Venezia ... la luna ... ma tu ??! ... Ma tu dove sei ?!

 

VENEZIA, LA LUNA E TU (di Arnaldo Dabbene)

Un viaggio a Venezia per vedere Patty Pravo? L’idea era allettante ma in un primo momento avevano avuto il sopravvento a) la mia pigrizia, b) la confusione tipica del Carnevale che aborro.
Ma era un’occasione per tornare a Venezia che ho visitato molte volte, dopo un lunghissimo intervallo tempo, reincontrare Paolo, Ottavio e Isabelle. Anche se mi sono mosso quasi all’ultimo momento, e con la collaborazione di Paolo, non ho avuto difficoltà a trovare posto in albergo, nonostante il Carnevale, cosa che mi ha fatto sperare (come in effetti è avvenuto), che l’apertura della festa non fosse segnata dal tipico iper affollamento con conseguente quasi paralisi delle calli veneziane, almeno intorno al centro.
All’arrivo ho conosciuto Fabio, che conoscevo di nome dai suoi interventi in bacheca. È un ragazzone gentile, affabile, discreto, che ci ha fatto volentieri compagnia per due giorni interi (tre se si considera il venerdì quando io non c’ero).
Nel primo pomeriggio con Paolo e Fabio ci siamo diretti verso l’Accademia, e poco lontano da San Marco abbiamo incrociato Nicoletta che stava facendo un’intervista televisiva “on the road”. Rapida consultazione ci ha portato a fare dietrofront per seguirla per un po’, poi l’abbiamo lasciata proseguire verso il palco.
Arrivati all’Accademia siamo rimasti vittima dell’inefficienza burocratica, 50 minuti per fare una coda di appena una trentina di metri, dei quali 20 minuti a soli due metri dall’unico sportello aperto della biglietteria. Più che all’ingresso di un museo sembrava di essere ad uno sportello dell’INPS!
La visita è stata quindi giocoforza affrettata, trascurando molte opere comprese quelle (poche in verità) del Giorgione che erano esposte. Poi di corsa verso la piazza.
Poco dopo le 18, introdotta da Felice Laudadio direttore artistico del Oriental Express - Viaggio in maschera sulla Via della Seta (India Thailandia Cina Giappone), è apparsa Patty Pravo sul palco in piazza San Marco a Venezia. È stato il concerto che ha inaugurato le settimane del Carnevale veneziano che si protrarrà fino a fine mese.
Vestita di nero, Nicoletta è apparsa nella fredda sera veneziana iniziando con Penelope. Poi per scaldare un po’ l’atmosfera si è lanciata nel rock di “Fammi male che fai bene”, e subito dopo si è messa la pelliccia proteggersi dal rigore della sera. La scaletta è proseguita con “Lontano”, “Les étrangers”, “E dimmi che non vuoi morire”, “Pensiero stupendo” e “Niente” La folla intanto è cresciuta intorno quando Nicoletta ha annunciato “E adesso le canzoni che vi piacciono”, eseguendo un medley di “Pazza idea” e “Se perdo te” col solo accompagnamento del pianoforte. Ed è stato probabilmente il momento più intenso di tutta la serata. Poi ancora i classici, con “La bambola”, “Ragazzo triste” e “Qui e là”. Poi il momento della novità, “Orient Express”, un bel pezzo, che sentito così dal vivo mi ha ricordato un po’ l’atmosfera di “Oltre l’Eden...”, con un finale rock. Un’ottima impressione iniziale che, immagino, sarà confermata tra 6-7 settimane, all’uscita del nuovo disco.
Il concerto si è chiuso don entrambi i bis previsti, “Notti bianche” e “Sconosciuti cieli”. Sembra va finito tutto, mentre il pubblico chiedeva a gran voce “Il paradiso”, quando Nicoletta è riapparsa per cantare “Una mattina d’estate”, come un rimpianto per il freddo che ha patito, visto che per i bis aveva recuperato il cappotto “perché tiene più caldo”. E infine un saluto a Venezia con un semplice “Ciao casa!” !
...... Un bel concerto (comprese le papere per la presentazione dei musicisti di cui, vero o per finta, ha sbagliato o dimenticato i nomi), che dovremo vedere su qualche emittente, visto che è stato completamente ripreso dalla telecamere. Nicoletta era in forma, peccato che insiste a non volere delle coriste, che le avrebbero risparmiato i vocalizzi, non proprio adeguati, sulle note di “Sconosciuti cieli”.
Alle 19:25 è già tutto finito. La folla inizia a defluire, e anche noi ci allontaniamo dalla piazza verso la stazione percorrendo trascurate dal flusso principale del traffico. Ottavio, che si era truccato durante l’esibizione, ha attirato l’attenzione per tutta la strada, e anche al bar dove si siamo fermati, dove ha fatto teatralmente un baciamano ad un cameriere.
Abbiamo salutato Fabio e ci siamo ridati appuntamento per il giorno dopo, mentre la luna era comparsa rompendo la coltre di nubi che aveva caratterizzato la giornata e che, secondo le previsioni, avrebbe dovuto precipitare in pioggia. Domenica mattina era tornata la nebbia, piuttosto fitta. Siamo tornati in centro per visitare la basilica, cosa impossibile perché: a) non è visitabile durante la messe del mattino, b) perché comunque si è costretti in un percorso da camminamenti di guerra che ti impediscono anche solo di sederti sulle sedie per ammirare con la dovuta concentrazione l’architettura e le volte dorate.
Dopo aver fatto una doverosa visita alla quadriglia di cavalli rubata a Costantinopoli nel 1204, ci siamo spostati nel Palazzo Ducale.
Infine un pranzo tardivo tutti insieme e l’avvio verso la stazione e la conclusione della giornata dove il sole aveva finalmente fatto capolino. Un bellissimo week-end che è sembrato durare solo poche ore. Succede quando sono ore felici.
Ancora un saluto e un ringraziamento a Paolo, Ottavio, Fabio e Isabelle. Ad una prossima volta.

 

Se immagino che tu sei qui con me
sto male, lo sai!
Voglio illudermi di riaverti ancora
com'era un anno fa.

Io stasera insieme ad un altro
e tu sarai forse a ridere di me
della mia gelosia che non passa più,
ormai non passa più.

