Lo sfogo

 

LO SFOGO

Dopo due spettacoli accanto ad Enrico Montesano, Ottavio Buonomo debutta al Teatro Rostocco di Acerra (Na) il 30 marzo 2012 con "Lo sfogo", uno spettacolo scritto e diretto dall'artista che lancia anche un brano con il titolo omonimo, suo il testo per le musiche di Maria Aprile.

"Lo sfogo" è una giornata di teatro. Un attore deve presentare un nuovo spettacolo e ha poco tempo sceglierlo (ancora non sa cosa portare in scena), per organizzare le prove, per selezionare gli attori. Aiutato dalla segretaria Federica (Noemi Pirone) e da una simpatica ragazza (Nicolina Tamburrino)pronta ad affiancarlo in qualsiasi opera decida di mettere in scena, comincia a provare sketch, macchiette e monologi. Durante questa giornata di prove incontrerà figure.  Lo spettacolo è introdotto dalla poesia "'A storia mia" scritta da Ottavio e c'è spazio anche per una fantasia di canzoni tratte dalle commedie musicali di Garinei e Giovannini.

La locandina ufficiale de "Lo sfogo" (Teatro Rostocco di Acerra, Na)

 

OTTAVIO BUONOMO in

LO SFOGO
(Ho pensato di fare uno spettacolo)


con
MONICA BARRETTA
GUIDO BUSTO
ANTONIO AFFINITO
CARLA PUZONE
CHIARA DI NARDO
NICOLA AULETTA
NOEMI PIRONE
MARIA APRILE
NICOLINA TAMBURRINO
SALVATORE ESPOSITO


e con
FERDINANDO SMALDONE
Gruppo Vocale Polifonico A.C.C.A


Aiuto regia: SALVATORE ESPOSITO
Direttore tecnico: ANDREA DI NARDO
Musiche originali de "Lo Sfogo" di MARIA APRILE
Arrangiamenti musicali di tutti i brani: PIETRO LANZA PELUSO
Regia di OTTAVIO BUONOMO con FERDINANDO SMALDONE

 

Sulla scenografia ci sono alcune parole di Ottavio Buonomo: Possiamo vivere anche senza il TEATRO.... ma sarebbe come vivere senza AMORE... ci riuscireste? Solo chi non sa amare... ecco la spietazione... NON SI VA A TEATRO PERCHE' INCAPACI DI AMARE ... e pensiamo di tradirlo con la televisione... ma che sfizio c'è ad andare sempre a mignotte?

 

Nello spettacolo teatrale, Ottavio veste i panni di un attore che, già in cartellone per una nuova stagione teatrale, non sa cosa portare in scena e con chi condividere questo nuovo lavoro. Deve consegnare la locandina con il titolo dell’opera, l’autore, il cast…
Un attore che, aiutato/importunato da diverse figure che gli appariranno fantasticamente durante un giorno di prove (un attore occupante, il ragazzo delle poesie, una cantante, una ragazzina innamorata…), attraversa tanti generi teatrali, cantando macchiette classiche, brani inediti e citando, tra gli altri, anche Eduardo e spiegando la recitazione attraverso quel "Kean, genio e sregolatezza" di Alexandre Dumas.

 

Salvatore Esposito

 

Si passa "allegramente" e con un testo prevalentemente discorsivo da un omaggio a Gino Bramieri a sketch d’avanspettacolo, da momenti di poesia allo "Sfogo" dell’autore, ovvero un brano orecchiabile e un testo che dice: Ho qualche cosa da dire perché… penso alla tassa che va nella cassa, paga la massa che non incassa! … e poi … Penso al giorno che rinnegherai i tuoi tabù e quella voglia di amare che non senti più … ed ancora … I talenti son trascurati, la cultura ci fa paura!

 

Ottavio Buonomo e Nicolina Tamburrino

 

Vito Anselmo Javarone, personaggio noto per essere punto di riferimento di molti giovani attori napoletani, definisce "Lo sfogo" un’opera intelligente e nuova che pur se organizzata quasi esclusivamente per l’istrionico protagonista, trova i punti di forza nei dialoghi scritti da Buonomo, soprattutto quelli che trattano, con riferimenti all’attualità, il tema "teatro".

 

Ottavio Buonomo e Nicolina Tamburrino in un momento dello spettacolo

 



Bellissimo il "dialogo dei due ragazzi innamorati senza saperlo", che a differenza di altri momenti dello spettacolo, appare come un episodio unico e tra l’altro non è né presentato e né recitato dal protagonista ma da una attrice e da un attore utilizzato da Buonomo esclusivamente per questa paginetta di copione ricca di emozione, di sentimenti puri e di un amore raccontato con giochi di parole, in apparenza divertenti e mirati alla sorpresa del suono ma che si rivelano poi essere dei percorsi di pensiero che lo spettatore potrà cogliere grazie alla bravura degli interpreti.

Angelo Maria Castaldo de "Il caffè corretto" scrive: Un'ora di spettacolo che lascia la consapevolezza che "l'imprevisto rende il Teatro un'arte unica e sublime". "Lo Sfogo" di Ottavio Buonomo, andato in scena al Rostocco racconta, ma forse sarebbe meglio dire "denuncia", con toni pacati e con garbo, le difficoltà che spesso incontra chi vive "in" e "per" questo "mondo" ma non sempre riesce a vivere "di" esso. Filo conduttore i mille espedienti di un attore che deve allestire in soli venti giorni uno spettacolo; il problema è che deve ancora "trovare" l'idea e scrivere il copione. Decide di provare alcuni dei "pezzi" forti del suo repertorio, tratti dal "teatro di varietà", ma viene continuamente interrotto dall'arrivo sul palco di aspiranti attori e personaggi con velleità artistiche, che sognano il debutto. Inizialmente infastidito da queste continue e poco produttive incursioni, che non fanno altro che rallentare il suo lavoro, alla fine egli troverà, su consiglio della segretaria Federica, l'idea giusta: allestire uno spettacolo di prove, mandando in scena i suoi "seccatori", che avranno la possibilità di interpretare ciascuno il proprio ruolo. Da qui il nome "Lo Sfogo", perché ciascuno può fare e dire ciò che vuole! Assistiamo così alle note macchiette riproposte da Buonomo: da quelle di Pietro De Vico a "Gastone" dell'indimenticato Ettore Petrolini. Non mancano momenti di riflessione e di satira contro, ad esempio: i finanziamenti per alcuni lavori teatrali, quasi sempre dei soliti autori, o di quelli che, si potrebbe dire, "hanno i Santi in Paradiso!"; i talent show che "promuovono" allo status di attori, cantanti e ballerini, persone senza esperienze di studio. Uno spettacolo che abbatte completamente le barriere tra pubblico e palcoscenico, con continue irruzioni sulla scena di persone che sono forse, a ben vedere, "personae", ovvero "maschere", "stereotipi" (dalla soubrette alla ragazza che sogna di recitare con Buonomo, dall'aspirante attore, alla sciantosa e all'attore sovversivo che vuole occupare i teatri, per finire con il ragazzo delle poesie). Una vera e propria galleria di "figure", di "personaggi", di "tipi umani", per certi versi, forse, di pirandelliana memoria, che potremmo quasi definire "in cerca d'autore".

 

Ottavio Buonomo e Chiara Di Nardo

 

Canzoni cantate:

Fatte fà 'a foto
Chiarina mia
Se il tempo fosse un gambero

 

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