OMAGGIO A TOTO'

TESTI DI OTTAVIO BUONOMO

 

Su “Il Mattino” di sabato 14 aprile 2007 c’era scritto che nel giorno del quarantesimo anniversario della scomparsa di Totò (15 aprile) ci sarebbe stata una manifestazione al Cimitero del Pianto a Napoli (cimitero vecchio), alla quale avrebbero partecipato la principessa Liliana De Curtis, figlia del grande artista e il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino. Già prima che Paolo arrivasse a Napoli gli anticipai il desiderio di andare “quella domenica 15 aprile” al Cimitero del Pianto a rendere omaggio a Totò, e di partecipare alla cerimonia in suo onore. Totò per me è un mito, è quello zio, quel nonno che ti da buoni consigli e che aiuta a crescere. Lo vivo Totò, lo sento vicino, è una spalla forte. Totò con le sue battute, la sua forza, le sue interpretazioni e la sua umanità mi ha aiutato in momenti difficili della mia vita, mi ha fatto compagnia in quelli belli, ed oggi è per me “uno di famiglia”. Così come per tanti napoletani, per tanti suoi ammiratori, per tutti quelli che vengono definiti “totoiani”.

 

Particolare dell'altare della Cappella De Curtis al Cimitero del Pianto in Napoli

 

Paolo ed io andiamo alla manifestazione! Entrando nel cimitero pensavo a Totò, al suo volto, ai suoi gesti, alle sue battute. Per me non è la prima volta che vado a rendere omaggio a Totò nel luogo ove risposa… prendo la scorciatoia, una scalinatella, per trovarmi nel viale dove sorge la cappella De Curtis. Non è grandissima.

 

La cappella del Principe De Curtis

 

Per la manifestazione c’è da aspettare almeno un’oretta. Paolo visita la tomba di Totò, realizza un breve filmato con la sua macchina digitale e si intrattiene a parlare con due donne che da anni curano personalmente la cappella del Principe. C’è gente che porta delle sigarette a Totò, io spiego a Paolo che i napoletani a Totò non vogliono far mancare niente. Mi spiego meglio… siccome Totò aveva il vizio del fumo e fumava 90 sigarette al giorno (le Turmac bianche, che teneva nell’elegante portasigarette d’oro), i napoletani compiono da anni gesti che ricordano quelli degli antichi etruschi. A Totò portano le sigarette, le poggiano sull’altarino della cappella dove regna una bellissima fotografia con l’attore nelle vesti del pazzariello nel film “L’oro di Napoli” di Vittorio De Sica. Quindi non solo fiori ma anche sigarette, caffè, letterine di bambini, poesie di artisti conosciuti e non, dediche, quadretti, incisioni su terracotta… tanto affetto, una forma rara e particolare di stima e rispetto, in una sola parola: AMORE!

 

Liliana De Curtis tra i "totoiani"

  

Mentre aspettiamo l’ora della cerimonia, porto Paolo a visitare le cappelle di altri due grandi napoletani: Nino Taranto ed Enrico Caruso. “Taranto ha lavorato in diverse occasioni con Totò, lui stimava moltissimo il principe, il loro incontro al cinema è arrivato negli anni sessanta con dei film che sono dei campionari della loro inimitabile arte”. La comicità è arte quando i comici sono grandi artisti. Pensando a Totò non penso solo al grande artista, Totò è una maschera, è un grande uomo, è un poeta, è quell’amico al quale confideremo di tutto. Qualcuno addirittura lo paragona ad un santo!

 

Liliana De Curtis e Ottavio Buonomo

 

Io cammino per il cimitero con un cerotto sul naso che mi ha dato Paolo... l'allergia di stagione mi fa starnutire di continuo, arrossare la pelle e bruciare gli occhi. Ma resisto, sono una roccia io! ... Alle dieci e mezza, Liliana De Curtis era al cimitero. Giunti di fronte alla cappella di Totò anche giornalisti, fotografi, totoiani… io ho riconosciuto il mio amico Domenico De Fabio, nonché creatore del sito antoniodecurtis.com! Era da tempo che non ci incontravamo… c’erano anche altri volti che ho già incontrato nella mia vita, ma non riuscivo a collegare bene chi fossero e non riuscivo a collocarli in un momento preciso, sta di fatto che mi sembravano “mezze facce conosciute”. Liliana De Curtis è attorniata da tanti ammiratori di Totò. Lei somiglia molto al celebre papà, ha gli stessi occhi e lo stesso naso. Liliana è una bella persona, l’ho conosciuta già in precedenti occasioni. Le vado vicino, lei mi riconosce e mi sorride, quel sorriso lo porterò sempre nel cuore. Segue un abbraccio ed un bacio, poi Paolo ci scatta una foto insieme. Saluto Liliana e la ringrazio… è davvero una Signora! Dal padre non ha preso solo della fisicità, ma anche il modo di parlare, l’ironia e l’accento. Liliana è sempre disponibile con chi da sempre ama il suo grande papà, uomo di classe, straordinario talento, uno di quegli uomini che non nascono più…

 

Lialiana De Curtis e Rosa Russo Iervolino

 

Verso le undici arriva anche il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino. Dona a Totò un grande fascio di rose rosse con una dedica. Il sindaco grida “Viva Antonio”. Antonio è uno dei Nostri figli migliori. Il sindaco abbraccia Liliana De Curtis, scambiano alcune parole e poi si incamminano fino a raggiungere l’interno della cappella. Il sindaco saluta Totò, e i giornalisti (sia della Rai che di diverse tv locali e satellitari) le rubano primi piani. Liliana De Curtis è commossa. Io sono commosso.

 

Liliana De Curtis (in primo piano) e il sindaco di Napoli

 

Alcuni ragazzi avanzano da un vialetto strettissimo e recitano “’A livella” (a 3 voci), mentre una ragazza suona con una chitarra la celebre “Malafemmena”. La “malafemmena” della canzone era Diana Bandini Lucchesini Rogliani, la madre di Liliana. Chiarisco subito che la parola “Malafemmena” non significa “Cattiva donna”… la “malafemmena” è colei che “fa chiagnere chist’uocchie lacreme ‘e ‘nfamità”. Totò amò molto Diana e questo amore lo si ritrova in ogni nota e in ogni verso della canzone. Totò ha vissuto grandi amori nella vita… la donna che gli è stata vicina dagli anni Cinquanta fino alla sua scomparsa è stata Franca Faldini, da cui ebbe anche un figlio, Massenzio, volato in cielo poche ore dopo la sua nascita e seppellito anch’egli nella cappella di famiglia al Cimitero Del Pianto.

 

Tre ragazzi napoletani recitano "'A livella" di Totò

 

Totò è veramente 'o core 'e Napule. L'abbraccio sincero di tanti napoletani a quarant'anni della sua scomparsa lo faranno commuovere da lassù. Viva Totò, ora e sempre...

 

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