Pazza idea di far l'amore con lui
pensando di stare ancora insieme a te!
Folle, folle, folle idea di averti qui
mentre chiudo gli occhi e sono tua.

Pazza idea, io che sorrido a lui
sognando di stare a piangere con te.
Folle, folle, folle idea sentirti mio
se io chiudo gli occhi vedo te.

Tu guidavi mentre io ubriaca di gelosia
continuavo a chiedere.
E poi mi hai detto: "Senti camminiamo",
Siamo scesi in fretta ma restati li...

In silenzio soli, io ti ho stretto, stretto a me.
La tua giacca sul mio viso
mi hai detto: "Basta amore,
sono stanco, lo vuoi tu?"

Pazza idea stare qui con lui
ma poi vedere solo te.
Immaginare... vorrei...
Vorrei te!

Pazza idea...

 

La nausea

        La tristezza

La pena

 

Ottavio & Paolo da Venezia : Resoconto prima giornata ! (dal forum del sito "Pamabù")

Carissimi amici,
siamo Ottavio e Paolo che vi scrivono da un internet point sito in Campo Santo Stefano, che si trova nel cuore di Venezia, che questa sera purtroppo e' avvolta da una fittissima nebbia.
Dunque, Paolo e' arrivato alle ore 13.45 a Venezia Santa Lucia, e dopo aver depositato i bagagli, e' venuto ad aspettarmi alla stazione dove ha incontrato anche la bellissima Isabelle, la mia dolcissima Isabelle, la mia tenerissima Isabelle !
Io sono arrivato alle 14.35 e li ho trovati ad aspettarmi, sono stato davvero felicissimo di averli rivisti, ma davvero tanto ma tanto ma tanto ma tanto ma tanto ma tanto contento. Successivamente io e Paolo, naturalmente con Isabelle, ci siamo diretti verso il nostro hotel !
Il primo sopralluogo e' avvenuto come gia' detto in condizioni atmosferiche non ottimali, tant'e' che arrivati in Piazza San Marco, a stento si indovinava la sagoma della basilica nella nebbia. La stessa Isabelle vedeva per la prima volta la sua citta' avvolta da una nebbia tanto fitta.
Per ora siamo qui, poi dopo chi lo sa, prima ci siamo fermati al Bar Ducale a rifocillarci dopo aver tanto camminato. Ottavio ha preso un panino con mozzarella e pomodoro, e Paolo ha preso una crostatina alla marmellata con un caffe' macchiato.
Domani mattina ci incontriamo alle 10 con Fabio.
Sabato aspettiamo la visita di Arnaldo ... ... e' quasi un mini raduno minoso !!!!!!!!!!!!

 

Guardando questa foto mi viene da dire : Ho più di 18 anni e sembro un pupo ... crepa tiè, a 60 anni ne dimostrerò 40 !

 

Ottavio & Paolo da Venezia : Resoconto seconda giornata ! (dal forum del sito "Pamabù")

Buonasera amici miei carissimi, buonasera a tutti, come state, state tutti bene ?!
Siamo in un internet point come ieri sera, ma non lo stesso di ieri sera, qui siamo in Rio Terà San Leonardo, nei pressi della Stazione di Santa Lucia, a due passi dal nostro albergo. Sono le ore 19.01, e tra un'oretta andremo a cenare, per ora io non ho tanto appetito, nonostante le camminate, Paolo si.
Dunque, stamattina io e Paolo ci siamo incontrati con un fan minoso di Zelarino (Mestre - Ve), il simpatico Fabio, che rivedremo anche domani, insieme con Arnaldo che arriverà alle 12 da Milano !
Siamo stati a pranzo tutti e tre all' Hosteria da Masaniello (tipica cucina amalfitana), e ho consigliato a tutti un menù a base di pesce, infatti abbiamo preso gli scialatielli ai frutti di mare e per secondo un fritto misto, porzioni abbondanti che abbiamo gradito molto. A conclusione del pranzo, il titolare ci ha offerto fragolino e limoncello, e una tipica specialità amalfitana chiamata "mandarinetto d'o sole". Poi siamo ritornati al Ponte Degli Scalzi, dove ci siamo congedati da Fabio.
Poi il pomeriggio è passato tranquillo, la nebbia si è diradata (non del tutto, ma molto meglio di ieri). Oggi ho rivisto anche la Isabelle, siamo stati insieme un pò, ma ci incontreremo domani di nuovo, domani è anche il giorno del concerto della Patty Pravo, chissà ... !
Messaggio per Orietta : Il mio papy si comporta più che bene, sarà forse anche troppo permissivo, come hai detto ieri sera al telefono, ma è tanto ma tanto buono, tanto generoso, e poi è papy, nel bene o nel male, un figlio deve rispettare e difendere il genitore, naturale o putativo che sia. E ti dico anche che non devi temere del tuo nipotino, sono sì un bravo ragazzo, ma Venezia è piena di tentazioni, infatti ogni volta che la vedo non so resisterle, è più forte di me e salto su di lei, perdo tutti i sensi, vorrei mangiarla in un sol boccone, è tanto morbida, tanto saporita, è delicatissima e raffinata, insomma è proprio bona !!!!!!! ... 'A zì, sto parlando della pastasciutta, stando a dieta, lontano da casa non perdo occasione per appro*****re, e io approfitto, anche in albergo, infatti stamattina dopo più di tre mesi ho assaggiato un burrino, a colazione ho assaggiato ti dico, persino un pò di cioccolata, e ieri dato un morso al cornetto di Isabelle ... ma non dimentico la dieta, tornato a Napoli tornerò ai miei zucchini amari.
Dunque, sto veramente bene qui a Venezia, è una città che mi ha fatto innamorare, bella gente davvero, ho comprato 2 DVD di Totò stasera, ma non solo ... tatatatan ... anche una parrucca platinata (il colore è lo stesso della Platinette, che mi fa ricordare tante cose), poi della ciglia mastodontiche (sembrano quelle che ha usato Silvana Mangano nel film "Le streghe" di Pier Paolo Pasolini e Vittorio De Sica), poi una matita con ben 5 colori e il boa rosa ! ... Tutto ciò mi serve perchè a Napoli terrò uno spettacolo, uno One Man Show, il 21 febbraio 2004, e quindi sto rifornendo un pò la mia cassa da teatro, che oggi conta : una bombetta nera, una giacca blu, una giacca trasparente, l'abito da Pulcinella, l'abito da prete, coppola siciliana ... e tante altre meraviglie, però come si dice in certi casi, aver di più non fa mai male !
Intanto vi saluto, vi mando un forte abbraccio e il mio papy si associa al saluto e agli abbracci. Tra un pò faremo due passi.

