Il fiore nascosto e la lumaca sul cappotto

 

IL FIORE NASCOSTO E LA LUMACA SUL CAPPOTTO

Un grande cast, un grande spettacolo, uno straordinario Ottavio che festeggia i venti anni d'amore con il teatro con una bella storia, che vale la pena di raccontare... (come scrive il professor Michelangelo Riemma), una commedia musicale nuova...

"Il fiore nascosto e la lumaca sul cappotto" è la prima commedia musicale interamente firmata da Ottavio, con le musiche di Pietro Lanza Peluso e Maria Aprile. Il nuovo personaggio di Ottavio è l'attore Carlo Bindi. Per questa nuova avventura, l'artista si fa accompagnare da venti attori (da I Cantori del Cuore a Claudio Serao, colonna storica della comicità napoletana), da un corpo di ballo formato da otto ballerini (le coreografie sono della maestra Maria Rosaria Vitolo, della scuola di ballo "L'arte del Movimento" di Napoli) e da una voce fuori campo, quella nota e balla di Luca Sepe. La regia è di Ottavio Buonomo e Maria Aprile.

A sinistra la locandina ufficiale dello spettacolo scritto da Ottavio Buonomo

 

Scheda dello spettacolo

 

Il testo che segue è tratto dal programma originale della commedia distribuito al debutto: MULTISALA MAGIC VISION di Casalnuovo di Napoli (venerdì 12 novembre 2010).

 

UNA STORIA DA RACCONTARE…
di Michelangelo Riemma

Sicuramente non è un caso che Acerra, città di antiche origini e per molti patria di Pulcinella e di tanti illustri artisti, abbia generato il 22 ottobre 1985 da Giovanni e Maria Concetta Scialò, Ottavio Buonomo, ultimo di quattro figli.
Ottavio ha allenato il suo orecchio, la sua vista e la sua mente sin da piccolo ad ascoltare canzoni di Carosone, Villa e a guardare film di grandi attori della comicità internazionale come: Totò, Enrico Montesano, Charlie Chaplin (suo primo personaggio a soli cinque anni), Stan Laurel e Oliver Hardy, Buster Keaton…
Da anni esercita la sua passione e le sue attitudini per la recitazione, per la musica, per le canzoni.
Quando lo conosci appena, Ottavio ti lascia sbigottito: non riesci immediatamente a decifrare se ci è o se ci fa, ma frequentandolo, ascoltando le sue canzoni e il suo Teatro e leggendo i suoi scritti, ti appassioni alla sua storia tanto da diventarne amico e a studiarlo come valente artista.
Rendendosi conto che fare l’operatore turistico addetto alla ristorazione, non era cosa per lui, inizia già da giovane, prima per gioco ma poi con serietà e professionalità, ad intraprendere la carriera di cabarettista, di cantante macchiettista e di autore. Il suo curriculum è già vasto e importante per la giovane età di Ottavio, che con questa sua ultima fatica si completa e spicca il grande volo.
“Il fiore nascosto e la lumaca sul cappotto” non è una raccolta di cose già viste, trite e ritrite, ma un vero e proprio testo teatrale, dove c’è dentro il suo mondo, la sua storia… il nostro mondo e la nostra storia, scritte e recitate da Ottavio. Di fatti sono canzoni (con le belle musiche dei maestri Maria Aprile e Pietro Lanza Peluso), storie che come nel suo stile sono concetti che valgono la pena di raccontare con il suo umorismo e con la sua autentica fantasia.
Bravo Ottavio, ci voleva proprio! Auguri, Ad Maiora preziosa persona e generoso amico…


 

Dottor Michelangelo Riemma
(Uomo di cultura, scrittore, professore, dirigente scolastico, ex sindaco della città di Acerra)

 

 

Il cast de “Il fiore nascosto e la lumaca sul cappotto”

Personaggi e Interpreti:

