EVENTUALE LETTERA DI UN SUICIDA

ALLA VITA

Cara vita,
una sola volta ti ho conosciuto,
e una sola volta mi hai deluso.
Io non ho mai avuto timore di questo momento,
che ancora vivo come un incanto.
Sono arrivato al giorno che si tirano le somme,
e fortunatamente scelgo io la data,
l'ora, il momento giusto,
il momento che ho fatto tutto.
Strano ma vero,
ho fatto tutto e praticamente niente,
mi sono ubriacato senza bere,
mi sono innamorato senza conoscere l'amore,
e ora perdo la vita senza aver mai conosciuto il suo senso.

ALLA FAMIGLIA

Cara famiglia,
questa non è una delle tante stupide poesie che scrivo,
non è un monologo o una inutile confessione.
E' il mio testamento per voi,
vi lascio le parole che non mi hanno mai deluso,
solo loro hanno dato un senso ai miei dispiaceri.
Non abbiate paura di questa lettera,
ma quando non mi vedrete più,
mettete i vestiti miei alla gente che non li ha,
date la mia arte a chi se la merita,
anche se voi la mia arte non l'avete mai capita,
ma non è colpa vostra;
nessuno ha mai scoperto il mio messaggio,
nessuno mi ha mai confortato tranne il mio pensiero.

ALLA DONNA

Donna, donna mia,
rare sono state le occasioni in cui tu 
mi hai dimostrato quel tuo "bene dell'anima",
ma non me ne volere per questo,
io ho rubato quei momenti,
li ricordavo nei momenti in cui
rifiutavi con disprezzo la mia compagnia.
Cara donna mia,
per te spendo parole
visto che ora non mi rimane altro,
userei le solite frasi impossibili come 
"Ti prenderò la luna" e "Ti comprerò il mare",
ma taccio, mi congedo scrivendo.
Donna, amica mia,
in questo momento così soave,
in questo momento sentimentalmente tempestato
da dubbi, rancori, ricordi e lacrime
so con certezza che non mi hai mai amato.
Se fossi qui vicino a me, mi salveresti?
mi distoglieresti dal gesto forse... ?

AGLI AMICI

Cari amici,
so che le mie battute non le sentirete più,
ma ora posso sapere davvero se vi hanno fatto ridere,
se mi avete preso sul serio o mi avete sfruttato,
avete copiato le mie parole, i miei gesti, i miei lazzi.
Mi auguro che verrete a salutarmi per l'ultima volta,
e se versate lacrime ahimè...
non era nel mio intento farvi piangere.
Mandatemi tutti i fiori che volete,
daranno un senso di vita a un marmo freddo,
daranno vita a quel nome inciso a parole d'oro.
Ora vi chiedo solo di rivolgermi un ultimo applauso, in extremis,
quell'applauso che non mi avete mai rivolto.

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