Ottavio nei panni di uno stranissimo magnate arabo

 

REDAZIONE STOP - OKA : Il Carnevale di Venezia e il gioco del "Ti conosco mascherina" ! 

Tutti in maschera! Tutti in maschera! Come quel motivetto che faceva "Tutti al mare! Tutti al mare!“, ma al mare si mostravano le chiappe chiare, e a Venezia, che è sul mare, si mostra tutto. La kermesse avrà inizio domani, ma la Nobiltà Minosa si è precipitata in laguna con due giorni d'anticipo. Perché? - Ci chiediamo. Come mai tanta fretta? Cosa ha spinto il Principino partenopeo ad incontrarsi con il Principe udinese e darsi "L'appuntamento“ a Venezia? Potremmo farneticare fino a venerdì prossimo, tanto lo sbottonamento non rientra nella loro cultura. Sono abbottonatissimi. Credono di essere dentro una botte di ferro.
La Città da domani sarà invasa dai suoni, dalle voci, dalle danze, dagli acrobati, dagli artisti di strada provenienti dall'Oriente o che all'Oriente liberamente si ispireranno nei loro spettacoli. E' in questo contesto che si inserirà il nostro Principino-attore. Acquisto di parrucca ed oggetti per il maquillage. Ciò non vi dice nulla? Lo spettacolo sarà a Napoli alla rentrée o nella stanza N° 41 dell'albergo? Come mai il Papy si è sistemato nella N° 32 ed ha lasciato il pargolo nella 41 e da solo? Ma dove sta la tanto decantata protezione e vigilanza? - Si sta chiedendo la signorina Orietta. Noi sappiamo solo che alla N° 32 c'è un lettino per single, mentre alla N° 41 un letto matrimoniale. Il Pargolotto - avvicianato dai nostri inviati - si è limitato a dire che „il letto serve solo per dormire“. E come potremmo dimostrare il contrario? "Dormire“ è solo una delle tante funzioni del corpo umano. Ce ne sono altre e a voi lasciamo l'arbitrio delle interpretazioni, se volete, farneticazioni.
Quattro - come 4 storici vestiti - come 4 storiche canzoni scritte da Mogol-Battisti per Mina - sono i paesi coinvolti nel Carnevale di Venezia: India, Thailandia, Cina e Giappone. Mina ha inciso in giapponese "Un buco nella sabbia", "Sette mari", "Se piangi se ridi", "Anata to watashi". Non dimentichiamo "Un anno d'amore" anche perché la Pierin si è aggiudicata il 45 giri appena sabato scorso alla fiera del vinile di Novegro.
In questa confusione di lingue, in questa Babele, il napoletano, il veneziano, l'udinese e, da domani, anche il milanese daranno vita ad una sorta di creolo che a noi piace canticchiare sotto forma di "Creola". 4 dialetti per un totale di cinque persone. Se i conti non vi tornano, accertatevi di persona.
Quanto ci piace allungare il sugo e non parlarvi del metro e novanta di altezza del ventiduenne Sir Fabio la cui bellezza potrebbe mandare in visibilio molte delle nostre care lettriciue! E quanto ci piace ancora glissare su quel arco di tempo compreso tra le ore 14 circa e le 17 in cui il pargolotto è stato lasciato solo! Cosa è accaduto - continua a chiedersi disperata Orietta - alla numero 41? Non lo sapremo mai, come mai non sapremo cosa Orietta faceva al 123.
Certo la signorina delle Madonie spera in un ritrovato buon senso del caro cugino affinché porti il pargoletto al Carnevale dei bambini che si svolgerà da domani al Campo San Polo dove clown e artisti di strada si esibiranno in un tendone da circo. Magari in questo "Cirque d'hiver" potrebbe apparire la sacra Icona sospesa in alto nei panni del clown Augusto. Ufficialmente le vere danze saranno aperte dalla Nicoletta Strambelli che come ben noto è venexiana.
Il carnevale e il gioco del „Ti conosco mascherina“. Noi, in effetti, conosciamo tante „mascherine“ e se dovessimo aprire le catarratte, non sapremmo chi salvare.

(Messaggio integrale rilasciato sul forum del sito "Pamabù")

 

Patty Pravo intervistata a Venezia da Gianfranco Agus (Tutti i diritti riservati/ 478540)

 

Ottavio & Paolo da Venezia : Risposta alla redazione di Stop - Oka (dal forum del sito "Pamabù")

