OTTAVIO BUONOMO INTERVISTATO DA PAOLO ROMANO & DONATELLA M.

 

L'appuntamento con Ottavio è fissato per le ore 18.30, io e la mia collega che si firmerà non con il suo nome ma "Donatella" ci siamo recati nella sua abitazione con dieci minuti di anticipo. Da qui è partita una chiacchierata che è difficile definire intervista. Ottavio scherza, si guarda intorno, ci parla di se, su alcune cose tarda a rispondere per altre invece è impulsivo. E' un dialogo molto particolare. E' un pomeriggio di maggio e Ottavio ci viene ad aprire la porta. Donatella mi ha confessato appena lo ha visto "Ho provato una strana sensazione, come se conoscessi Ottavio da una vita. Ha una personalità molto forte, appena l'ho guardato negli occhi ho capito cosa stava pensando di me ... E questa mò chi è?! ... Mi è parso bellissimo in controluce, per cinque o sei secondi non ha detto niente, poi ci ha sorriso. E il suo sorriso è un'opera d'arte, ti coinvolge, è un sorriso gioioso ma non felice, un sorriso smagliante e che da, per alcuni versi, anche il coraggio di fare una domanda". Io conosco Ottavio da molto tempo. Ottavio mi ha fatto entrare nel suo ufficio, rimesso a nuovo e per la prima volta l'ho visto ordinato, e infatti la prima cosa che mi ha detto è stata "Scusate l'ordine..." ... credo che Ottavio sia molto disordinato e non fa niente per non esserlo. Anche una stanza d'albergo nelle sue mani, dopo un'ora diventa irriconoscibile e sembra che Ottavio soggiornasse in quella stanza da tantissimo tempo. E' incredibile di come possa riuscire a mettere il disordine in giro così in poco tempo. Ma spesso Ottavio è disordinato anche nelle parole, comincia un discorso e non lo porta a termine, poi continua un discorso che magari ha aperto una settimana prima con un'altra persona, e poi quando vuole termina il discorso che ha iniziato. Quindi vi fornisco il testo integrale di questa chiacchierata, che ho registrato anche su una musicassetta...

Paolo Romano

 

Ottavio nel febbraio 2005

 

Paolo: Ciao Ottavio, allora, dopo un anno e mezzo torniamo a farci una chiacchierata. Stavolta ho portato con me una mia amica, Donatella ...

Ottavio: A dire il vero ci facciamo sempre chiacchierate io e te, diciamo che dopo un anno e mezzo torniamo a farci una chiacchierata pubblica, ufficiale ...

Paolo: Si, diciamo una chiacchierata pubblica. Fai conto come se fossimo di fronte ad un grande pubblico ... tanto tu ci sei abitato, sarà forse difficile per noi due, ma per te proprio no .

Ottavio: Va bene, fate conto di essere a casa mia!

Paolo: Ma siamo a casa tua ...

Ottavio: Ah, sembrava di conoscere già questo posto ...

Paolo: Ottavio, cominciamo ?

Ottavio: E cominciamo, tanto le domande le dovete fare voi ...

Paolo: No dicevo cominciamo ? Non cominciamo cominciamo ... ?!

Ottavio: Sei sicuro di stare bene?

Paolo: Si perchè?

Ottavio: Stai cominciando si ma stai cominciando a dire parole senza senso ...

Paolo: Ottavio, lasciamo stare... cominciamo davvero. Dunque (Paolo sistema dei fogli che ha portato con se), il 29 marzo del 2004 io e te ci siamo fatti una bella chiacchierata, e abbiamo parlato di tutto, dalla tua carriera d'attore ai tuoi diciotto anni, dagli affetti ai rapporti con gli altri, dei tuoi gusti e così via. In più di un anno è cambiato qualcosa?

Ottavio: Sono cambiate tante cose, anche io sono cambiato. Certo se analizzassi quest'arco di tempo che è passato ne avrei di cose da raccontare, è stato un periodo molto intenso, ho conosciuto nuove persone, ho fatto diverse cose, in un anno e mezzo ho fatto quello che potevo fare in dieci anni ...

Paolo: In che campo?

Ottavio: In diversi campi. A teatro ho lavorato tanto e sai che il teatro per me è vita, non riuscirei a viverne senza ... ma non solo, ho avuto dei mutamenti anche fisici ... ho cambiato opinioni, idee ... (Ottavio si ferma e guarda fuori dalla finestra, dopo una minuto e mezzo più o meno ricomincia a parlare), anche nel campo sentimentale sono accadute tante cose ... l'ultima è leggendaria!

Paolo: Ma ci racconterai tutto questo?

Ottavio: Certo, nel corso di questa chiacchierata ... Vedo però che Donatella è taciturna ...

Paolo: Eppure quando eravamo in strada per raggiungere la tua abitazione, mi diceva "Gli domando questo, gli domando quello" ...

Donatella: A dire il vero di fronte a lei è diverso perchè lei risponde alle mie domande senza che io riesca a porgerle.

Ottavio: Se vuoi dammi del tu ... ma in che senso rispondo alle tue domande senza che tu me le fai?

Donatella: Perchè sembra che rispondi a Paolo per una domanda che lui ti ha fatto, ma a me rispondi con lo sguardo a una domanda che ho pensato di farti ...

Ottavio: (Ottavio sorride) Beh allora se vuoi fammi una domanda così vediamo se Paolo riesce a farmi una domanda senza farmela ed io riesco a dargli la stessa impressione che faccio a te ...

Paolo: Mi sembra di essere davvero in un teatro...

Ottavio: Però è forte 'sta cosa qui ... Cioè lei dice che io capisco quello che lei mi vuole dire senza che lo dice, e che io le rispondo senza che mi ha fatto una domanda e lei capisce che io le ho risposto senza che ho aperto bocca ...

Paolo: Ottavio ...

Ottavio: Ma ha cominciato lei ...

Donatella: (Sorride di cuore) Posso farti una domanda comunque ... è più una curiosità ...

Ottavio: Certo ...

Donatella: Vedo che in questo tuo studio c'è tutta la tua vita : Fotografie, locandine di spettacoli, libri, manoscritti, videocassette, tutto che riguarda te...

Ottavio: Si prima era diversa, poi poco tempo fa la stanza è stata rifatta, è stata messa a nuovo. Le pareti ora sono piene di ricordi, di locandine, di fotografie ... Ma non c'è però la mia vita, perchè c'è una parte della mia vita che io ricordo ancora con sofferenza. Alle pareti di questa stanza c'è un Ottavio in ottima forma, un Ottavio che va a spasso con Mario Scarpetta, un Ottavio che pranza con il suo migliore amico, un Ottavio in scena, un Ottavio sempre sorridente.

 

Ottavio a Udine nel dicembre 2004

 

Donatella: C'è stato un periodo buio nella tua vita?

Ottavio: Si c'è stato un periodo buio e se oggi ne parlo è perchè sento che dopo tanta sofferenza ho conquistato la vittoria... E' stato un periodo abbastanza lungo, che mi ha accompagnato dall'età della prima scuola media fino ai 17 anni ... quindi abbastanza lungo. In questo arco di tempo soffrivo di una particolare forma di crisi depressiva e che io soffocavo mangiando e prendendo medicinali. Infatti questi ultimi hanno fatto si che io aumentassi di molti chili. Mi spiego meglio, io mangiavo per noia, poi ebbi una malattia alle tonsille che arrecò un danno alla mia voce, la rese cupa e afona, ma non solo, arrecò un danno anche alla mia vita, perchè ogni giorno che passava respiravo sempre peggio. Poi cominciai a prendere medicinali anche quando non servivano. E nessuno riusciva a capire che stavo male, eppure il mio stato di salute era una richiesta di aiuto esplicita ... oggi comunque vivo ancora con il complesso dell'obesità anche se sono magrissimo ... ed ho una grande, grandissima paura ...

Donatella: Quale ?

Ottavio: La solitudine mi fa tanta paura. Anche se da quando è entrato un angelo nella mia vita mi sento meno solo.

