personaggi), più le raccolte di opere in versi, per la prima volta curate dallo stesso Ottavio: "Spazi laceri" e "Lune minorenni".

Importante: Nell'estate del 2003 Ottavio conosce Paolo Driussi, un "signore di Udine" che sarà per lui, non solo un grande, grandissimo amico, ma un padre, un consulente, un punto di riferimento, una persona che al giovane artista darà tanta forza di vivere. I due si vedono per la prima volta il 29 novembre 2003 a Milano, in occasione del raduno del fan club della cantante Mina.

 

IL 2004: UN ANNO INTENSO ED UN VOLUTO "CAMBIAMENTO"

Il 6 gennaio 2004 Ottavio è ospite d’onore alla V edizione dello spettacolo di beneficenza "La Befana vien di notte" organizzato dall’Associazione Voci del Cuore di Acerra, ed offre al pubblico l’interpretazione di MarioPio e un monologo di Giorgio Gaber; riceve quindi la "medaglia d’argento" come "amico dell'Associazione". Sempre nel gennaio Ottavio è premiato per la sua prolifica attività. Comincia a farsi strada il giovane artista!

Nel febbraio 2004 nasce quasi per scherzo "Dialogo di uno sfortunato Casanova alla sua parrucca bianca" (monologo in un atto) ideato, scritto, diretto e interpretato da Ottavio (anche questo però, mai ufficialmente dichiarato). Il volto del Casanova di Ottavio è sofferente, deluso, stanco, è un Casanova tradito da tutti e dalla sua stessa fama, è un Casanova che veste con jeans e maglione, e che vive un dramma interiore che lo porterà dall’estremo odio di sè stesso, all’estremo odio di ciò che lo circonda, tranne dei suoi amici immaginari (i suoi amici sono i vestiti che indossa, tra i quali anche abiti femminili). Ottavio fa filmare una primissima prova del monologo, proprio a Venezia. Il filmato viene realizzato nella notte tra l'8 e il 9 febbraio, tra una domenica e un lunedì.

E' un periodo in cui nascono nuovi personaggi, tra cui "Lady B": lo specchio di una società superficiale che giudica l’apparenza. Ma "Lady B" funziona pochissimo, e Ottavio veste solo due volte i panni di questa "signora di qualsiasi età" (parrucca biondo platino, occhiali spessi e scuri che nascondono un trucco marcatissimo, boa di piumette rosa, rossetto rosso fuoco e giubbotto imbottito).

Nella prima metà del marzo 2004 Ottavio è protagonista di due spettacoli (un atto unico con canzoni e una commedia in tre atti da lui stesso firmata) che avranno un esito negativo, e che Ottavio deciderà di non riprendere mai più. Ad una replica il pubblico è formato da poco più di dieci persone, ma Ottavio non si scoraggia. Ammette però il suo sbaglio: un lavoro per cui non ha mai creduto non può che andare male. Ottavio comunque ha ancora tanta strada da fare prima del successo!

Il 21 marzo 2004 Ottavio si esibisce alla prima edizione del "Mina & Modena". Canta "Nonnetta" (imitando Alberto Sordi) ed improvvisa un siparietto comico-musicale con Simona Tonelli e Guido Mandreoli. La serata è seguita dalle telecamere di Canale 5.

Il mese successivo Ottavio omaggia Gabriella Ferri in un recital che lo vede protagonista. Inoltre si esibisce in varie manifestazioni e feste private.

Nel maggio 2004 pubblica nel suo sito ufficiale una nuova raccolta di opere in versi dal titolo "Cartuscelle", titolo suggeritogli dal suo grande amico Paolo. In questo periodo studia moltissimo, in particolar modo le origini e l’evoluzione del Teatro Italiano. Poi si concentra anche sulla storia del cinema, rimanendo sveglio notti intere a cercare informazioni, notizie, fotografie, articoli di giornali, biografie.

Nel giugno 2004, è ospite dello spettacolo di beneficenza "Tutti insieme con semplicità", organizzato dall'Associazione Voci del Cuore. In questa occasione annuncia per la prima volta il prossimo debutto della commedia musicale "Aggiungi un posto a tavola", diretta con Maria Aprile.

Tra giugno ed agosto 2004 scrive ancora poesie per tre raccolte pubblicate in internet: "Io vado Avanti!" (che contiene "Dialogo di uno sfortunato Casanova con la sua parrucca bianca"), "Signorine antipatiche" e "Prime piogge di settembre" (con monologhi e canzoni).

Nell'estate del 2004 Ottavio si esibisce anche come cantante con una serie di serate in cui propone a suo modo canzoni "di voce". Ottavio dà prova di poter cantare brani come "Un amore così grande", "Il tuo mondo", "Non dimenticar le mie parole", "Non ti scordar di me", "Borgo antico", "If I were a rich man", "Mamma", "Bambola rosa" e "La canzone dell'amore", la maggior parte presi dal repertorio del grande reuccio Claudio Villa, del quale Ottavio ne è sin da piccolo grande, grandissimo ammiratore.