Carissima redazione di STOP - OKA ,
dopo cena, eziandio si ragiona meglio, ma si scrive male, perchè la pancia comincia a soffrire nei pantaloni, e va bene, tra poco li toglierò un'altra volta !
Tra poco andremo quindi in albergo, ma prima facciamo due passi per digerire un poco, non sono uno di quei sedentari che finita la cena va a mettersi subito a letto con il rischio di una bella indigestione, bella per modo di dire, l'ultima volta che ho avuto disturbi allo stomaco per poco non rigettavo anche le tonsille, che tanto mi servono per creare caratteri ai miei personaggi, dovete sapere che quando nasce un mio personaggio (di solito esiste davvero, sono io che ricalco e caricaturizzo la persona, spesso la persona non è a conoscenza di essere un "perfetto soggetto") nasce prima la voce (accento, impostazione, timbro, sfumature, intercalari vari), poi nasce il costume compresa la capigliatura e le scarpe, e poi viene tutto il resto ... quindi, il personaggio non è che nasce come un bambino da una vagina, il personaggio nasce dalle viscere dell'attore, che dopo un indigestione deve capire che deve magnà de meno, se non vuole che i suoi personaggi siano "muti" ... o almeno grassi e brutti !
Dunque, mi ha sorpreso, di come le notizie di questo mio soggiorno veneziano, si sono velocemente radicate e abbiano innestato tanti pensieri strani in mente a chi di notte dorme davvero e non fa altro, e quindi farnetica proprio tanto con la mente, che anche un internet point o una passeggiata a Piazza San Marco, può sembrare oggetto di distruzione adolescenziale, ovvero uno sporco fiume di sesso, droga and rock and roll ! ... Per carità cristiana, nulla di tutto ciò, io sono magari peggio della droga, infatti io sono più forte di essa, non lascio che lei "mi faccia" ma frego io a lei con l'indifferenza, sono dolce, variabile e fantasioso come il sesso, e sono pazzo e spesso su di giri come un perfetto esponente del rock and roll ... quindi sono vivo nel trittico delle pene giovanili, ma sono vivo a modo mio, e vivo e lascio vivere ! Tanto non do fastidio a nessuno ..........
Poi, mi ha sorpreso, di come si sanno subito i fatti non rivelati, però c'è una novità, dopo quattro mesi, il caro papy ha fumato una sigaretta, anzi sono le ore 22.11 e dalle ore 17.30 ne ha fumate ben quattro, e vi dico che la scena è stata degna di un film "burino" di Alberto Sordi. Giuro che è la verità, e chiunque lo può testimoniare, il fatto è andato così nei particolari :
Nella mia camera n.42, ero affacciato alla finestra e sospiravo al telefono cellulare pensando alla mia dolcissima Isabelle che da poco mi aveva lasciato per andare a lavorare, pensavo alla giornata trascorsa tra fans minosi e pensavo al buon pranzo che mi ha ritrasportato in Campania per poche ore ... e come recita Totò ne "'A livella" ... mentre fantasticavo 'stu pensiero ... vedo il papy che viene da lontano con una sigaretta in mano, quasi nascosta nella mano sinistra, lo guardo con fare minaccioso, dopo di che a voce alta e con accento romano, gli urlo "'A Pà, 'e che stai a fà 'co sta sigaretta in mano ... viè su viè" (intanto faccio il gesto con le due mani aperte, tipiche del "ti faccio un mazzo così"), la gente, specialmente le ragazze, mi guardavano divertite, proprio come stessero guardando un film, e vi dico che questo è stato uno dei momenti più spensierati e spassosi che ho vissuto da ieri mattina a Venezia, mi ha ricordato molto che ogni tanto questo ragazzotto di 18 anni sa essere anche premuroso nei confronti di un genitore naturale o putativo che sia, e sa essere allo stesso momento scherzoso, non dimenticando le sue doti d'attore (chi si loda s'imbroda, io ho detto doti, anche i superdotati mica fanno del buon sesso sempre ... non so perchè ma il pensiero cade sempre là ... saranno i pensieri strani che si fa la sciura Oka).
Dunque, mi va di rammentarvi che siamo in un internet point, del quale siamo ormai diventati clienti fissi, e ancora ci entreremo, non credo proprio domani, perchè abbiamo una giornata ben piena, io sarò anche fuori Venezia prima di andare al concerto della Pattona (c'è la P non la B, non mi permetterei mai ... anche se devo dire la verità, molte sue trovate mi fanno pensare che in quel ruolo di B starebbe meglio che della P ... e dimmi che non vuoi morire ... o no ???) .
Ora vi saluto, con un grande affetto, e lo stesso fa Paolo che qui vicino a me, e ogni tanto mi guarda, mi fissa e ride, chissà cosa gli ispira questa mia faccia dimagrita, sarà pure una faccia da schiaffi, sarà pure una faccia di uappa, e forse è proprio per questo che scateno il riso frenetico del dottor Driussi !
Ma ciuao .... alla prossima amici !

Ottavio pranza all' Hostaria da Masaniello (cucina tipicamente amalfitana)

 

LA REDAZIONE DI STOP -  OKA : Ma che bel costumino da gondolier ... 

Pensavano di sfuggirci nascondendosi tra le calle prima e mimetizzandosi poi tra i numerosi ammiratori accorsi al Concerto della Divina Strambelli. Ed invece, i nostri paperazzi sono riusciti ad intercettare la Nobiltà Minosa di scena al Carnevale di Venezia. Il Baronetto Don Fabio, un po' timido, non voleva rilasciare interviste, ma i paperazzi sono riusciti ugualmente a fotografarlo. La Principessina Isabelle ha raggiunto i titolati all'ora di pranzo. Il Pargolo, dopo essere inciampato, si è ripreso per proseguire il tour della Città iniziato alle 09.00 di questa mattina. Sapevamo che il Papy e il cugino Sir Arnaldo l'avrebbero vestito da gondolier. Questa la versione ufficiale. Ma nel gioco del "Ti conosco mascherina", abbiamo riconosciuto il Principino travestito da femme fatale con rossetto sulle labbra che forse lascerà sul colletto di una Caro Qualcuno, boa rosa, parruccone alla Platy, tacchi a spillo e ventaglio veneziano tra le mani. Gli occhiali, come prevedibili, erano style Mina.
Perché poi hanno travestito il pargolo da femme, rende inquieta la signorina Orietta. Lei avrebbe preferito il nipote habillé en gondolier. Faceva più virile. Ma è Carnevale ed ogni scherzo vale. La soirée è ancora avvolta dal mistero: Piazza San Marco, il Casinò o qualche localino a lume di candela? I paperazzi sono stati pagati per indagare, per tallonare e riferirci senza mezze frasi o verità occultate.
Il Chi con chi, per intenderci, ci sarà o resta appannaggio della nobiltà dei ricevimenti fiorentini?
Vedremo!
Redazione in allerta!!!

(Messaggio integrale rilasciato sul forum del sito "Pamabù")

 

Cosa vi fa pensare questa fotografia ?! Una donna che vede un uappa per la prima volta ?! Un gondoliere che ad una certa età per guadagnare cambia lavoro ?! Oppure vi ricorda Ottavio che con un pò di fantasia di rifà a "Caterpillar" (1990) ?!?