Carlo Bindi (Ottavio Buonomo)
Paoletta Gottardi (Carla Puzone)
Federico (Paolo De Pascale)

Fiorenza Garnieri (Chiara Di Nardo)
Regina Garnieri (Costanza Tagliamonte)

La madre di Carlo (Maria Aprile)
Padre di Carlo (Ottavio Buonomo)
Carlo Bindi a sette anni (Luca Farucci)

Il maestro Arthur Shauratenn (Ferdinando Smaldone)
Sophie De Paris (Cristina Di Nardo)

Misolini (Andrea Di Nardo)
Primo soldato (Luca Mozzillo)
Secondo soldato (Francesco Quintile)

Titillo, cameriere napoletano (Aldo Calabrese)
Il fan di Carlo Bindi (Claudio Serao)

Dottor Lumaconi, regista cinematografico (Andrea Di Nardo)
Dottor Torinesini (Raffaele Petrazzuolo)
Assistente del dottor Lumaconi (Salvatore Monetti)
Il ciacchista (Aldo Calabrese)

Concetta
(Giuliana La Bella)
Una spettatrice (Carmela Esposito)

Gigetto – sketch del varietà (Ottavio Buonomo)
Enzino – sketch del varietà (Gerardo Carola)
Giovanna – sketch del varietà (Cristina Di Nardo)
Nuccio – sketch del varietà (Andrea Di Nardo)

Jessica Pascuzzi (Anna Giuliano)
Marco, concorrente del “Grande Macello” (Francesco Quintile)
Alessia, concorrente del “Grande Macello” (Marina Maffei)
Gli urlanti del reality show (Cantori del Cuore)

Vincenzo (Francesco Quintile)


I personaggi senza volto:
Giornalista (Pietro Lanza Peluso) – Giornalista (Valentina Ciarla)
La signora sotto l’ombrello (La seconda che capita)


Voce fuori campo:
La voce del tempo (Luca Sepe)


Il corpo di ballo diretto da Maria Rosaria Vitolo:
Francesca Acampora, Valeria Aruta, Damy Caiffa, Francesca Chiantore, Claudia Curti, Claudia Marino, Salvatore Monetti e Manuela Volpe.

 

Service audio luci: JAVA SERVICE
Direttore tecnico: FRANCO VERNAZZARO
Scenografia a cura dello scultore DOMENICO SEPE
Costumi: MIMMA ESPOSITO
Trucco e parrucco: ANTONIETTA ESPOSITO
Trainer di Ottavio Buonomo e de I Cantori del Cuore: MARCELLA MARTUSCIELLO
Effetti sonori originali a cura di PIETRO LANZA PELUSO
Consulente artistico: PAOLO DRIUSSI
Segretaria di produzione: TERESA MUSELLA
Assistenti di scena/figuranti: ROSANNA VENTURA e CLAUDIA VOLPE
Regia video di TOMMASO QUINTILE
Operatori: TOMMASO QUINTILE, ENZO QUAGLIARIELLO e ANGELO GIULIANO
Direttrice di scena e assistente regista: VALERIA ARINA
Coordinatrice di scena e assistenza tecnica: ASSUNTA SORIANO
Ottimizzazione e coordinamento di regia: FERDINANDO SMALDONE
Aiuto regia: ANDREA DI NARDO

Regia di
OTTAVIO BUONOMO e MARIA APRILE

Prodotto dall' ASSOCIAZIONE VOCI DEL CUORE ONLUS con OTTAVIO BUONOMO, MARIA APRILE e L'ARTE DEL MOVIMENTO

 

 

Trama di una storia vera mai accaduta (a cura di Paolo Driussi, consulente artistico)