Donatella: Un angelo?

Ottavio: Si un angelo. Un angelo che brilla di luce propria, un angelo che accende il cuore. Prende il posto del sole nelle mie giornate, è un angelo che mi segue, che mi ha fatto rinascere il sorriso, che mi fa cantare canzoni che non hanno senso. Un angelo che quando sorride muove tutti i muscoli del viso con delicatezza. Un angelo dolcissimo che mi fa sognare. E quando sogno di stare vicino a quest'angelo sento che sono ... tre metri sopra il cielo !

Donatella: Secondo me sei innamorato...

Ottavio: Da cosa nasce questa affermazione ...

Donatella: Credo che quest'angelo non sia un qualcosa di irreale. Quando parlavi i tuoi occhi avevano una luce diversa, una luce che da quando ci hai accolti in casa non avevi e poi ... maneggiavi il telefono cellulare ...

Ottavio: Davvero?

Paolo: Perchè non te ne sei accorto? Parlavi ed armeggiavi col telefono ...

Ottavio: Bene... comunque se non volete che mi addormento in braccio a voi con la speranza di sognare vogliamo cambiare argomento ?!

 

Ottavio in treno il 14 aprile 2004

 

Paolo: Parliamo di Ottavio attore. Come hai cominciato e quando hai capito di essere un attore?

Ottavio: Sono un attore?! (Sorride poi guarda la parete dove ci sono 20 locandine dei suoi spettacoli, tra le più belle si notano "Aggiungi un posto a tavola", "Bidibum", "Ma come sono ridicolo" e "Dialogo di uno sfortunato Casanova alla sua parrucca bianca") Beh io ho cominciato a cinque anni, imitando Charlie Chaplin, infatti il grande attore era per un maestro, ma l'ho scoperto dopo. Cioè a cinque anni guardavo i film di Charlie Chaplin in videocassette che mio padre aveva in casa, ma dopo ho capito che prendevo lezioni di mimica ... infatti ancora oggi sento che la sua scuola ha influito molto sulla mia recitazione, anche se poi da Totò ho preso i tempi comici, e gli ho "rubato" quanto più potevo. A Totò mi affezionai appena scoprì la sua esistenza, un pò come il colpo di fulmine in amore. Io mi sono innamorato artisticamente di quest'uomo, e nel tempo ho imparato a conoscerlo e a viverlo.

Paolo: Quindi tu oggi ti ispiri a Totò?

Ottavio: A Totò si, certo ... ma non solo, a dire il vero nella recitazione ho imparato molto da altri due grandi che sono Alberto Sordi e Nino Manfredi. Ho scelto ottimi maestri ... e non ci dimentichiamo poi di Peppe Barra ! ... Comunque sento che Totò, Nino e Alberto da lassù mi guardano, anzi Totò si fa anche sentire ogni tanto ...

Paolo: Comunque, ritornando ai tuoi inizi, tu hai debuttato quindi imitando Charlot?

Ottavio: Precisamente! Il mio primo spettacolo fu "Il piccolo Charlot", anche se come qualcuno può pensare, non si tratta di raccontare a teatro l'infanzia e gli esordi del grande Charlie Chaplin. Il "piccolo Charlot" ero io, truccato come lui e ne imitavo le mosse. Con il carboncino mi facevano i baffetti, poi avevo sempre i capelli spettinati, da "kid" (monello), mi misero addosso vestiti più larghi di me, una bombetta, delle scarpe più grandi ... e fare finta di avere i piedi storti in quelle scarpe era davvero complicato, ma da bambino ero smontabile ...

 

Ottavio nel 1990 interpreta Charlot

 

Paolo: E lo sei ancora ...

Ottavio: Si lo sono ancora ... ma comunque ho 15 anni di più, e scusa se è poco ...

Donatella: Perchè piaci tanto alla gente?

Ottavio: Il fatto è che ... ma sempre di me stiamo parlando?

Donatella: (ennesimo sorriso) Certo ...

Ottavio: Mi imbarazza questa domanda. Si vede che sono imbarazzato?

Donatella: No!

Ottavio: Appunto...

Paolo: Io credo che tu piaci perchè hai una faccia pulita, perchè hai una faccia sincera, poi mettiamo anche la bravura, la simpatia. Su un giornale ti ricordi che comparì questo titolo ?! ... (Paolo prende un giornale che ha portato con se) "MA COSA AVRA' MAI QUESTO RAGAZZO CHE PIACE TANTO ALLA GENTE? LE MAMME LO VEDONO COME RAGAZZO IDEALE PER LE LORO FIGLIE! LITE AI BOTTEGHINI PER I SUOI SPETTACOLI! RAGAZZE CHE GLI STRAPPANO I VESTITI DI DOSSO". Come commenti questa benevola sparata di origine giornalista per dirlo alla Ottavio?

Ottavio: Io ... io voglio bene al "pubblico" che è sempre diverso ma è sempre uguale. Il pubblico per me è come un grande famiglia, e quando uno che fa questo mestiere ci tiene davvero per questo suo pubblico, allora la gente se ne accorge, e si sente parte della vita dell'artista. Credo che piace quello che faccio, perchè comunque il teatro affascina sempre, e per questo ho litigato anche con alcune persone a me molto vicine. Penso che molti devono capire che io e il teatro siamo come un padre e un figlio. Se da domani perdessi quelle quattro tavole di legno, quei fischi, quegli applausi e quell'odore particolare che hanno i vestiti di scena, mi sentirei orfano.

 

Ottavio a Udine recita "Scherzi di memoria" nel novembre 2004

 

Donatella: Qual'è il tuo ultimo lavoro teatrale?

Ottavio: La commedia musicale "Aggiungi un posto a tavola" ... boia, è il mio cinquantesimo spettacolo, in 15 anni 50 spettacoli ... che Dio mi mantenga sempre in salute!

Paolo: E parlaci di questo "Aggiungi un posto a tavola" ...

Ottavio: Beh, io credo che quando un attore riesce a lavorare con le persone con le quali è cresciuto, con un clan del quale fa parte non artisticamente, con persone che lo hanno visto crescere, che hanno riso e pianto con lui ... è un sogno! Io ho portato in scena "Aggiungo un posto a tavola" con le "Voci del cuore" e mi ha permesso di lavorare con Maria Aprile (co-regista) e persone che conosco da più di metà della mia vita ... Andrea Di Nardo, che è stato protagonista con me della commedia musicale, lui interpretava Don Silvestro, ed io invece ero il sindaco Crispino, poi ho potuto lavorare con Cristina Di Nardo, sorella di Andrea, che ha interpretato mia figlia, con Maddalena Landretta, con Enzo Lenzi, Daniela De Luca e con il grande e simpaticissimo Antonio Milizia! ... e poi con ragazze e ragazzi che credono molto in quello che hanno fatto e in quello che sperano realizzare in futuro sia con me che con Maria Aprile. E poi ... i bambini, io adoro i bambini, c'è un bellissimo rapporto tra me e loro ...

Donatella: Ti piace molto lavorare con i bambini?

Ottavio: Si ma non solo lavorare ... io amo parlarci con i bambini, a differenza degli uomini, i bambini fanno sempre domande intelligenti. Con i loro sogni, le loro paure, le loro perplessità, la loro umiltà che forse un giorno, da uomini, perderanno ... io li adoro. E poi ho un bel rapporto con i bambini, io piaccio a loro e loro piacciono a me, non ti dico quando poi con i bambini improvviso dei siparietti comici in cui qualcuna fa mia moglie, qualcuno fa un mio amico ... Viva i bambini !!!