Ottavio affronta anche l'arte del canto per completarsi come artista. Tra la fine degli anni Novanta e l'inizio del Duemila prende anche lezioni di canto da un anziano maestro, che frequenta più per compagnia e per varie passioni in comune (canto all'italiana, canzone napoletana, classici del cinema in bianco e nero e teatro). Ottavio si diverte ad interpretare le canzoni delle leggende italiane del pentagramma. Sfoggia una voce da tenorino e piace molto! Rifiuta inviti per partecipare a manifestazioni canore (tra cui anche festival). Le canzoni hanno grande importanza per la sua carriera (è anche autore e compositore regolarmente iscritto alla S.I.A.E., Società Italiana Autori Editori). Ma bisogna ancora aspettare prima di ascoltare la voce di Ottavio incisa su cd, infatti  metterà piede in uno studio di registrazione solo nell'ottobre 2007 per incidere "Jessica", seguito poi da una sua versione di "Roma nun fa la stupida stasera".

La passione e il grande amore per Claudio Villa lo portano a conoscere, tra gli altri, artisti come Daniela Vallicelli (una grandissima interprete per la quale Ottavio prova grande stima ed una profonda ammirazione), Enrico Musiani (considerato dallo stesso Reuccio, come il suo erede nella tradizione del bel canto all'italiana) ed Umberto Milanfranchi, un impiegato toscano con la passione per la scrittura. Ed ancora Giuseppe Colasanti, Anna Biagiotti, ecc.

Sono innumerevoli le "battaglie" tenute da Ottavio per tenere alto il nome del Reuccio della Canzone Italiana, all'anagrafe Pica. Al grande cantante Ottavio dedica articoli, viaggi, canzoni, gare sportive, cene, poesie e commenti sparsi in siti internet di tutto il mondo. Veramente... un amore così grande!

Nel settembre 2004, a Ottavio viene affidata la conduzione dello spettacolo "Affida un sogno alle stelle", il primo che presenta per l'Associazione Voci del Cuore. Canta con il cast "Aggiungi un posto a tavola", racconta   barzellette, recita una poesia contro le guerre nel mondo e viene intervistato sui suoi primi anni di carriera.

Nell’ottobre 2004 è ancora presentatore per una serie di manifestazioni e spettacoli (tra cui un appuntamento in due serate dal titolo "Sfida all'ultima barzelletta", a Casalnuovo di Napoli) e nello stesso periodo pubblica (sempre a mezzo internet) la bella e malinconica raccolta di opere in versi "Un anno in bianco e nero".

Dal 19 novembre al 7 dicembre 2004 Ottavio è a Udine, ospite del suo amico Paolo Driussi. Ottavio arriva alla stazione centrale di Udine alla vigilia del suo onomastico, poco prima delle 18. C'è un vento fortissimo. Appena mette piede nell'abitazione di Paolo, il "papy" (come Ottavio chiama il suo amico) gli fa trovare, nella stanzetta in cui dormirà, un quadernetto in carta paglia e una penna nera. Paolo sa che ad Ottavio piace scrivere, ed infatti, la sera stessa, il "principino" comincia a mettere insieme alcuni versi. Ottavio trascorre dei giorni bellissimi a Udine, che documenta in oltre cinque ore di filmati, più di trecento fotografie, un racconto e una bella sezione nel suo sito ufficiale. Paolo Driussi, ci descrive con poesia e delicatezza Ottavio per un bel documento pubblicato in internet:

"Ottavio nella sua camera ha desiderio di pigrizia, di letto, di ascoltare il silenzio, di compagnie inesistenti, di domande oziose, di chiedersi dove si cela il buio quando la luce avanza e dove va la luce quando è invece il buio ad avanzare. Ottavio resta alzato fino a tardi per scrivere poesie. La scrittura è un'occupazione riservata che, al contrario della musica, non violenta il silenzio. Però sono sicuro che anche nel sonno, la mente non riposa e immagini su immagini si srotolano dal film della memoria per scomparire rapide, come polvere che fugge avanti al vento; si arresteranno soltanto contro i luminosi argini del giorno. Il mondo evanescente e silenzioso che occupa lo spazio esiguo della memoria, si dilata, si agita, riprende la sua forma; tornano i volti noti confusi con una moltitudine di altri assolutamente ignoti, dimenticati come gli attimi trascorsi senza storia che si sono saldati alla sua esistenza. Si scompongono e ricompongono a brandelli perché ogni uomo ha, alle sue spalle, il buio del passato, ma quei frammenti di storie sono trascorsi, per casuali giochi del destino, insieme alla mia storia." (Paolo Driussi da "Viaggio in Friuli").