Il fiore nascosto e la lumaca sul cappotto” è una storia che attraversa quasi un secolo di vita e di scena. Un telegiornale annuncia che si sta spegnendo uno dei più grandi attori del mondo, Carlo Bindi. Lo stesso attore però, invitando il pubblico a diffidare dei mass media, propone di essere lui a raccontare la sua “vera” storia.
Racconta degli anni venti, dell'infanzia trascorsa in un popolare quartiere di Roma, unico figlio di modesti genitori. Divorato da una straordinaria ambizione, intraprende la propria carriera nel mondo dello spettacolo. Ricorda i suoi esordi nell'avanspettacolo, su palcoscenici più famosi accanto alle stelle del varietà, fino a divenire un attore cinematografico di fama internazionale.
Ad un provino incontra Paoletta, che diverrà sua moglie, e Federico, di cui sarà amico per tutta la vita. In realtà, il racconto di Bindi è soggettivo. Svolge il suo mestiere, occupandosi unicamente del proprio successo. Lui vive una vita d’arte, senza sapere mai cosa realmente gli accade intorno.
Paoletta ha messo da parte i propri sogni di carriera nel teatro, per essere solo una moglie. E' una donna apparentemente dolce e buona, che però cova in sé una meta oscura pronta a esplodere.
Federico, che non ha mai conosciuto affermazioni professionali, vive perseguitato dall'invidia e da una vita senza amore, è l'amico di cui Carlo Bindi si fida, senza arrivare mai a conoscerne la vera natura.
Intorno a loro, si muovono figure dimesse (come i genitori di Carlo, privi di ogni ambizione) e suadenti o esasperatamente surreali, frivole e senz’anima.

La storia di Bindi è quella di un uomo imprigionato nella ricerca del successo, nel mantenimento dello stesso, fino all'inevitabile declino. Memorie e realtà si intrecciano e si sovrappongono a configurare una crisi che è umana, artistica ed etica.

E’ uno spettacolo inedito in tutto e per tutto, anche nei tempi. Si ha la percezione che il primo tempo sia un “lungo prologo” e il secondo tempo un “lungo finale”. La storia è cucita da Ottavio che da autore e anche da grande maschera e straordinario protagonista (nel ruolo più difficile mai recitato), sa miscelare con poesia e con sottile ironia, la fantasia e la realtà regalando una interpretazione visionaria in cui l’assurdo abbraccia con passione la comicità.

Grazie all’attenta analisi dei registi (Buonomo e Aprile), del coordinatore di regia ed ottimizzatore Ferdinando Smaldone, dell’aiuto regia Andrea Di Nardo e di attori provenienti da vari percorsi d’arte e di vita, il tutto viene presentato con massima cura dei particolari, soprattutto attraverso un linguaggio che si adegua ai tempi e che nel copione vediamo modificare di scena in scena. Ed ogni frammento, ogni battuta, ogni sguardo, fa grande quest’opera che rappresenta anche la maturazione artistica di tanti valenti protagonisti della scena moderna.

Il protagonista Carlo Bindi, personaggio che non possiamo catalogare né etichettare, ci conduce nella sua dimensione, distaccandosi dalla retorica e facendosi rapire dal ricordo, rivivendolo con piacere. Con apparente svagatezza, va a fondo in temi come l'arte, la memoria, il tempo, la contraddittorietà e la problematicità all'interno dell'uomo. Si alterna il passato con il presente, ma il tempo non esiste, o forse sì. Una delle principali preoccupazioni del protagonista è proprio quella di fermare il tempo. Nel monologo finale, Carlo Bindi proverà a dire qualcosa che nessuno mai ascolterà… La carriera del grande attore, comincia e finisce in teatro… forse l’unico vero grande amore. Il teatro si rinnova con la sua metafora.