Paolo: Io ho tra le mani il programma di "Aggiungi un posto a tavola", e mi piacerebbe leggere i commenti te e di Andrea ... DON SILVESTRO : Nel ruolo del bravo e carismatico curato di questa piccola parrocchia troviamo Andrea Di Nardo. Alle spalle ha già 8 anni di carriera come cantante, dapprima era nelle "Voci nel cuore", successivamente divenuto un "cantore del cuore" dalla prima formazione del gruppo. E' alla sua prima esperienza come attore protagonista e nel musical ha curato anche gli arrangiamenti insieme con il maestro Pietro Lanza Peluso e Maria Aprile. Andrea ha prestato la sua voce anche per la registrazione dei cori. "E' il sogno della mia vita che si avvera. Don Silvestro poi è un personaggio dotato di grande carisma, ligio al dovere, fedele alla sua religione e ai suoi ideali. E' stato un piacere lavorare con questo gruppo straordinario ed in particolare con il mio mentore Ottavio Buonomo", e poi CRISPINO : Nel ruolo dell'antagonista, il burbero e avarissimo sindaco Crispino troviamo Ottavio Buonomo, volto noto del teatro, memorabile interprete di spettacoli come "Mariopio, gli altri ed io". E' divenuto consigliere delle "Voci del Cuore" nel febbraio 2005. La regia dello spettacolo è affidata ad Ottavio Buonomo (per la parte recitata) e Maria Aprile (per la parte musicale). Ottavio ha prestato la sua voce anche per la registrazione dei cori. "Ho accettato questo personaggio perchè credo sia il più antipatico che io abbia mai interpretato in quattordici anni di carriera (che dura grazie all'affetto del pubblico che mi apprezza e mi segue e che io considero come una grande famiglia). Il personaggio è si antipatico, ma finisce col fare tenerezza a tutti. Ho avuto dei compagni di lavoro stupendi in questi due anni di preparazione, hanno mostrato un grandissimo impegno. Che dire ?! Ragazzi, vi voglio tanto tanto bene!" ...

Ottavio: Ma voi non prendete una goccia di caffè?

Paolo: Già i caffè ...

Donatella: Cos'è? Tasto dolente?

Paolo: No, il fatto è che Ottavio beve tantissimi caffè al giorno ...

Donatella: Forse per questo è sempre elettrico!

Ottavio: Prendo tanti caffè, almeno 7 al giorno, ma non è per questo che sono sempre elettrico. E' proprio il mio carattere ... sono elettrico di mio ... sono un elettricista nato !

(Ottavio prepara 3 caffè e ci invita ad andare in cucina per proseguire nella nostra chiacchierata)

Donatella: Sai cucinare?

Ottavio: Si, a dire il vero ho fatto anche la scuola alberghiera, ma mi sono diplomato nel settore turistico e non in ristorazione. Comunque la passione per la cucina me l'ha tramandata mia mamma che a sua volta gli è stata tramandata da mia nonna Maria, per lei mangiare era un rito. Purtroppo io e mia nonna Maria non ci siamo mai conosciuti tanto bene, lei è volata in cielo quando io avevo cinque anni, era nel gennaio del 1991. Sono stato sfortunato con i nonni, lei è stata l'ultima nonna che ho perso, quindi alle scuole elementari mi è sempre mancato l'affetto di una nonna che andasse a prendere il nipotino a lezione terminata o che di pomeriggio lo accompagnasse a lezione di chitarra.

Donatella: Ma in casa cucini ogni tanto?

Ottavio: Si, mi piace preparare piatti elaborati, specialmente i primi. Mi piacciono molto i risotti. Anche se però il mio piatto preferito rimane la pizza ... non rinuncio mai alla pizza, almeno una volta a settimana! E' ormai una mia abitudine, spesso mangio la pizza il sabato sera con la mia famiglia, se poi sono impegnato allora rimango il tutto al giorno successivo o fino a quando non mi libero da tutti gli impegni e posso godermi la pizza comodamente, in pigiama e pantofole. Comunque a differenza dei miei famigliari, seguo una particolare dieta, mi mantengo sempre in forma, non mangio cibi che contengono grassi ... mangio molti cereali, tantissima verdura e non deve mai mancare la frutta, qualche volta pranzo o ceno solo a base di frutta. La pasta la mangio una sola volta a settimana e la carne rossa una sola volta al mese ... Facendo così mi sento bene, sono sempre in forma ... e poi c'è anche una mia grande passione che mi aiuta ! (Ottavio viene interrotto da Paolo Romano)

Paolo: La bicicletta!

Ottavio: Giusto. Infatti nel tempo libero vado sempre in bicicletta, ho fatto diverse gare e altrettante ne ho vinte. E' bellissimo fare una corsa in bicicletta ascoltando musica con il lettore cd per più di un ora e poi ritirarsi a casa, fare una doccia, mangiare qualcosa e poi riposarsi.

 

7 dicembre 2004

 

Donatella: Credi nell'oroscopo?

Ottavio: Si e no. Cioè lo leggo sempre, forse più per curiosità. Mi innervosisco e sbatto il giornale quando mi dice di stare attento alle negatività ... io vorrei che mi dicesse sempre qualcosa di buono, anche se però prendi dieci giornali diversi ognuno dice una cosa diversa ... quindi se credere a chi credere?! ...

Donatella: E che rapporto hai con la religione?

Ottavio: Un rapporto particolare. Io sono cattolico, però vorrei approfondire un pò la mia conoscenza, credo che per seguire una religione ci vogliono conoscenze e poi uno può dire che crede in quella religione. Comunque credo in Cristo, mi ha sempre affascinato come "persona", i suoi insegnamenti hanno caratterizzato la mia vita ...

(I caffè sono pronti, Ottavio li serve)

Ottavio: Ora prendiamoci questo caffè ...

Paolo: Tu a dicembre pubblicasti l'ultima raccolta di poesie, e facesti una premessa ...

Ottavio: Si, che sarebbe stata la mia ultima raccolta di poesie, si ... è vero. E infatti è la mia ultima raccolta di poesie non ne sono nate altre se non una raccolta antologica da te curata che conteneva testi già pubblicati precedentemente, presi da una decina di raccolte predenti ...

Paolo: Si, sono 108 opere già pubblicate in predenti raccolte con l'aggiunta di 12 brani inediti, tra cui uno che a me piace particolarmente e che hai dedicato a Diego Armando Maradona, e mai omaggio più gradito a tutti i napoletani ...

Ottavio : Si il sonetto in napoletano dedicato a Maradona l'ho trovato in un mio cassetto dove tra l'altro giaceva un'altra poesia dal titolo "Dimane no" ... la data non c'è e io non ricordo quando le scrissi, ma sicuramente sono nate nello stesso periodo.

Paolo: Io però vorrei che tu mi recitassi la poesia dedicata al grande calciatore che per il Napoli e per la città di Napoli ha significato moltissimo ...

Ottavio: Va bene, lo prendo dalla raccolta, il testo originale se non l'hai conservato tu chissà dov'è ... (Ottavio ci invita di nuovo nel suo studio e si siede dietro la sua scrivania).

 

MARADONA

'Pe Napule si stato comme a 'nu santo,
'e purtate p'o munno 'e nomme nuoste
'ca primma era canusciuto
sulo p'o Vesuvio e "pp'e "ccanzone,
ne fatte chiagnere 'e "ggente
quanno 'cu nu tiro sfunnave 'a porta
e se sciuglieva a piezze chistu core.
Pò t'hanno 'mbrugliato,
t'hanno arrevutato sotto e 'ncoppa
e dint'a "ppoco nun 'e capito "cchiù 'o rieste 'e niente.
Diceva 'o nonno mio
'ca 'e 'nciucie correno
"cchiù d'e jucature appriesse 'a palla,
e siccomme tanta "ggente nun tene scrupole
e a nisciuno fanno stà 'ngrazzia 'e "Ddio,
t'hanna pigliate dint'a rezza
e t'hanna fatto furnì
'e essere chello 'ca tu ire.
Ma è vero però 'ca Maradona
pure murenno "mmiezzo 'o campo
scenne sempe e fà paura,
basta 'ca 'o guarda 'nfaccia
'ca l'avversario se piscia sotto !...

 

Ottavio nella sua abitazione nell'agosto 2004

 

Paolo: Proprio bella, una frase l'ho tagliata per tua scelta. Era molto colorita, ma nel contesto ci stava bene.

