La passione secondo noi

 

LA PASSIONE SECONDO NOI

Ottavio Buonomo e Ferdinando Smaldone sono protagonisti di quello che probabilmente è uno degli spettacoli che al Teatro Rostocco hanno riscosso molto successo. Il debutto è il 28 e il 29 aprile 2012.

I due attori sono i due ladroni. Uno crede, l'altro no. Un lungo dialogo. Si dono due croci al centro della scenografia, saliranno questi due personaggi in attesa del Messia che dovrà salvare tutta l'umanità. Uno ci crede, l'altro no. Due personaggi così diversi che raccontano la vita. Ascoltiamo le storie che toccano argomenti su i quali l'umanità si interroga da sempre senza trovare mai le risposta. Un grande spettacolo teatrale per due interpreti all'altezza. Le musiche sono del maestro Fabio Soriano. La voce fuori campo di Monica Barretta. La regia è di Ferdinando Smaldone che adatta il testo nato da una idea di Luca e Paolo e Gino e Michele (attori e autori di teatro e televisione).

La locandina ufficiale de "La passione secondo noi" (Teatro Rostocco di Acerra)

 

LA PASSIONE SECONDO NOI
riscritto e diretto da Ferdinando Smaldone

con
OTTAVIO BUONOMO
FERDINANDO SMALDONE

Musiche
FABIO SORIANO

 

Ferdinando Smaldone e Ottavio Buonomo

 

Una delle migliori recensioni è di Francesca Esposito de "Il caffè corretto" che scrive: Ma lo sapevate che i due ladroni erano Napoletani? Ebbene si, in base a ciò che racconta "La Passione secondo noi", rifacimento teatrale a cura di Ferdinando Smaldone tratto dall'originale opera del duo Luca e Paolo, a far compagnia Gesù quel "famoso" Venerdì c'erano due delinquenti. Un assassino e un accattone. Un cinico, che attendeva la sua orribile fine con rassegnazione e pazienza, e un paranoico logorroico terrorizzato dal dover smettere di vivere. Su il sipario ed appaiono subito i due protagonisti, Ottavio Buonomo ed appunto Smaldone, appoggiati su una croce e affiancati dalla presenza/assenza di un "Cristo" che non è ancora arrivato. Lo spettacolo ha fatto ridere il pubblico affrontando il delicato tema della morte. Già, la Morte. La morte vista dai due ladroni che si interrogano sulla propria vita cercando di capire se sono all'altezza o no di morire con chi, la propria, l'ha dedicata agli altri. La morte vista dagli occhi di due mostruosi scarafaggi, che si sentono superiori agli umani perché non provano sentimenti e che ti fanno "pensare" a quanto ogni giorno ci lasciamo prendere dai dubbi, a quanto tempo trascorriamo "pensando" a tutto e a niente, perdendo di vista le cose veramente importanti, mentre la vita intera trascorre. La morte vista da chi la osserva sul corpo di un defunto e si interroga su quanto siano inutili tutti quei riti che la tradizione religiosa prevede. I due attori si trasformano di continuo sul palco mettendo in scena sketch che smascherano le incertezze e le paure dell'uomo prossimo ad oltrepassare la soglia labile e sottile che delimita la propria esistenza. Il limite della vita umana è la vita stessa. Nella "macchietta" in cui Ferdinando è un concorrente di un gioco a quiz dove l'avversario è Dio, questa incompiutezza si manifesta. Ogni risposta è sbagliata, perché di fronte all'ignoto (le domande riguardano il creazionismo e il senso della vita), l'uomo non ha certezze, ma solo la fede, e quest'ultima non appartiene alla scienza, ma alla coscienza. E anche il post-mortem è una paura che caratterizza tutta l'umanità. Infatti l'Ottavio "Angelo del Paradiso" non accetta il Ferdinando "peccatore", nel regno dei cieli. Questi pensa di aver rispettato nella sua esistenza tutti i dieci comandamenti, ma dopo alcune considerazioni capisce che sbaglia, perché gli esseri umani sono di per sè già peccatori. Come fa un uomo a non desiderare la donna e le ricchezze degli altri? Impossibile. "La passione secondo noi" è un'opera teatrale originale, irriverente e sottile. I due protagonisti, come direbbe il grande Carmelo Bene, sono stati molto più che semplici esecutori materiali, si sono rivelati delle vere e proprie "macchine attoriali". La sceneggiature è una riflessione sull'inutilità di molti discorsi che tutti gli esseri umani fanno sulla morte e su come il banale si trasforma in angoscia, ansia, timore, paura, solo quando la fine si fa sempre più vicina. E quando la morte sta per arrivare sopraggiunge alla rassegnazione un altro sentimento: la speranza. E proprio con la speranza di un avvenimento desiderato, poter vedere da vicino Gesù Cristo, si conclude la vicenda dei due condannati.

 

LE FOTO DELLO SPETTACOLO

 

Un momento dello spettacolo

 

I due ladroni

 

Ottavio Buonomo

 

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