 

Un ritratto affascinante, spietato e preciso del mondo dello spettacolo

“Il fiore nascosto e la lumaca sul cappotto” disegna un ritratto affascinante, spietato e preciso del mondo dello spettacolo. La scena, dagli anni Trenta al Duemila ha subito numerosi cambiamenti. Questa commedia musicale ne ripercorre le tappe fondamentali: il teatro di rivista e avanspettacolo (macchiette, balletti esotici), il cinema dei telefoni bianchi, il teatro comico dialettale, l’avvento della televisione in bianco e nero (dai primi programmi con Bongiorno e Carosello), il cinema hollywoodiano degli anni Cinquanta e Sessanta che produceva grandi capolavori e sfornava nuovi divi di fama mondiale, la commedia sexy degli anni Ottanta fino ad arrivare al reality show.

Tanti sono i riferimenti e citazioni di opere teatrali e cinematografiche:  per esempio “Merci” (Daniel Pennac), “Natale in casa Cupiello” e “L’arte della commedia” (Eduardo De Filippo), “Taxi a due piazze” (di Ray Cooney) e di film come “Quarto potere” di Orson Welles, “La sequenza del fiore di carta” (Pier Paolo Pasolini), “Tempi moderni”, “Il grande dittatore” e “Luci della ribalta” (tutti di Charlie Chaplin). Nel primo atto è presente un intero sketch di varietà che si ispira a successi popolari dalla risata facile basati sul doppio senso come “La purghetta”, “Dal dentista”, “La cinquecento”, “La compagnia” e “I tesorini”.

 

 

La voce di… LUCA SEPE!

“La voce del tempo” è quella di Luca Sepe, uno dei personaggi più rappresentativi del panorama artistico contemporaneo. Cantautore (anche un Festival di Sanremo nel curriculum), arrangiatore, attore, produttore, speaker radiofonico. Lunga e piena di successi la carriera dell’artista che amichevolmente ha accettato di partecipare allo spettacolo con la sua nota, notissima “voce”. Suoi anche i famosi “pezzotti” incisi con Antonio Manganiello (Lavezzi, Quagliarella è bello!, Maradona no!)



Maria Rosaria Vitolo… l’amore per l’arte del movimento!

Maria Rosaria Vitolo, napoletana, si diploma in danza classica al “Centro Napoletano di Balletto” ed in pianoforte presso il conservatorio di Benevento. Dopo alcuni anni di perfezionamento con i maestri del calibro di Victor Litvinov e Margarita Irayanova, consegue l’abilitazione all’insegnamento (avviamento coreutico) presso l’Accademia Nazionale Danza di Roma.
Da segnalare la partecipazione a numerosi stage di perfezionamento e aggiornamento diretti da maestri come Steve Lachance, Billy Goodson e Roberto Scortecci (moderna, jazz e funky jazz) o Kostantin Damianov e Margarita Zaguskaya (classica).
Significative le esperienze (specialmente come solista) in trasmissioni televisive (Rai1), rassegne e spettacoli teatrali a carattere nazionale.
Da sottolineare inoltre la consulenza a progetti culturali per scuole ed enti pubblici e la realizzazione di coreografie in importanti spettacoli teatrali.
Direzioni artistiche in Scuola di Avviamento Professionale alla Danza Classica e Moderna:
1989 – 1998: “Beauty e Sport Center” di Napoli
Dal 1998 è direttrice de “L’arte del Movimento”, scuola di danza sita a Napoli: l’obiettivo principale è quello di diffondere la cultura della danza, disciplinare, regalare eleganza alla postura delle allieve, insegnare ad amare il proprio corpo attraverso l’esaltante filosofia della danza.

 

Maria Aprile… guarda avanti voltandosi indietro!