Ottavio: E va bene ...

Paolo: Comunque in questa raccolta antologica ci sono anche i commenti di alcune persone che ti hanno conosciuto. C'è Alberto Sordi che dice "Ottavio ... una forza della natura", il dottor Michelangelo Riemma che dice "Ottavio è un giovane ma grande uomo di spettacolo. E' giovane si, ma è già un affermato artista. Preziosa persona ricca di valori e profonda professionalità curata anche nei più piccoli particolari" ... e poi c'è una dichiarazione che mi ha rilasciato Isabelle Iezzi, una persona alla quale tieni moltissimo e vuoi molto bene ...

Ottavio: A Isabelle mi lega una profonda stima e un grande affetto ...

Paolo: Isabelle dice di te "Conosco Ottavio da poco più di due anni, eppure mi sembra una vita tante sono le emozioni che ho vissuto. E' una di quelle persone che quando sono lontane ti mancano davvero, se poi si allontanano dalla tua vita senti un vuoto immenso e sai che nulla lo potrà colmare. Guardandolo e ascoltandolo capisci che in lui c'è tutto un mondo, fatto di contrasti, contraddizioni, ma ricco di profondi sentimenti, un mondo che non potrai mai conoscere affondo, ma che non ti lascia mai indifferente, puoi scegliere di odiarlo o di amarlo, io ho scelto di amarlo" ...

Ottavio: Quando lessi per la prima volta questo commento mi sono commosso ...

Paolo: Poi c'è chi ti ha definito come una persona magica, come un eterno bambino che crede negli asini che volano, una persona che fa sentire la sua presenza ogni qualvolta si ha bisogno o si sente la sua mancanza, hanno detto che sei versatile ...

Ottavio: Si ma tu hai sentito quelli che parlano bene di me ...

Paolo: Ma tanti parlano bene di te ...

Ottavio: Ma c'è anche chi mi parla male ...

Donatella: E cosa dicono le persone che parlano male di te?

Ottavio: Beh ad alcuni do fastidio come persona ...

Donatella: Quali tipi di persone non ti piacciono?

Ottavio: Non mi piacciono le persone che ragionano solo con il portafoglio, bisogna ragionare anche con la mente e con il cuore ... non mi piacciono le persone che studiano per riuscire a capire la vita, io credo che la vita non bisogna studiarla, è vivendo che si impara a vivere ... come si dice, l'appetito viene mangiando ... (Ottavio si ferma per un lunghissimo silenzio ed ha la testa abbassata, poi fa due colpetti di tosse e ricomincia a parlare) ... io credo che bisogna saperci vivere con la propria vita ... poi non sopporto il conformista ... non sopporto la persona che vuole avere sempre ragione anche quando sa di avere torto ... ma soprattutto mi annoiano le persone che nella vita vogliono fare tante cose ma non riescono a fare neanche una sola cosa buona ...

 

Il 21 luglio 2004 il sito ufficiale di Ottavio ha festeggiato il suo primo anno

 

Donatella: Di politica ti interessi?

Ottavio: Non parliamo di politica che mi fate venire fame ...

Donatella: (ride) Allora ti interessi di politica? Da che parte stai?

Ottavio: Dalla mia ...

Donatella: Destra o sinistra?

Ottavio: Alto e basso, grasso e magro, lungo e corto, sopra e sotto ...

Donatella: Eh ?! ...

Ottavio: Che c'è ?! ...

Donatella: Cosa dici?

Ottavio: Non vuoi giocare più?

Donatella: Giocare ?

Ottavio: Si ... credevo stessimo giocando al gioco dei contrari ... tu hai cominciando dicendo "destra e sinistra" ...

Donatella: Io ho capito una cosa ...

Ottavio: Bene ...

Donatella: Bene cosa?

Ottavio: Bene cosa che hai capito una cosa ... c'è anche chi da stamattina ancora deve capire niente e tu già hai capito una cosa ... sei in vantaggio !

Donatella: (sorride) Io ho capito che quando tu non vuoi rispondere ad una domanda saresti anche capace di metterti a cantare ...

Ottavio: E qual'è il problema ... anzi, ora vi faccio sentire "What'd I say", l'ascoltavo stamattina e ora ve la faccio sentire suonata e cantata da me ... (Ottavio si alza e va verso la tastiera, comincia con l'introduzione musicale e poi canta il famoso brano di Ray Charles tra le mura domestiche sprizzando energia da tutti i pori e scatenandosi in un americano che solo lui conosce. A canzone terminata Ottavio si diede a terra ponendo le mani incrociate sulle ginocchia).

Donatella: Che forza!

Paolo: Comunque parlando di "ultimi lavori", non dimentichiamoci il DVD antologico dal titolo "Con affetto il vostro Ottavio" che ho curato personalmente.

Ottavio: Si ... ti ringrazio ...

Paolo: In questo DVD c'è un pò della tua vita, non solo vediamo Ottavio in scena con brani tratti da "Mina & Modena 2004", dal cortometraggio "Pamabù" e da spettacoli vari, ma vediamo anche un Ottavio provare un monologo in napoletano in casa di un udinese ...

Ottavio: Si il mio grane udinese ... Paolo Driussi, il mio papy, il mio orsacchiotto ... Dio solo sa quanto gli voglio bene ... per me è come un padre, almeno una volta al giorno ci sentiamo telefonicamente, le distanze non permettono di vederci una volta a settimana, e quindi ci teniamo sempre in contatto. Nella mia vita Paolo ha un ruolo fondamentale, a lui devo molte cose, mi ha insegnato tanto, abbiamo riso e pianto insieme, è stato presente quando mi sono esibito, è stato presente quando ho avuto una forte delusione che non mi aspettavo da una persona a me molto cara, abbiamo viaggiato insieme, pranzato e cenato insieme, ci siamo presi in giro e ci siamo anche sgridati a volte ... insomma, proprio come padre e figlio ...

Paolo: Ed infatti nel DVD compare spesso Paolo, c'è anche una intervista che ti ha fatto in un ristorante di Milano ...

Ottavio: Sembra che sia stata l'unica intervista della mia vita (Sorride), tutte le persone quando vedono quella intervista si sganasciano dalle risate ... chiunque ha visto quella intervista la ricorda sempre, e devo dire che anche io quando la rivedo non manco mai in una risata ... addirittura mi tolgo il cappello al tavolo dove sto pranzando e chiedo al cameriere se mi va in giro a raccogliere qualche monetina per pagare il conto ...

Paolo: Ma anche gli occhiali che indossi sono tutto un programma ...

Donatella: Perchè che occhiali indossa? ... Ho visto il DVD ma non ricordo adesso!

Paolo: Più che occhiali sembrano i fari di un camion. Il modello ricorda un pò quello indossato da Mina ma sono più lunghi, più larghi e più scuri e coprono mezzo volto, in più Ottavio indossava anche un basco all'inglese grigio, nero e bianco con le righe sottili e i quadretti ... Comunque a Paolo cosa piace in particolar modo della tua produzione teatrale?

Ottavio: Credo che Paolo abbia molto apprezzato il "Dialogo di uno sfortunato Casanova alla sua parrucca bianca", che ha definito come una grande prova d'attore. Il video di questo monologo è stato girato proprio a Venezia nel febbraio 2004 ... e qualche piccolo frammento è finito anche in "Con affetto il vostro Ottavio" ...

Paolo: Comunque in "Vio", la raccolta antologica dei tuoi testi, ho inserito tra le prime pagine il testo di questo monologo che tu stesso hai scritto e che faceva parte a sua volta della raccolta "Io vado Avanti" ...

Ottavio: Si, comunque credo sia una delle cose più belle che ho realizzato ...

Paolo: Nei titoli di testa del DVD si legge "Dedicato a... Piera Pasotto, alla Famiglia Di Nardo, alle Voci del Cuore, alla grande artista Daniela Vallicelli e alle sorelle Messina" ...

