L'arte di comunicare

 

Un artista, sconosciuto o di fama che sia, dovrebbe saper comunicare. Un politico, che sieda in alto o in basso, a destra oppure a sinistra, dovrebbe saper comunicare. Un insegnante, diplomato o laureato, dovrebbe saper comunicare. Certo, non bisogna essere oratori, oppure saper recitare la parte della persona che riesce ad arrivare al cuore con le solite frasi fatte, ma bisogna comunque sempre cercare di far capire a chi ci ascolta chi veramente siamo, quello che vogliamo, e gli scopi di una nostra discussione. Parlare chiaro, aiuta quasi sempre... comunicare in modo semplice, usando frasi brevi, ma non convenzionali, e quanto più personali. Aiutano tanto nell'esposizione.
Chi è megalomane, non deve vergognarsi, se per tale fama è conosciuto. Chi è bugiardo, non deve nascondersi dietro le pseudo-verità, se poi è grazie alle bugie che riesce a comunicare. Il cantante, ad esempio, non deve crearsi altri "mille modi di campà", se per fortuna o purtroppo, l'unica cosa che sa fare è quella di saper cantare.
Penso che gli "ufficiali" della politica, della religione, dello spettacolo, dell'istruzione, dovrebbero parlare con il popolo, per come parla il popolo. Ricordo, che da bambino, sentivo i discorsi degli adulti, che si lamentavano del "politichese", quella lingua incomprensibile usata dai politici per i loro scopi: non far capire una mazza di quello che volevano dire. Un pò, come quando i sindaci di alcuni paesi, invitati alle manifestazioni e a quelle ampollose cerimonie con ospiti e buffet, tentano di improvvisare un discorso, abbozzano qualche parolina imparata nell'ultimo anno di liceo e nei primissimi anni di università, e finiscono poi, col dire sempre le solite frasi: "Sono contento, sono commosso, sono felice, sono lieto". Però dico anche un'altra cosa. Ho conosciuto alcuni sindaci, che con il loro verbo mi hanno affascinato. Quando loro parlavano, sembrava di ascoltare una lezione di filosofia. Parlavano di rifiuti urbani, ed a me sembrava di sentirli parlare di Socrate. Non prendete questa mia uscita come una bestemmia. Non accosterei mai i rifiuti al mito del "So di non sapere".
Per esempio, tutto quel polverone che si è alzato per una frase detta dal papa, mi è sembrato un pò eccessivo. Un papa deve difendere la pace, è giustissimo. Non potrebbe mai dire, che una guerra è valida se l'offensiva è partita per una giusta causa. La guerra non è mai giusta, la guerra non è mai buona. Ma chi è, che con questi chiari di luna, vorrebbe inventarsi un'altra guerra? Ma chi ce l'ha 'sto stomaco?
Mi viene in mente l'uomo "più pazzo del mondo" (come venne definito in una canzone): Adriano Celentano quando parla con gli "italiani", quando comincia con i suoi lunghissimi monologhi. Certo, lunghissimi come durata, perchè tra una parola e l'altra, ci sono una decina di minuti di pausa. Per una frase che dice, cento se ne dicono dopo. Bene, questo è saper comunicare. Parlare con la gente come parla la gente. E quando Adriano tace, è perchè tanta gente, dopo un mucchio di parole messe insieme per un mezzo discorso, preferisce tacere, per vedere se c'è qualcuno che dà credito, ragione, seguito.
L'attuale governo, dovrebbe comunicare bene le intenzioni che ha. Anche se ci sarà un aumento delle tasse, meglio dirlo subito, perchè i media ci fanno impazzire. Da un lato si dice che l'Irpef aumenta, da un altro lato sento che aumenta l'Irpef, ma ciò serve per diminuire su altro. Ed il giorno dopo, sui vari quotidiani leggo di tutto, c'è un giornale che fa passare il nostro attuale presidente del consiglio, come la favolosa creazione di Collodi (Pinocchio), ed un altro quotidiano scrive che bisogna dare fiducia al nuovo governo, perchè per mantenere le promesse bisogna dar tempo. E su di un altro giornale, leggo ancora, che gli alunni nelle scuole costano, e bisogna abolire le bocciature. E un altro giornale ancora, in merito, rimpiange l'attuale sindaco di Milano, nel posto che occupava al governo fino alla prima metà di quest'anno.
Ma l'uomo comune, in mezzo a tanti batocchi, con campane che gli suonano ovunque, cosa deve fare? A chi deve credere? Cosa deve leggere per una verità? Da cosa o come deve estrapolare la verità sulle future azioni di governo?
Perciò, meglio fare un discorso chiaro, dalla serie: Queste sono le mie intenzioni. Che vogliamo fà?
Sicuramente, non sarà diplomatico, ma almeno, non si sfiora la chiarezza, la si centra in pieno.
Un altro modo di comunicare particolare è quello di Mina, il mito vivente, Nostra Signora della Canzone Italiana, la Tigre di Cremona... lei comunica senza parlare. O scrive o canta. O la ritroviamo negli album che sforna dai suoi studi ogni anno oppure, ritroviamo la sua firma tra gli editoriali di un famoso quotidiano! Ha scelto un buon metodo per comunicare... ma come altri pochi, riesce a far comunicare.
E veniamo a me. Io che tanto parlo di comunicazione, so comunicare?... E chi lo sa! Spero, forse...

 

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