Maestra di canto, direttrice di coro, autrice, interprete, direttrice artistica e regista.
Napoletana, nata e cresciuta in una famiglia in cui si respira arte e musica, concretizza la sua passione artistico musicale conseguendo, nel 1982, il Diploma Inferiore di Pianoforte. Prosegue gli studi, ma è costretta a lasciare, dopo qualche anno, per motivi di salute. Seguirà una lunga pausa artistica fino al 1994, in cui le sarà dato l’incarico di dirigere un piccolissimo coro di bambini, presso una scuola musicale di Acerra. Nel 1997, nasce il Piccolo Coro Voci del Cuore e da quel momento, il percorso professionale e artistico di Maria Aprile è tutt’uno con quello di questa nuova realtà: spettacoli di beneficenza e iniziative di solidarietà, sono solo l’inizio di una fervida attività promozionale culturale a sfondo sociale, che viene ufficializzata nel 1999, con la costituzione dell’Associazione Voci del cuore (divenuta Onlus nel 2006), di cui Maria è, ancora oggi, presidente e direttrice artistica.
Sempre nell’ambito dell’associazione, nel 2000, Maria assume la direzione del neo nato gruppo vocale polifonico “I Cantori del Cuore”, formato da ex bambini del Piccolo Coro Voci del Cuore, intenzionati a proseguire il loro corso di studi e a perfezionarsi nell’arte del canto, prima, e della recitazione e danza moderna, poi.
L’attività del Piccolo Coro e de I Cantori si intensifica con concerti, trasmissioni televisive, produzioni audio e video, animazione per l’infanzia, lezioni aperte, mini tour di solidarietà, partecipazioni ad eventi di natura culturale, sociale, scolastica, religiosa, etc. fino alla messa in scena di commedie musicali e varietà, di cui Maria Aprile è co-regista.
Contemporaneamente, Maria scrive moltissime canzoni, per grandi e piccini, dal genere classico al moderno, che dimostrano una naturale versatilità compositiva. Le sue interpretazioni, invece, sono apprezzate soprattutto per la freschezza e l’eleganza che le caratterizza.
Il 26 settembre 2010 presenta al Teatro Don Guanella di Napoli, il suo primo CD, personale, di inediti: “Guardo avanti, voltandomi indietro”, un album con dieci canzoni e un’anteprima dalla colonna sonora della commedia musicale inedita IL FIORE NASCOSTO E LA LUMACA SUL CAPPOTTO.
Per la sua ampia esperienza relativa al binomio “infanzia e coralità”, Maria è stata anche coinvolta in alcuni progetti scolastici come “esperto esterno”. Presente su FACEBOOK e YOU TUBE.


 

Pietro Lanza Peluso… one man band!

Pietro Lanza Peluso, autore, musicista, arrangiatore e maestro di musica nasce il 14 ottobre 1961 a Casalnuovo di Napoli.
Si diploma in canto al conservatorio “Egidio Romualdo Duni” di Matera nel 1987. Due anni dopo, nel 1989, la prima esperienza come docente interno di musica in una scuola di Sondrio.
Per tutti gli anni Novanta, con Luigi Petrino ed Enzo Totaro, forma un trio musicale, proponendo un vasto repertorio e sfoggiando una straordinaria vocalità ed una grande abilità alla tastiera. E’ tra i primissimi a sperimentare il ruolo di “one man band” alle tastiere, cioè capace di intervenire sui singoli strumenti durante l’esecuzione dal vivo di un brano. Una tecnica che poi avrebbero sfruttato molti.
Nel 2001 fonda la sua scuola musicale a Casalnuovo. Oltre che tenere regolari corsi (canto, pianoforte, etc.) si occupa anche di produzioni discografiche di vari noti artisti.
Partecipa alla commedia come autore delle musiche insieme con Maria Aprile, ma anche come “personaggio senza volto” insieme con Valentina Ciarla (ex Cantore del Cuore).

 

 

La musica e le canzoni dell’opera:

Le registrazioni delle basi e dei cori sono state effettuate negli studi privati del maestro Pietro Lanza Peluso siti in Casalnuovo di Napoli dal gennaio 2010.
Arrangiamenti e direzione di Pietro Lanza Peluso – Arrangiamenti vocali di Maria Aprile
Cori: Cantori del Cuore, Ottavio Buonomo, Maria Aprile.
Mixaggi di Pietro Lanza Peluso, Andrea Di Nardo e Ottavio Buonomo.
Le canzoni sono cantate da (nell’ordine): Maria Aprile, I Cantori del Cuore (Aldo Calabrese, Andrea Di Nardo, Chiara Di Nardo, Cristina Di Nardo, Carla Puzone, Costanza Tagliamonte), Ottavio Buonomo, Claudio Serao e Paolo De Pascale.