Ottavio: Ti sei dimenticato Paolo Driussi e Isabelle Iezzi. Comunque Piera Pasotto è una fans di Mina, che in Italia è famosa, il suo nome sta sui libri, sui dischi, sui giornali ... è stata anche in televisione, la sua casa è un museo di materiale riguardante Mina. E' una mia grande amica e nell'amicizia da sempre l'anima anche se ci contrastiamo sempre sui gusti musicali. Poi la famiglia Di Nardo è per alcuni versi una mia seconda famiglia, infatti conosco tutti i componenti da tantissimo tempo e Maria Aprile mi vuole bene come un figlio. Delle "Voci del Cuore" ho già parlato. Daniela Vallicelli è una cantante che canta con tutta l'anima, con tutta l'energia, con tutto l'amore che ha negli occhi e nelle corde vocali, io e Daniela ci siamo conosciuti grazie ad una passione che ci lega, e cioè Claudio Villa. Infatti lei è una ammiratrice sfegatata del grande Reuccio della canzone italiana, mi ha fatto scoprire tante cose di Claudio che me lo hanno fatto apprezzare sia come uomo che come artista ancora di più di quanto io lo apprezzassi. Spesso ascolto le canzoni di Daniela, la mia preferita è "Roma innamorata" seguita da "Fior d'Ungheria" ... e poi "Granada" che interpretò magistralmente anche in un programma in onda su CANALE 5 ... Apprezzo molto Daniela, quando siamo liberi da impegni entrambi e troviamo momenti liberi ci telefoniamo ... lei è sempre in giro per l'Italia con i suoi concerti che riscuotono sempre un grandissimo successo ... magari nel suo prossimo disco canterà una mia canzone ... Chi c'è ancora?! ... Ah, le "Sorelle Messina", beh con Antonella e Maria ci conosciamo da diverso tempo, sono delle vere amiche, e credetemi, oggi trovare persone semplici, amiche e che ti sono vicine nei momenti difficili è veramente raro ... qualche volta sono anche venute a vedere qualche mio spettacolo ...

Paolo: Ma a quando risale la tua ultima salita su un palcoscenico ?!

Ottavio: A pochi giorni fa ... con precisione al 16 maggio 2005, ero al TEATRO CILEA di Napoli con "Aggiungi un posto a tavola" e per me è stata una serata indimenticabile, ma non solo dal punto di vista artistico ... !

Donatella: Che ne pensi di Papa Ratzinger ?!

Ottavio: (Ottavio è visibilmente sorpreso da questa domanda) Mi sta simpatico ... certo molti dovrebbero pensare che Papa Benedetto XVI è il successore di Giovanni Paolo II, non devono vederlo "al posto di ..."

Paolo: Tu nel tuo sito gli dedicasti anche una copertina...

Ottavio: Si, mi ricordo quel pomeriggio, stavo scambiando alcuni messaggi sul telefonino quando diedero l'annuncio della fumata bianca, aspettai di sapere chi sarebbe stato il nuovo Papa e quando l'ho saputo mi sono messo a lavorare per dedicargli la home page del mio sito ...

Donatella: Pamabù?

Ottavio: Certo Pamabù, che prende il nome poi da una mia opera che mi ha portato tanta fortuna.

Paolo: Quale è stata la tua più grande soddisfazione come scrittore?

Ottavio: Beh, credo che Pamabù abbia segnato una svolta nella mia vita, specialmente in quella di scrittore. Da li ho avuto tante soddisfazioni in questo campo fino a quando poi ho deciso di non pubblicare più nulla. La cosa che mi ha onorato è stata quando ho saputo che alcuni miei testi venivano letti nelle scuole, mi sono emozionato. Io, Ottavio Buonomo, un allora diciottenne ragazzo, che veniva studiato nelle scuole, magari qualcuno leggeva una mia raccolta tra"Ossi di seppia" e "I Malavoglia" oppure "I promessi sposi", insomma una cosa molto ma molto ma molto curiosa. Comunque nel dicembre 2004 ho pubblicato la mia ultima raccolta dal titolo "8cento20,6" e secondo me è la più bella che io abbia mai realizzato, scritta in gran parte nel Friuli Venezia Giulia.

Paolo: C'è anche un filmato di 30 minuti realizzato a Udine nel novembre 2004 in cui leggi le poesie che sono state poi inserite nella raccolta ...

Ottavio: In questa raccolta c'è "Scherzi di memoria" che per molti è il testo più bello che io abbia mai scritto. Nel testo si parla di un incontro e di un arrivederci, che dalle parole però sembra avere il sapore di un addio.

Paolo: A introdurre questa ultima raccolta ci sei tu con una premessa e poi una introduzione di Isabelle Iezzi che mi piacerebbe leggere ...

Ottavio: La leggi te?

Paolo: Certo, ho già il testo in mano ... : "Leggendo ogni componimento si ha come la sensazione di immergersi nelle emozioni, nelle sensazioni di un'anima tormentata dal dolore; quella malinconia, quella tristezza che ogni componimento cela tra le righe, emerge, se pur con estrema delicatezza, nel componimento finale che suona quasi come un testamento, come un'ultima richiesta alla vita, quella vita che tanto ha preteso e ben poco ha donato. E' una sorta di lunga lettera d'addio, ogni poesia esprime un particolare sentimento, intenso e profondamente sentito e tutte sono legate tra loro da un unico filo invisibile; ha quasi l'aspetto di una sintesi della vita dell'autore, che pur avendo mille motivi per portarle rancore non è mai riuscito a farlo, ma al contrario l'ha sempre amata d'un amore sconfinato e l'ama ora più che mai poichè sente che tutto gli sta lentamente scivolando tra le dita. Tra le righe lo si legge quel muto grido di dolore, il desiderio di vivere ancora una vita ricca ed intensa, di essere se stesso senza doversi nascondere all'ombra d'una falsa allegria. Ma alla fine cosa resta? Forse la consapevolezza che malgrado tutto la vita è degna di essere vissuta e che è fondamentale riuscire a cogliere quegli effimeri momenti di felicità che aiutano ad acquistare forza, coraggio, a guardare in faccia la realtà senza temerla e a costruire questa vita passo dopo passo poichè è l'unica che abbiamo e senza di essa siamo niente. Se la grandezza di un uomo si misura dai suoi sentimenti e dalle sue emozioni questi testi traboccano a tal punto di emozioni che sono un grande uomo può averli scritti". Firmato Isabelle Iezzi, Venezia 12 dicembre 2004 ...

Donatella: In questa introduzione ricorre spesso la parola "vita" ... Com'è il tuo rapporto con la vita?

Ottavio: Forse ne abbiamo parlato già prima. Comunque credo che la vita è un gioco, e non bisogna mai arrendersi o ritirarsi, perchè poi si finisce col perdere la partita. Forse siccome ho conosciuto la sofferenza, e una "brutta bestia" che è il contrario del concetto "vivere", riesco a cogliere quei piccoli momenti di felicità, il bene che solo un angelo può donarmi e le parole che quest'angelo mi può dire ... bisogna gioire delle gioie ... e come ripeto, con la vita bisogna saperci vivere!

Donatella: Cosa faresti per amore?

Ottavio: Per amore?! ... Tutto, e quando dico tutto intendo dire tutto.

Paolo: Tu comunque sei uno sciupafemmine, hai questa fama ed io non posso dire il contrario, da amico tuo che sono lo so ...

Ottavio: Si ma l'amore è un'altra cosa. Da innamorato ho gli occhi solo per la persona di cui mi sono innamorato ... tutto il resto non conta ... l'amore è un qualcosa di grande ... è quella cosa che ... cioè, ti fa sognare ad occhi aperti, ti fa vedere tutto rosa e ti fa credere di più anche in te stesso ... è un qualcosa che fa volare al di sopra del cielo ... Io non tradirei mai una persona di cui sono pazzamente innamorato ... Mi dedico anima e corpo a quella persona e sono capace di fare di tutto ...