 

Paolo Driussi : Camminando per Venezia

Ottavio ed io l'abbiamo trovata immersa nella nebbia di febbraio e l'abbiamo lasciata appena  sfiorata ed intiepidita dal sole che l'avvolgeva come in uno vecchio scialle d'oro e ci siamo lasciati conquistare dal suo fascino eterno. Siamo andati in giro per calli e campi, senza un itinerario prestabilito, e questo è forse il più bel piacere che a Venezia uno possa prendersi. Infilare una calletta, cacciarsi nella gola nera di un sottoportico, sbucare in una corte che pare un culdisacco, trovarvi il pertugio di un'altra calletta, uscire da quel dedalo soffocato in un campo arioso, luminoso, pieno di gente, oppure sulle soglie di un palazzone principesco, oppure su una fondamenta aperta al sole e al vento, oppure su un rio  largo, popolato di barche e barconi: questo è un girare nell'inaspettato, nell'impreveduto, e quasi nell'inverosimile.  E dunque andando dove le gambe portano, si può incontrare ad ogni passo una grande o una piccola meraviglia: una casetta bizantina, una veduta del Guardi in natura, una vera da pozzo fogliata e fiorita del più fastoso barocco, un giardinetto romantico, una scultura quattrocentesca, dentro il timpano di una porta, un altarino popolaresco infisso nel muro. I velieri attraccati alla riva dondolano pigramente le nude alberature tra un lungo cigolio di paranchi e un continuo sciacquio di ondine frangentisi contro le chiglie. I gabbiani volteggiano a fior d'acqua, spalancando grandi ali bianche. Venezia non è solo questo, Venezia è molto di più! Tutto ciò in cui si è immersi camminando per calli e campielli è magico e romantico, e trascina il visitatore in un'atmosfera di sogno, che lo porterà ad amare questa città come nessun'altra e a desiderare di non lasciarla più.
Chi visita Venezia si rende conto, anche solo irrazionalmente, che questa città è unica, diversa da tutte le altre. Ma perché?
Come tutti sanno non ci sono le auto e questo già stravolge l'idea di città moderna. Eh sì, qui bisogna andare a piedi!!

I servizi pubblici servono bene i cittadini ed i turisti ma possono solo circumnavigare il centro storico o percorrere il Canal Grande e a volte, come bene ci hanno insegnato Fabio e Isabelle,  si fa prima camminando.
L'andare a piedi trasforma anche i lavori: al mattino gli "operatori ecologici" vanno di casa in casa a raccogliere i sacchetti delle immondizie. O meglio avrebbero dovuto andare! Siamo incappati in una settimana di sciopero degli spazzini! Il pane viene portato dai forni ai panifici con dei carrettini o addirittura con delle cassette di legno che i garzoni portano sulla testa; in generale, il trasporto di merci e alimenti avviene su barche fin dove è possibile e poi scaricato, quasi sempre a mano, su altri carretti che a forza di braccia passano tra calli, ponti e "gambe" per giungere a destinazione.
Quello di uscire dai percorsi più trafficati è senz'altro il miglior modo di passare il tempo a Venezia.
Se ci si allontana dagli itinerari standard si può scoprire la città più sincera, con i suoi pregi e i suoi grandi problemi, quella dei silenzi e dei profumi, ma anche dei muri che cadono a pezzi e dei canali che con la bassa marea mostrano il loro fondale maleodorante. Non tutto è perfetto, certo; Venezia non è solo palazzi, chiese, musei ed opere d'arte ma anche acqua alta, "pantegane", magnifiche architetture in stato di abbandono e esodo continuo dei residenti verso la terraferma per l'alto costo della vita ed i prezzi esorbitanti del mercato immobiliare, come spiegava Isabelle.
Ad ogni modo ognuno può visitare la città a modo suo: passeggiando tra la nebbia, oziando al sole delle Zattere a gustare un gelato, passando delle ore nei musei, come abbiamo fatto Arnaldo, Fabio ed io,  o nelle chiese, ricercando angoli particolari da fotografare, zigzagando tra un'osteria e un bar, facendo shopping nei negozi di lusso o nelle bancarelle.
Ma in ogni caso si deve camminare. Quindi era il caso di prepararsi un buon paio di scarpe comode... mannaggia Ottavio, quelle scarpe nuove, che t'hanno fatto venire le vesciche.!.. e via tra calli, campi e campielli,  salizade e fondamente a perdersi o a ritrovare angoli nascosti e stupendi, scorci magnifici e palazzi famosissimi, basiliche imponenti o chiese piccolissime. Qui tutto va più piano, non molto ma quanto basta a rendere la vita meno frenetica. Il Carnevale? Troppo celebre per doverlo descrivere, troppo ricco per poterlo raccontare in dettaglio. L'aspetto che più ci ha colpiti è stato senz'altro la signorilità delle maschere presenti: un caleidoscopio di costumi raffinati, d'epoca, che in alcuni casi rievocano lo sfarzo di quando la Serenissima dominava i mari, in altri sono pure espressioni di alta fantasia: Soli e Lune, segni dello zodiaco, diavoli, fiori, odalische e sultani. Dietro ogni angolo delle piccole calli, in ogni campo, nei portoni, in mezzo ad ogni gruppo di persone, può celarsi inaspettata una splendida maschera. Durante i quattro giorni della nostra visita, raramente abbiamo visto la stessa più di una volta. E questo dà la sensazione al turista, nel suo piccolo, di partecipare all'evento, magari anche solo grazie ad un buffo copricapo acquistato in una delle tante bancarelle o ad un artistico trucco che volenterosi ragazzi offrivano in ogni piazza .

(Paolo Driussi - Udine, 14 febbraio 2004)

 

"Cari fottutissimi amici", "Casa Gori", "Regalo di Natale", "Parenti serpenti" o "Metti una sera a cena" ?!?

 

Isabelle Iezzi : Un saluto a ...