 

Primo tempo

- Oltre l’orizzonte (Buonomo – Aprile – Lanza Peluso)
(Maria Aprile) (Il domani…)

- Il Curucu (Buonomo – Aprile)
(Chiara Di Nardo, Cristina Di Nardo, Carla Puzone, Costanza Tagliamonte) (L’avanspettacolo)

- Me fa male duttò! (Duraccio – Aprile)
(Ottavio Buonomo) (La macchietta napoletana)

- Magnificamente! (Buonomo – Aprile – Lanza Peluso)
(Cristina Di Nardo) (La soubrette Sophie De Paris… d’Italie)

- Cinefinzione (Buonomo – Aprile – Lanza Peluso)
(Ottavio Buonomo e Chiara Di Nardo) (Un bacio finto è un bacio che non si da…)

- Quale verità? (Buonomo – Aprile – Lanza Peluso)
(Cristina Di Nardo) (La fragilità di Paoletta)

- Comincia adesso il vero show (Buonomo – Aprile – Lanza Peluso)
(Chiara Di Nardo) (Fiorenza)

 

Secondo tempo

- Chissà che c’ho
(Buonomo – Aprile – Lanza Peluso)
(Ottavio Buonomo) (La riflessione di Carlo)

- Lui non sa (Buonomo – Aprile – Lanza Peluso)
(Andrea Di Nardo) (La coscienza di Federico)

- Le giornate son trantran (Buonomo – Aprile – Lanza Peluso)
(Maria Aprile, Chiara Di Nardo, Carla Puzone, Costanza Tagliamonte, Paolo De Pascale, Claudio Serao) (Mah!)

- I campioni del Teatro Italiano (Buonomo – Aprile – Lanza Peluso)
(Ottavio Buonomo con Chiara Di Nardo, Cristina Di Nardo, Carla Puzone e Costanza Tagliamonte) (Un omaggio al Nostro Teatro)

- Cosa combina la tv! (Buonomo – Aprile – Lanza Peluso)
(Aldo Calabrese) (La tv in rap)

- Il dolore di un addio (Aprile)
(Costanza Tagliamonte) (... Carlo Bindi allo specchio)

- Quel cappello nella mano (Buonomo – Aprile – Lanza Peluso)
(Tutto il cast) (… l’ultimo saluto al grande Carlo Bindi)

Temi musicali: “La lumaca sul cappotto” e “Il fiore nascosto”, “Il telegiornale” (primo atto), “Le stelle del varietà” (primo atto) “Marcia di quei tempi” (primo atto),“Le parole di Jessica” (secondo atto).

Alla colonna sonora si unisce una registrazione originale del brano “I’m gettin’ sentimental over you” (Bassman) nell’esecuzione di Tommy Dorsey e la sua orchestra.

Il testo di “Me fa male duttò” è di Edmondo Duraccio, noto autore di brani per interpreti come Nino Soprano e Giovanna Nocetti.
Un ringraziamento particolare al rapper Marco Tiscione per l’importante consulenza.