Paolo: (sorride) Ma come siamo romantici ... Come è strano però vedere Ottavio parlare così con una luce dolcissima nei suoi occhi, e poi magari vederlo il giorno dopo nel ruolo di uno scorbutico signore di mezza età che non sa cosa vuol dire l'amore ... magari con i capelli bianchi!

Donatella: E' la potenza dell'arte ...

Ottavio: In scena è tutto diverso. Io nei miei personaggi metto parte di me, ma non sempre mi riconosco. Li faccio miei ma non mi rappresentano, forse solo qualcuno ...

 

22 ottobre 1988 : Ottavio compie 3 anni

 

Paolo: Per te è più importante vincere o partecipare?

Ottavio: Partecipare per vincere!

Donatella: Con quale canzone nota tu parteciperesti ad un Festival?

Ottavio: Non lo so ... forse con una canzone di Claudio Villa ... sperando che i polmoni mi reggono il gioco!

Paolo: Nell'intervista che realizzai il 29 marzo 2004 e che è stata pubblicata su Pamabù dichiarasti "Mi è sempre piaciuto condurre una vita casalinga. Infatti di casa solo quando è necessario, se no preferisco stare tra le mura domestiche ... sono un pigro io ! Ma spesso il mondo che vive fuori la mia casa mi delude tantissimo, cerco sempre di affrontarlo con serenità, di nascondere la rabbia che mi provoca, anche se però vado a periodi ... negli ultimi due anni sono sempre più spesso in giro, raramente ho tempo per stare a casa ... quando sono a casa guardo videocassette, ascolto dischi, navigo in internet, mi piace cambiare disposizioni di oggetti e mobili nel mio studio ... e amo tantissimo parlare a telefono, spesso chiamo una persona con un banalissimo pretesto, in realtà ho solo voglia di parlare un pò ! ...", diresti lo stesso oggi, maggio 2005?

Ottavio: Certo che in un anno e mezzo cambiano tante cose. Comunque mi piace condurre una vita casalinga, non lo nego, anche se non esco di casa solo quando è necessario, anzi è il contrario. Ultimamente poi la mia vita è più frenetica e a casa sto sempre di meno. Mi piace fare lunghissime passeggiate in bicicletta, passare da un amico o da una amica, andare a mangiare una pizza, di tutto ... Il mondo che vive fuori casa mia però continua a non essere come lo vorrei, e comunque rispetto ad un anno e mezzo fa sono più fatalista, più sereno e più "pazzo", mi si è risvegliata la vena rock and roll (sorride). Comunque navigo di meno in internet ...

Donatella: Lessi l'intervista del marzo 2004 ... parlavi molto anche del "Mina & Modena" ...

Ottavio: Si il "Mina & Modena" è una manifestazione che si fa a marzo di ogni anno in onore di Mina. Quest'anno è stata la seconda edizione ed io sul palco ho ricordato Totò recitando una sua poesia e dedicandola a tutte le donne, alla manifestazione metà erano fans di Mina, poi c'erano giornalisti, personalità della politica e dello spettacolo. Nel pubblico c'erano anche Paolo Driussi e Isabelle Iezzi. La serata è stata organizzata da Luigi Senatore ed è stata presentata dal grande Guido Mandreoli, entrambi hanno apprezzato questa mia partecipazione e questo mi fa un estremo piacere. Anzi, mi ha fatto piacere l'applauso partito da un cameriere quando sul palco ho gridato "Viva Totò e Viva Napoli". Quando stavo lasciando il locale, questo cameriere (era napoletano) mi ha dato una pacca sulla spalle e si è complimentato. Era contentissimo ed io più di lui.

Paolo: Dovresti organizzare un raduno in onore a Claudio Villa...

Ottavio: Se avessi spalle forti vicino a me lo farei. Claudio Villa è una gloria nazionale e non deve essere dimenticato. E' un mito e lo rimarrà per sempre, aveva una voce unica, non era semplicemente un cantante era qualcosa di più ... beh, io sono cresciuto tra Claudio Villa, Adriano Celentano e Renato Carosone !

Paolo: A Claudio Villa però hai dedicato un sito ...

Ottavio: Più che un sito ho dedicato una grandissima sezione sul mio sito ufficiale, dove c'è la discografia completa del Re che non è facile da ordinare.

Paolo: Quali sono le tue canzoni preferite del Reuccio della canzone italiana?

Ottavio: Eh, non è tanto facile ... ti posso dire una marea di titoli, comunque amo molto "Non pensare a me" (che ha vinto il Festival di Sanremo del 1967), "El cumbachero", "Granada", "Stupidella", "Borgo antico", "Un amore così grande" (questa canzone non riesco più ad ascoltarla, mi viene sempre da piangere), "Libero", "Una casa in cima al mondo", "Ormai" (canzone di Mina, e che fu una delle ultime incisioni di Claudio), "Una signora come te", "Serenata serena", "Le pere sul melo", "Perchè ti amo" (quella famosa dei Camaleonti che Claudio interpretò nel 1973), "T'amo da morire", "Concerto d'amore", "Il tuo mondo", "Buongiorno tristezza" (che ha vinto il Festival di Sanremo del 1955), "'A vucchella", "Bimbe belle" e "Binario" (entrambe scritte dallo stesso Claudio), "Non ti scordar di me", "Amor, mon amour, my love" ... e tantissime altre ancora. Sono più di 3000 ed è difficilissimo scegliere ...

Paolo: Però è strano che ascolti Claudio Villa ed anche Elvis Presley. Sono due generi completamente diversi.

Ottavio: Diciamo che io ascolto i veri artisti ... ecco perchè escono fuori nomi come Mina, Renato Carosone, Claudio Villa, Adriano Celentano, Elvis Presley, Domenico Modugno, Gianni Morandi ...

Paolo: Un tuo grande successo teatrale è stato "Mariopio, altri ed io", ritornerai ancora a farlo?

Ottavio: Non credo che porterò ancora in scena uno spettacolo che già ho fatto. Poi "Mariopio, gli altri ed io" può andare in scena anche con altri dieci titoli diversi, ed è stato così con "Bidibum" e "Ma come sono ridicolo", sono spettacoli senza un filo conduttore, ma che offrono il meglio del mio repertorio, e dove viene presentata una galleria di personaggi, il tutto è rappresentato da monologhi, siparietti comici, balletti, canzoni ...

Paolo: Comunque tu ogni volta che sei di scena con questi spettacoli combatti con la tua energia e con il tuo repertorio, vero?

Ottavio: Si perchè vorrei non finire mai, starei lì a cantare, recitare e suonare la chitarra anche fino al giorno dopo, ma mi devo contenere nelle due ore e mezza (che a volte toccano le tre ore) che mi spettano. E comunque cerco sempre di stupire il pubblico ...

Paolo: Come quando facesti un salto mortale dentro un cerchio infuocato mentre cantavi una canzone spagnola ... ora non ricordo il titolo ...

Ottavio: Pure, ma questo è il minimo che posso fare. Il fatto è che voglio meravigliare anche me stesso, e se una cosa imparo bene come si fa poi non mi meraviglia più ...

Donatella: Gli insuccessi?! I flop?! ... ci sono stati?

Ottavio: Certo che ci sono stati i fischi, gli insuccessi ... anche se ultimamente ho capito come evitare delusioni e flop!

Donatella: Come?

Ottavio: Sono più selettivo nello scegliere quello che mi viene proposto, meglio fare meno spettacoli e buoni che tanti spettacoli mediocri, alcune volte ho anche avuto paura di cadere nel ridicolo ...

Paolo: Cosa ti piacerebbe interpretare in futuro? In alcuni tuoi ultimi spettacoli la tua parte si è limitata ad essere quella del "bello e bravo ragazzo di turno" ... e in altri ancora invece hai interpretato ruoli che richiedevano una grande professionalità e una ottima recitazione. Quali sceglieresti in futuro?

Ottavio: Sicuramente non mi interessa essere il bello e bravo ragazzo di turno per dire qualche parola ogni tanto o per fare solo la presenza. Mi interessa più dare un anima ad un personaggio ...