Un saluto a Ottavio che è da poco arrivato a casa...
Mi ha fatto compagnia per 4 giorni insieme a Paolo e poi Arnaldo e Fabio.
Ringrazio infinitamente tutti e quattro, ho passato un bel fine settimana, ma daltronde in compagnia dei fan di Mina si sta sempre bene.
Mi dispiace che Ottavio abbia trovato tanta nebbia, non ha potuto ammirare Venezia in tutto il suo naturale splendore.
A me invece è dispiaciuto tantissimo non vedere la Patty sabato sera, ma purtroppo lavoravo, sapete come è il lavoro è lavoro...
ma più di tutto mi sono persa l'eccezionale performance di Ottavio, Fabio e Paolo me l'hanno raccontata, ma a vederlo sarebbe stata tutta un altra cosa!!!
A Ottavio, che se ne è andato tutto triste, voglio ricordare i bellissimi discorsi sulla Tigre fatti ieri pomeriggio....di la verità non ti viene ancora da ridere?!?! io se ci ripenso rido da sola come una cretina, tra me, te e Fabio non so chi era messo peggio, mi fanno ancora male gli adominali per le risate!
Non ti ringrazierò mai abbastanza per tutte quelle videocassette e sappi che la pastiera di tua madre ha avuto un enorme successo... è già finita, ne ho chiesto un pezzo a mia nonna ma mi ha risposto che se la sono mangiata tutta! Falle i miei complimenti è davvero un ottima cuoca!
Un bacione anche a Paolo che è sempre incredibilmente gentile e altrettanto vale per Arnaldo!
Grazie Ottavio, ti voglio tanto bene!
A presto !

(Isabelle Iezzi, Venezia - 9 febbraio 2004)

 

Da sinistra Isabelle Iezzi, Ottavio e Fabio Biasiutti (si mostrano caricature originali di Mina)

 

Ottavio Buonomo : COME TI CHIAMO ?!

Non c'è titolo per questo mio resoconto, questo mio racconto frammentario, trattato forse troppo in fretta, di getto, d'istinto, con l'amarezza che può provare una persona che ha i suoi cari che vivono tanto lontani da lui, con la voglia di confidarmi da solo ciò che veramente penso di questo mio viaggio a Venezia, di queste cinque giornate, posso anche dire di aver defoibato ogni astuta presunzione di scrivere una storia accettabile, un simpatico raccontino di facile lettura. Proverò, ma sarà difficile. Nelle righe che seguiranno non leggerete un itinerario turistico veneto, ma i pensieri di un futuro "uomo italiano medio", di un ragazzo da poco maggiorenne alle prese con fatti, atmosfere, persone e situazioni vari. Spero di non aver reso implicita questa mia introduzione, ma era mio dovere, o meglio era mio piacere anticiparvi il "succo della premuta" che tra poco andrete a leggere.

Venezia è una bellissima città, non è che sia tanto triste, anzi ... guardando le calle senza traffico, con ai balconcini i panni stesi, con le signore che per strada si salutavano frettolosamente parlando un originale accento veneziano, mi sembrava di essere in un posto che conoscevo già da tempo. Sembrava che rivivessi immagini e fatti già visti in precedenza, per quei cinque giorni ho sentito in me una carica straordinaria, anche le camminate erano deliziose, il tutto era terribilmente vero, strano, artistico. Il tutto sembrava essere messo "apposta lì", i ponti erano magnifiche braccia che stringevano a se tutti gli innamorati, guardando da uno di questi, la domenica dell' 8 febbraio, riflettevo : Chissà quante persone sono passate su questo ponte, magari anche chi mi fa sentire un sentimento misto tra piacere e sofferenza, magari anche qualche persona che conosco da tempo e che un dì è passato per Venezia, e trovandosi a passare su questo ponte avrà pensato a me ... ma cosa dico ?! Quanto sarà profonda la laguna ?! Che tempo farà più tardi ?! Ci sarà ancora la nebbia ?! ... Domande a me stesso che non trovavano risposta, domande a nessuno. Tra i ponti e le calle, camminando da solo (quasi mai), mi sentivo bene, alleviato dai dolori e dai pensieri. Sarà che Venezia è una città bellissima, sarà che conosco persone fantastiche, sarà che la Laguna fa miracoli o sarà che da sempre ho sperato di confondermi tra "persone che parlano con un accento diverso dal mio".

Il primo giorno. La stazione, Isabelle e Paolo. Un caffè, due battute, un bacio, una chiacchierata, un sorriso e una passeggiata. La giornata vista così, senza predicati e senza aggettivi sembra essere insensata, al contrario, è stata tra le giornate più belle, e intanto a tarda sera nella mia testa si formulavano i testi di "Amore disperato" : Che cosa vuoi sapere ?! E' meglio non sapere. L'amore che mi chiedi non può finire bene ... Comincia la partita, il diavolo ci invita ! ... - Il vero diavolo è Venezia, diavolo tentatore, diavolo di follie, diavolo del Carnevale, per me Venezia è stata un angelo buono, misterioso e forse anche beffardo, ma del resto anche i bambini, innocenza loro, sono capricciosi, beffardi e non visibilmente preoccupati !

Il secondo giorno. L'albergo, Santa Lucia, altri caffè, Fabio, Isabelle, Paolo, telefonate, internet, tristezza, commemorazione, Alberto Sordi, maglia del gondoliere, parole al vento, sorriso amaro. E così, il secondo giorno, senza ulteriori chiarimenti e parole, può essere riassunto. Fabio è un ragazzo molto simpatico, è raro che io simpatizzi per i miei coetanei, ma stavolta la regola, fortunatamente, ha fatto eccezione. Mi dispiace che ho lasciato Fabio, la sera di domenica, con una mia evidente tristezza; il viaggio a Venezia ormai era finito, restava solo da piangere, da disfare le valigie e di spedire le cartoline ad alcune mie amiche ed alcuni miei amici. Anzi, restava da baciare Venezia, di portarla con me, di urlare al mondo che "Amo Venezia", ma a cosa serve ?! A cosa ?! Se io amo Venezia, lei è libera di non amarmi, e di obliarmi nella Laguna, che di notte pare tenebrosa, triste, innamorata del muro ove batte, e rassegnata torna a formare il suo letto.

Il terzo giorno. Arnaldo, la stazione, Fabio, Isabelle, Paolo, Piazza San Marco, la parrucca, Patty Pravo, Mestre, un ristorante, un sorriso, un biglietto, un pacchetto di sigarette, occhiali. Il terzo giorno è quello fatidico dello spettacolo, quello che dava inizio al Carnevale di Venezia", giorno di festa, di allegria, di festeggiamenti. La Patty di sera ha tenuto un concerto con il meglio del suo repertorio. Io, truccando bocca e occhi, indossando una parrucca platinata, occhiali scuri modello Mina, e agitandomi con la voce di Platinette, camminavo di sera tra le strade di Venezia, scordando grazie a Dio di essere Ottavio, e catapultandomi nel mio personaggio, un pò Mina, un pò Patty, un pò Platinette. Stanco di essere me stesso, ogni tanto mi va di cambiare. Povero chi aveva vergogna di starmi accanto, anzi, mi facevo pena da solo guardandomi nello specchio, una sera trascorsa come "I vitelloni" di Alberto Sordi, prima il ballo, i sorrisi, gli allegri discorsi, poi la noia e la tristezza nell'albergo. Ma restava ancora la domenica.