Il 23 dicembre 2004, pubblica una nuova raccolta di opere in versi, "8cento20,6". Per molti, alcune tra le opere più belle scritte da Ottavio, si trovano in questa raccolta. I testi sono caratterizzati dalla tristezza, dalla malinconia, da una voglia esasperata di vivere narrata a volte crudamente, a volte con delicatezza. Questa raccolta è stata composta interamente in Friuli, e degne di nota sono "Scherzi di memoria" (Ottavio narra in versi l’affanno di un sentimento opaco, una storia ambientata a Venezia in un freddo autunno), "Ultimo giorno di vita" (dopo una profonda riflessione, si legge che la morte del corpo è una morte ufficiale, l’ultima di altre morti interiori già subite), "Lettera a Totò", "A Pier Paolo Pasolini" (dedicata al grande poeta e regista), "Catene in volo"  e "Finale" (un testamento scritto con la fragilità e la paura di chi è consapevole che sta per abbandonare la vita terrena). La prefazione è firmata da Isabelle Iezzi, una sua carissima amica.

Il 2004 è un anno "particolare", di "transizione" per Ottavio. Lo troviamo protagonista di momenti a manifestazioni impossibili e feste private. E' un Ottavio che lavora e si stanca tanto, ma guadagna e si diverte poco. Ottavio canta, recita e balla, ma non si entusiasma. I suoi impegni sono tanti. Si pensi che anche la sera prima degli orali agli esami di maturità, ha fatto il "comico" di turno in una festa privata (Ottavio si è diplomato come tecnico addetto ai servizi turistici all'Istituto Ipsaar "Carmine Russo" di Cicciano - Na).

Non è certo il miglior Ottavio quello visto nel 2004, a parte alcune partecipazioni memorabili e cariche di pathos. Notevole numero di raccolte di opere in versi pubblicate, mai così tante in un solo anno, quasi un "appuntamento forzato". Facendo il bilancio delle esibizioni dell'ultimo anno, ed alcune del 2003, si rende conto di aver anteposto la quantità alla qualità senza nemmeno una giusta retribuzione. Ripete spesso "Almeno m'avessero pagato!".

Nel 2004 vediamo un Ottavio magro (distante dall'immagine degli anni precedenti), agilissimo, sportivissimo (nell'estate è facile vederlo per le campagne campane percorrere chilometri e chilometri con la sua bicicletta). I pantaloni stretti! Arriva a portare la 44 e la 46.

E' corteggiato dalle ragazze, le esibizioni comunque vengono accolte da grandi applausi e ovazioni d'affetto. Ma ad Ottavio tutto questo non importa, ama il suo pubblico ma vuole fare qualcosa di diverso, vuole stupire e stupirsi, sperimentare e tenta di cambiare strada. Pensa anche di ritirarsi dalle scene e lasciar perdere la carriera d'attore, ma non lo fa: è giovane, pieno di buona volontà, e può inventarsi un nuovo repertorio, nuove storie, è una fucina di idee. Ottavio lascia alle spalle i suoi periodi bui e i tanti momenti segnati da gesti impossibili che aveva vissuto e fatto vivere a chi gli stava veramente vicino, stringe i denti, e decide di continuare, ma a "modo suo". Insomma, può e vuole diventare un "attore professionista"! Ottavio il suo 2004, quell'anno "particolare" lo racconta così:

"Perché il 2004 fu un anno strano? Perché non ci capii molto. Stavo diventando un attore che fa questo di mestiere, ecco la confusione! Diciamo che dopo preso il diploma pensai a molte cose. Mi iscrissi all'università, facoltà LETTERE MODERNE, alla FEDERICO II di Corso Umberto, ma le cose non andarono come mi aspettavo. La colpa non era di nessuno. Forse non volevo stare in un'aula dell'università ma amavo imparare ed infatti poi mi son messo tenacemente a studiare e negli anni ho studiato anche di più! All'epoca Dante riuscivo a studiarlo ed a recitarlo, ma a teatro. Avevo una certa facilità nel leggere Dante. All'università non mi sentivo a mio agio ed infatti l'ho lasciata definitivamente nel 2006, dopo una estenuante lezione di linguistica italiana (lo facevo anche per il teatro ed ero abbastanza "informato"). Non mi andava di pagare pesanti tasse per niente! A diciannove anni ci sono sempre molti dubbi. L'unico posto in cui riuscivo a stare bene era il Teatro. Confermai a me stesso la decisione di voler fare l'attore per mestiere. Come? Perché all'idea di abbandonare tutto andavo in crisi. Non potevo vivere senza il teatro e quindi decisi di "vivere di teatro". Ecco, ho deciso: Sono un attore! E mò sò cazzi tuoi! Sò cazzi amari!"

Ottavio fa la sua scelta! Proseguono ininterrottamente le prove di "Aggiungi un posto a tavola" (che debutterà nell'aprile 2005), e non manca alle serate che richiedono la sua presenza.

 

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