Paolo: Tu hai dato alla luce tantissimi personaggi, ma quale ami di più?

Ottavio: I miei personaggi sono come dei figli, li voglio bene tutti. Ogni personaggio, seppur infelice, ha significato tanto per me.

Paolo: E al sindaco Crispino sei affezionato?

Ottavio: Certo, sono molto affezionato al burbero e avarissimo sindaco di "Aggiungi un posto a tavola", che poi è l'opposto mio. E poi non è che è tanto antipatico come vuole far credere ... credo che molte persone riconosceranno altre persone in questo mio personaggio ...

Paolo: Io mi ricordo quando tu facevi lo sketch della moglie di un custode di un camposanto ... poi viene una suora e ti bussa alla porta di casa, e tra una parola e l'altra la suora dice "Signora, non si scoraggi, si ricordi che ognuno ha un angelo custode vicino a se", e tu rispondesti con accento napoletano "Zi munacè, io tengo sulo 'o custode, levate l'angelo". Mi ricordo che mi sganasciai dalle risate ... e poi anche quando dicesti in un altro sketch tratto da "Mariopio, gli altri ed io" ... "La festa di Zio Pasquale era così triste che per farmi due risate sono dovuto andare ad un funerale" ... una volta poi mi ricordo che ci invitarono a pranzo dopo una conferenza stampa e tu dicesti ad una signora "Perchè si è messa il vestito da sera a mezzogiorno?"...

Ottavio: Si, mi ricordo ...

Donatella: Tu che rapporti hai con la tua famiglia? Non ne abbiamo ancora parlato...

Ottavio: Di solito è vero, non parlo mai della mia famiglia. Comunque mia madre ha un carattere molto forte, tutto napoletano, ed è all'antica e modernissima allo stesso momento, un pò come me. Mio padre è l'opposto di mia madre. Con entrambi ho un bel rapporto ... quello che non sa mio padre sa mia madre e quello che non sa mia madre sa mio padre. I miei genitori sono stati anche i miei primi amici, e lo sono ancora.

Donatella: Quanti figli siete?

Ottavio: Siamo quatto fratelli, io sono l'ultimo ... e con ognuno di loro ho un rapporto diverso. Mi voglio bene ma non sempre mi sopportano. Comunque le mie idee non coincidono con le loro e non ci somigliamo per niente, nè caratterialmente nè fisicamente, credo che ognuno è diverso dall'altro.

Paolo: Come vorresti che fosse un tuo futuro figlio?

Ottavio: Beh ... maschio o femmina non importa, l'importante è che sia mio ... e, deve ... deve rispettare suo padre e sua madre. Poi se è più di uno meglio ancora, uno aiuta me e l'altro aiuta la madre ... poi se sono tre qualcosa da fare si trova sempre ...

Paolo: E se sono quattro o di più?

Ottavio: Direi a mia moglie di darci una calmata ...

 

Copertina n. 91 di Pamabù

 

Paolo: Una delle recenti copertine del tuo sito ufficiale ha mostrato il "Concerto di Elvis Presley & Ottavio Buonomo" del 22 ottobre 2315 nei giardini dell' Eden ...

Ottavio: Si, ho immaginato un concerto mio con Elvis con ospiti d'onore d'eccezione, da Totò a Dante Alighieri. Ho fatto anche la track list, le canzoni da cantare in coppia e quelle da solista ... Il concerto si aprirebbe come partivano i concerti di Elvis negli anni Settanta, con "Also Spracht Zarathustra", una sorta di "Così parlò Bellavista" tedesco ... è una musica di Strauss ... poi parte il rullo di batteria famosissimo ed io che canto "See see rider", e poi entra Elvis Presley nel suo abito più famoso, quello bianco. Poi lui canta da solista "That's all righ mama", poi insieme "You don't have to say you love me" che poi sarebbe "Io che non vivo senza te", quella di Pino Donaggio ... una canzone che Elvis Presley amava moltissimo ... poi io canto da solista "Maria Marì" ed Elvis "It's now or never", poi io lascio il palcoscenico ad Elvis che canta "In the ghetto", e dopo risalgo per un medley con le canzoni più belle del rock and roll, da "Ready Teddy" a "Tutti frutti", da "Rit it up" a "Shake rattle an' roll". Poi c'è uno degli ospiti d'onore, e sarebbe Frank Sinatra ... gli altri ospiti sono Adriano Celentano, Mina, Charlie Chaplin, Totò, Claudio Villa, pure Dante Alighieri che visto il posto ci fa onore di leggere qualche passo dal "Paradiso"...

Paolo: Ma tu pare che hai immaginato anche il dialogo tra te ed Elvis in camerino prima dello spettacolo ...

Ottavio: Certo, dico anche ad Elvis che Dante Alighieri come al solito sarà in ritardo, perchè mentre stava ci stava raggiungendo nel mezzo del cammino ha sbagliato strada ed è dovuto tornare indietro ...

Paolo: Tu questo originalissimo dialogo l'hai scritto, io vorrei che prima o poi tu lo pubblicassi almeno sul tuo sito internet o su qualche blog ...

Ottavio: Forse lo farò ... (Ottavio prende la chitarra e ci canta alcune canzoni).

Paolo: E di Pasqualino Nocera vogliamo parlare?

Ottavio: Ah il mio carissimo amico ... da due anni vive negli Stati Uniti ... eh beh ha avuto un bel coraggio lui ...

Paolo: Di andare a vivere negli Stati Uniti?

Ottavio: No di aver scritta una roba dal titolo "Ottavio raccontato da Pasqualino Nocera", e di averla pubblicata sul mio sito...

Paolo: Si ho letto molte volte il ritratto che ti ha fatto Pasqualino. Lui ti racconta in 12 paragrafi, se vuoi possiamo leggere qualcosa di quello che ha scritto ...

Ottavio: Certo, mi fa piacere. Lui ha diviso questo ritratto in 12 piccoli capitoli che sono "Ottavio in scena", "Ottavio e il cibo", "Un pò bizzarro", "L'antipatia", "Quando vuole", "Vita privata", "Vivere!", "Una sera di febbraio", "La sua musica", "Il comico innamorato", "Ottavio e le donne" e "Comincia lo spettacolo"... ci sono alcuni capitoli molto divertenti, qualcuno è amarissimo e racconta periodi bui della mia vita.

Paolo: Io prenderei un pezzo da "Comincia lo spettacolo" ...

Ottavio: Si ...

Paolo: Allora (Paolo legge il testo con l'interesse di Donatella. Il testo che vi riportiamo è quello originale, mentre invece Paolo ha cambiato qualcosa ed ha commentato qualche frase). Sere fa, come ovunque e con piacere, quel metro e settanta di ragazzone, folti e zazzeruti capelli, in carne, vestito di nero, con grandi occhiali scuri, scarpe strette, sempre in mia compagnia, scende da un auto o viene a piedi da lontano per entrare in scena : quasi sempre un trionfo, raramente un tonfo !
La sua è l’entrata a caduta, quasi una caduta voluta o può anche darsi (cattiveria gratuita) che da dieci anni non ha ancora imparato come si sale su un palcoscenico, e ha tramutato il difetto in simpatica entrata.
Mi è stato chiesto dallo stesso Ottavio di raccontarVi le serate che facciamo, non c’è molto da dire, le parole sarebbero inutile per raccontarvi la folla in delirio, il trenino che ricorda Totò per tutto un locale con la marcia dei bersaglieri, o è ancora più difficile parlare di come Ottavio, anche se ripete l’alfabeto o dice una frase insensata possa intrattenere il pubblico, e vi garantisco, che non sempre riusciamo a trovare un pubblico facile, come stesso Ottavio mi dice sempre ricordando una canzone della sua amata Mina “Pasqualì, il pubblico è bestia, il pubblico è poeta”, spesso noi incontriamo il pubblico bestia e per poetizzarli ce ne vuole, Ottavio stranamente ci riesce, forse perché riesce a capire l’animo dei presenti, o magari riesce a far apprezzare cosa piace a lui, come dire “Chi va col zoppo impara a zoppicare”, lentamente il pubblico si immedesima nei personaggi di Ottavio.
E’ grazie a Ottavio, che ho potuto conoscere alcune regole della recitazione, come ad esempio (Ottà, scusami se svelo questo trucco, ma quando ti esercitavi così, mi facevi ridere e poi ho capito perché lo facevi), allora Ottavio chiude gli occhi e comincia a camminare solo nella stanza, vuole che io gli dica “Fai come se ora stessi prendendo il treno, e sta quasi in partenza”, oppure “Fai come se hai perso il posto, e cammini sconfitto per tornare a casa e comunicare ai tuoi famigliari la brutta notizia” o ancora “Corri come se stessi raggiungendo la tua ragazza, che ti aspetta per una serata insieme”. Lui sempre a occhi chiusi, corre, cammina e farfuglia sempre in modo diverso, fa di tutto per scansare gli ostacoli, a volte vuole farlo in posti sperduti con ostacoli che non siano della sua casa e che non conosce. Nelle sue serate, sembra che Ottavio diventi una tira e molla di 20 chili, salta, canta, balla, fa la marionetta, non smette mai di cantare, suona la chitarra, imita tutto e tutti.