Il quarto giorno. Arnaldo, la stazione, Fabio, Isabelle, Paolo, Casanova, Palazzo Ducale, la tristezza, i buchi nella mente, omelette con spinaci e prosciutto, bellezze nostrane, il signor Aldo, le tantissime maschere, la parrucca, Carnevale, un tenero e sentito addio. Eccomi giunto alla vigilia della partenza, una giornata mite, trascorsa troppo in fretta, chiusa da me con il volto triste di chi parte dicendo "Chissà quando ci rivedremo ...", tanto poetico fu l'addio, tanto triste fu il saluto. Ma quale addio ?! Pianto in stanza e pugni contro il muro, una promessa a me stesso : Io a Venezia ci ritorno. Non può finire così il mio soggiorno a Venezia, tra un caffè e un cappuccino. Io ci ritorno.

Il quinto giorno : La partenza, il saluto, il magone, le cartoline. Certo, bisogna anche pensare che vivo a Napoli, ma a me sta cominciando a piacere tantissimo il Nord, sto cominciando ad amarlo, sto cominciando a conoscere tante nuove persone che mi danno affetto, che fino a non molto tempo fa non ho mai ricevuto. Affetto ?! Si ... perchè non si può parlare di affetto ?! Non si può essere incompresi, delusi, innamorati, associati, pensosi, dubbiosi, vicini e abbracciati anche a distanza ?! ... e quindi Venezia, aspettami, che io ritornerò, ti lascio con i miei famosi puntini sospensivi e con il mio volto nascosto dietro la maschera ...

 

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VENEZIA T'AM0 (De Paolis - Tortorella)

Addormentarmi ancor
fra le tue braccia amore
udirti sospirar
parole sussurrar !

Mentre la gondola va
e scende l’oscurità
sentirsi avvolti nel mistero
di questa magica città !

Morir d’amore
morir di gelosia
e la passione mia
mi fa tremare il cuor
poterci ritrovar
per non lasciarci più !

Venezia t’amo
m’ hai ricordato il primo amore
Venezia t’amo
la più bella poesia d’amore sei tu
incantesimo d’or !

Il mio segreto l’ ho confidato alla Laguna
sotto la luna
ricordando quel tempo lontano che fu
la mia felicità !

Venezia t’amo
in questa dolce serenata
improvvisata
ricordando quel tempo lontano che fu
la mia felicità !

E' esplicito il riferimento ad Alberto Sordi in questa fotografia scattata sabato 7 febbraio verso le ore 11. Alle spalle c'è la Chiesa della Saluta, dove dai gradini, si riesce a vedere (nebbia permettendo) San Marco. Qui, rievoco la famosa scena del film "Venezia, la luna e tu", dove Sordi interpreta il ruolo di Bepi, un gondoliere che deve sposare la Nina; quest'ultima rimanda tante volte il suo matrimonio con il "gondoliere più bello di Venezia" a causa delle sue tantissime scappatelle con straniere e belle ragazze, anche veneziane (gioca in casa). Arriverà il giorno delle nozze, e subentra nella loro storia, Toni, un'altro gondoliere innamorato di Nina, che la porterà all'altare ma all'ultimo momento non riuscirà a sposarla, perchè in fondo la Nina ama il Bepi, e quest'ultimo a sua volta, nonostante sia un Casanova targato Anni '50, la ama alla follia. La scena rievoca appunto il momento in cui Sordi (Bepi) va fuori la chiesa, credendo che il matrimonio sia già stato celebrato da Don Fulgenzio, e si accascia sui gradini pensando alla vita che poteva trascorrere con Nina, mentre invece questa fortuna toccherà al Toni (giovane imbranato e palesemente rintronato dall'amore). E' bellissima la scena in cui lui piange, e dopo poco arrivano Bepi, Nina e Don Fulgenzio ad annunciare che il matrimonio non è stato celebrato. Don Fulgenzio è interpretato dal simpatico e bravissimo Riccardo Garrone (con Sordi anche in altri film di successo come "Bello, onesto, emigrato Australia, sposerebbe compaesana illibata"), la Nina è interpretata dalla bellissima e prosperosa Marisa Allasio (famosa anche per film come "Poveri ma belli", "Maruzzella", "Marisa la civetta" e "Susanna tutta panna"), e il Toni è interpretato dall'ultimo grande mostro sacro del cinema italiano, ovvero Nino Manfredi, che oggi conta più di 100 film. C'è da dire che il film è stato editato con due titoli diversi, il primo lunghissimo ed è "Riuscirà il Bepi a sposare ..." (tanto lungo che sembra una trama, meglio citarne solo l'inizio), e l'altro più esplicito, diretto e simpatico "I due gondolieri". E non è un caso il nome dei due protagonisti, Toni e Bepi, non è altro che una versione veneziana dei napoletani Totò e Peppino; sarà per scaramanzia o per puro caso ?! Sarà forse un portafortuna mutare i nomi nella forma ma non nel corpo per dare fortuna al botteghino alla pellicola di Sordi e Manfredi, come facevano fortuna quelle di Totò e Peppino ?! ... 

(Ottavio Buonomo)

 

Ancora più evidente il mio omaggio ad Alberto Sordi, ed in particolar modo a uno dei miei film preferiti dell'attore romano, del mio mito, del mio padre artistico, del grande che va tra i piccoli che a loro volta diventano grandi e continuano la catena artistica, che spero non venga interrotta mai. Qui mi trovate con la faccia "scema, sognante, innamorata e pensierosa" del Bepi, che legge chissà cosa (forse una guida turistica di Venezia in lingua straniera e non afferra praticamente un'acca). Vi dico che travestirmi e sdoppiarmi in altri personaggi, è divertente prima, ma diventa triste dopo. Non vi dico quando si conclude un sabato sera, quando smetto di baciare una donna, quando mi pulisco il volto dal trucco, quando interrompo una bella conversazione telefonica o quando mi sento solo, che tristezza, noia e patetismo italiano mi cade nel cuore. Patetismo italiano ?! Certo, divento patetico ma allo stesso momento sarcastico, superiore a tutti e a nessuno, ironico delle beffe della vita, lacrimoso sui ricordi belli e brutti del passato ! 