 

Stavolta Ottavio Buonomo vestirà i panni di Carlo Bindi, un attore di fama internazionale, che negli ultimi istanti della vita si propone di raccontare la vera storia del suo percorso umano e artistico, diversa da quella che stava raccontando un telegiornale.
Carlo Bindi, un uomo d’arte, era circondato da un amico, Federico e da una moglie, Paoletta, entrambi conosciuti ad un provino; egli per tutta la vita è stato impegnato nel costante slancio verso un successo a cui però è seguito un irreparabile declino. Sia l’amico che la moglie presentavano lati oscuri ai quali non aveva mai avuto successo. Inoltre, il protagonista era attorniato dalle figure umili dei propri genitori che non nutrivano nessuna ambizione, al contrario del figlio che, invece, inizia la sua carriera accanto alle stelle del cinema contemporaneo.
Una commedia musicale in due tempi che verrà rappresentata la sera del 12 novembre alla Multisala Magic Vision di Casalnuovo. Un folto cast artistico ha provveduto all’allestimento dello spettacolo: le coreografie sono a cura dalla scuola di danza “L’arte del Movimento” di Napoli, le musiche sono di Maria Aprile e Pietro Lanza Peluso, all’aiuto regia Andrea Di Nardo e ottimizzazione e coordinamento di regia Ferdinando Smaldone.
La regia è affidata a Ottavio Buonomo e Maria Aprile. Gli interpreti sono: Ottavio Buonomo, I Cantori del Cuore (Costanza Tagliamonte, Carla Puzone, Andrea Di Nardo, Chiara Di Nardo, Cristina Di Nardo, Aldo Calabrese), Claudio Serao, Ferdinando Smaldone, Paolo De Pascale, Maria Aprile, Anna Giuliano, Raffaele Petrazzuolo, Luca Farucci, Gerardo Carola, Giuliana Labella, Marina Maffei, Francesco Quintile, Carmela Esposito e Luca Mozzillo.
Nel cast è inclusa la partecipazione anche di Luca Sepe, cantautore al quale è affidata “la voce del tempo”, la voce fuori campo che racconterà la storia dell’attore che coincide anche con la storia del teatro che va dagli anni Trenta sino ai primi del nuovo millennio. Infatti vengono rappresentate le tappe fondamentali dello spettacolo: dal teatro di rivista al teatro comico dialettale, dalla nascita della televisione al cinema hollywoodiano, dagli anni Ottanta fino ai reality show: una grande varietà di scene e situazioni che vengono rese al massimo grazie all’enorme dedizione nella cura dei particolari da parte della regia. Un esempio è fornito dall’adattarsi dei linguaggi ai vari momenti dello spettacolo. Non soltanto i dettagli rendono lo spettacolo unico, ma anche l’interpretazione di Ottavio Buonomo, attore e regista, “una maschera mobile in continua ricerca di assestamento” che concilia l’ironia e la comicità con la fantasia e lo stravagante; egli festeggia 20 anni di attività (ha esordito a soli 5 anni) nei quali si è diviso tra teatro e televisione, poesia e canzoni. Ha infatti 19 spettacoli all’attivo e diverse presenze su Tele Akery e Tele Futura. Questa volta Ottavio rappresenta un personaggio dall’identità difficile da etichettare, una personalità segnata decisamente dall’arte del teatro.
Durante il ripercorrere della storia di Bindi sono affrontati temi con soltanto apparente spensieratezza come la memoria, l’arte, la crisi esistenziale che avvolge l’uomo di ogni tempo; difatti il passato e il presente si alternano frequentemente e il tempo appari quasi come un’astrazione inafferrabile contro la quale perennemente si scontra il protagonista.
Oltre a narrare la storia “vera mai accaduta” di un attore famoso, questa commedia è anche un dettagliato non meno che splendido ritratto del mondo dello spettacolo, non esente, tuttavia, da contraddizioni.
Numerose infatti sono le citazioni di opere teatrali e cinematografiche: “Natale in casa Cupiello” e “L’arte della commedia” di Eduardo De Filippo, “La sequenza del fiore di carta” di Pier Paolo Pasolini e “Tempi moderni”, “Il grande dittatore” e “Luci della ribalta” di Charlie Chaplin.
Uno spettacolo assolutamente da non perdere.

Articolo tratto da TABLO’
Ottobre 2010 – Direttore. PASQUALE SANSONE

 

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