Donatella: Ma tu vuoi bene all'Ottavio attore?

Ottavio: A dire il vero, quando mi rivedo in qualche cosa che ho fatto mi faccio sempre tanta pena, non mi sopporto, a volte penso a come faccia la gente a ridere per quello che dico o per una smorfia che faccio ... forse anche per questo di me non conservo niente.

Donatella: Non hai conservato niente di quanto hai fatto?

Ottavio: No, quasi niente. Ho pochissimi filmati ... non conservo neanche quello che ho stampato ... qualche volta ho conservato qualche articolo di giornale, qualche copione ... mi piace più conservare i ricordi che vuole conservare la memoria che cose materiali ... e poi penso che comunque il teatro nonostante sia una cosa seria, grandissima e meravigliosa, è un insieme di chiacchiere ... e ho dal vivo o immortalate in un filmato sempre chiacchiere restano ... come diceva Totò "Noi attori vendiamo chiacchiere" ... anche se in realtà io vendo, ma non sempre vengo pagato ... (Sorride)

Paolo: Ma attualmente stai lavorando a qualche progetto?

Ottavio: Si, a diversi ... ma non posso dire di cosa si trattano ...

Paolo: Ma Pasqualino sai dei tuoi recentissimi successi teatrali?

Ottavio: Si, comunque si tiene informato ... ed è contento ... comunque la sua collaborazione mi aiutava tantissimo, è una di quelle persone che ti aiutano senza uno scopo, ma ti aiutano perchè vogliono aiutarti ...

Paolo: Tu il 3 aprile di quest'anno pubblicasti una lettera sul tuo forum. In un punto dicevi "Sono stanchissimo è vero, ma l'amore che ho per varie persone e il rispetto che mi riservano, il bene che alcune persone mi vogliono e che io ne voglio a loro mi fanno dimenticare il male che ogni tanto torna a presentarsi in me, impetuoso. In questi ultimi tempi ho una grande paura di solitudine, ho una grande paura che un giorno il mio magnifico sogno che sto vivendo possa spegnersi in un crudo silenzio che porterebbe il mio cuore a strapparsi in tante piccole parti" ... Queste sono parole pesanti. Ma hanno un riferimento specifico? Si parla di sogno ...

Ottavio: Cioè ?! ... non ho capito la domanda ...

Paolo: Scrivi come se stessi usando un codice che solo un'altra persona può riuscire a comprendere. E' una lettera aperta a tutti ma mirata a qualcuno, giusto?! ...

Ottavio: No, non proprio ... certo quando si scrive qualcosa per tante persone, di solito in mente ce ne sono di meno e sono quelle che ti ispirano, che ti fanno scrivere ...

Paolo: Comunque quali sono i tuoi sogni oppure qual'è il sogno che stai vivendo?

Ottavio: La vita stessa e un sogno ... e spesso ci capita di fare sogni dentro un sogno ... il mio sogno è la vita ... una vita da sogno !!!

Paolo: Io penso che il vero Ottavio è quello che scrive ...

Ottavio: Io credo che la prossima settimana vado a tagliare i capelli.

Paolo: E questo cosa c'entra?

Ottavio: Niente!

 

Particolare della parete dello studio

 

Paolo: (Paolo indica una parte della parte di Ottavio) Belle tutte quelle fotografie insieme ...

Ottavio: Beh, ci sono le mie fotografie preferite ...

Paolo: E di Sandra Milo che dici?

Ottavio: Sandra Milo è una vera signora, è una persona dolcissima, io le voglio tanto bene e mi ha insegnato tanto ... pensa che nel tempo libero ama scrivere poesie e romanzi ... è una donna tenera, che mi trasmette sicurezza ... la sento sempre vicina a me ...

Paolo: Quali sono gli ultimi libri che hai letto?...

Ottavio: Ho letto "La misteriosa fiamma della Regina Loana" di Umberto Eco, e mi è piaciuto, è un libro basato sui ricordi di chi non riesce a ricordare ... poi ho riletto con piacere "Ragazzi di vita" di Pier Paolo Pasolini che ho acquistato in una edizione nuova, perchè ne conservavo una vecchissima copia ... poi ho letto "Che tu sia per me il coltello" di David Grossman e "Gli ultimi cavalieri dell'apocalisse" di Stanislao Nievo che ho incontrato a Udine il 2 dicembre 2004 ...

Paolo: Già, incontrasti Stanislao Nievo .... cosa vi diceste?

Ottavio: Ci mettemmo a parlare e per poco non nasceva un progetto sulle "amicizie sconosciute", ci siamo scambiati i bigliettini da visita ... Gli piaceva sentirmi parlare, forse perchè alle parole io accompagno anche mille gesti ... comunque mi fece anche una dedica sul suo libro, infatti mi scrisse "A Ottavio, scrittore e studioso di 19 anni, con tanti auguri Stanis Nievo" ...

Paolo: E' stato un bell'incontro?

Ottavio: Si, se ci fossimo frequentati avremmo scritto sicuramente un libro insieme ... (Sorride)

Donatella: Hai mai scritto lettere d'amore?

Ottavio: Io?! Si ... amo molto scrivere lettere, far sentire alla persona che la legge, specialmente se distante, l'odore delle mie mani e il mio tratto calligrafico, mi piace pensare che una cosa che ho toccato venga toccata dalla persona alla quale desidero comunicare qualcosa di importante ... per me anche gli auguri per compleanni, anniversari e festività sono molto importanti ... cerco sempre di ricordarmene ...

Donatella: Quando festeggi il tuo compleanno?

Ottavio: Il 22 ottobre di ogni anno festeggio un nuovo anno ... anche se ogni anno che passa ringiovanisco sempre di più ...

Paolo: Parteciperesti mai ad un reality show ?! ..

Ottavio: No ...

Paolo: Donatella hai qualcosa da chiedergli ancora?

Donatella: Ci sarebbero tante cose da chiedere ... ma ora non so cosa chiedere!

Ottavio: Bene, allora la messa è finita andate in pa... (si blocca, tossisce e si schiarisce la voce). Volevo dire, la chiacchierata è finita, mi ha fatto molto piacere, si è fatta ora di cena e quando è ora di cena io di solito ceno. Voi che fate?

Paolo: Io ceno.

Donatella: Anche io ceno.

Ottavio: Oh, guarda i casi della vita, siamo tre persone che si trovano alla stessa ora in un posto e pensano tutti e tre di fare la stessa cosa ma nessuno prende iniziativa ... Va, che forti che siamo ... !

Paolo: Ceniamo insieme stasera ...

Ottavio: Si, ma basta che non mi fate altre domande ...

Paolo: No non preoccuparti.

Donatella: Allora Ottavio, mangi una pizza con noi?

Ottavio: Ho detto basta con le domande ...

 

THE END

 

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