(Ottavio Buonomo)

 

PDU

(Paolo Driussi - Udine)

Guarda e/o scarica il video di Paolo Driussi che canta "E dimmi che non vuoi morire"

 

 

 

Arnaldo Dabbene : Il mio rapporto con i giovani fans di Mina !

Una volta non pensavo proprio ad incontrare persone solo per condividere la stessa passione per la musica, per una cantante in particolare. Non mi sembrava che si potesse stabilire un rapporto che superasse il casuale incontro.

Ho sempre considerato con sospetto i fan, in quanto fanatici, estremisti, infatti mi sono iscritto al fan club di Mina con molti anni di ritardo rispetto a quando ne ho saputo dell’esistenza.

Negli incontri di primi anni avevo conosciuto qualcuno, in particolare Renato, Piera e Franco57 ma, un po’ per la mia timidezza quegli incontri non hanno rotto la mia corazza di diffidenza. Ho bisogno di incontrare più volte le persone per iniziare un rapporto di amicizia.

Nel 2000 c’è stata la svolta. E devo ringraziare internet. Ho scoperto, su segnalazione di Loris, un sito dedicato a Mina, ONDE. C’era anche un forum creato da poco dove alcune persone intervenivano. E anche qui prima di scrivere ho atteso qualche settimana, come per prendere confidenza con questo nuovo mezzo. E tramite quel forum ho ritrovato Renato, e ho conosciuto Eno (con il quale continuo a collaborare), Dario, MaxBg, Marcello (di Catania), Danielino, Valentino, prima virtualmente e poi di persona al raduno del Mina Fan Club del novembre 2000 al Ca’ Bianca di Milano.

Intanto avevo iniziato a conoscere anche altri frequentatori del forum di Gianni, come Osvaldo, Paolo, Elena di Vicenza, Gabriele (Firenze), Luca di Firenze, che ho incontrato sempre al Ca’ Bianca di Milano.

Poco dopo si è aperta la bacheca e sono iniziati gli incontri “carbonari” e il numero delle persone conosciute prima solo virtualmente, poi personalmente sono aumentate, a cominciare da Franco Lo Vecchio, Luigi Nava, Raffaele, Lukas, Edy, Giulio71, Aenor, Maxmin, Gugamina eccetera. Ultimi in ordine di tempo Ottavio, Teko, Fabio e Isabelle.

Per lo più si tratta di persone più giovani, con i quali ho stabilito dei rapporti di amicizia che superano il tema strettamente musicale.

Ma c’è anche un altro gruppo di persone che sono molte giovani, e che potrebbero essere miei figli. Mi riferisco al gruppo di circa ventenni con i quali mi sento sempre un po’ in imbarazzo. Perché trovo “strano” che possano innamorarsi di Mina in primo luogo.

Mi stupisco che chi ha circa 30 anni o addirittura meno, possa interessarsi di una cantante che non hanno mai visto, che smesso di farei i singoli da 18 anni, una cantante che è solo voce e che da molti anni non fa molto, per non dire quasi nulla, per aggiornarsi musicalmente per attrarre i giovani, che ormai non la considerano più come cantante in attività.

 A questo punto sorge un dubbio: Ma che questi giovanissimi siano “vecchi dentro”?

Niente di più falso. Basta incontrarli e parlarci un po’. Sono dei giovani normalissimi, forse più sensibili o semplicemente meno “distratti” e riescono a sentire, percepire l’emozione che emana la voce di Mina, quella che per noi più maturi, è una cosa scontata, che sentiamo da sempre, da quei successi che piazzava regolarmente nei primi posti di vendita e che venivano trasmessi in continuazione dalla radio (nel senso che ce n’era solo una...), e poi dalle prime radio private.

Ad esempio a Venezia l’imbarazzo di cui parlavo prima si è dissolto presto (non al sole ma nella nebbia), mi sono trovato bene in compagnia di tre “ragazzini” come Ottavio, Fabio e Isabelle. Anche se ci siamo incontrati nel nome di Mina (e per quanto mi riguarda anche grazie al concerto di Nicoletta), abbiamo parlato poco di Mina, ma ti tutto e di niente, come succede tra amici che incontrano e che sanno che c’è una base comune di comprensione.

Era spontaneo fare battute, divertirsi insieme, come se ci fossimo conosciuti da sempre. Sono state veramente delle ottime giornate.

E di questo devo ringraziare Mina, che mi ha permesso di conoscere tante persone straordinarie con le quali mi sono trovato bene, indipendentemente dall’età.

 

Domenica 8 febbraio, ore 17.30. Arnaldo ritorna a Milano, tra i suoi dischi di Mina, tra le sue collezioni di Patty Pravo, Milva e Dalida. Torna a casa dove lo aspettano i genitori, e intanto con Ottavio si scambiano numeri telefonici.

 

 

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GALLERIA FOTOGRAFICA 

 

Una fotografia originale del 1959, esposta a Venezia in una vetrina per "I grandi divi a Venezia", qui vi troviamo da sinistra, il grande Vittorio Gassman, la bravissima e bella SIlvana Mangano, e il mitico Alberto Sordi. Sono ad una premiazione per il film "La grande guerra" diretto da Mario Monicelli.

 

Paolo Driussi all'ingresso dell' Hotel "Alle Guglie" (X X X) . L'albergo dove Ottavio e lo stesso Paolo hanno soggiornato per quattro notti nelle stanze 32 (Paolo) e 41 (Ottavio).

 

Chiesa della Salute. 

 

Un nuovo personaggio ?! Si, può anche darsi, ma è ricalcato però da varie fonti : la voce è quella di Platinette, il modo di fare un pò alla Franca Valeri e un pò alla Platinette, gli occhiali di Mina, la parrucca in stile Patty Pravo, e il boa stile "Donnine dei programmi di Maria De Filippi". Eccolo il personaggio, che ha intrattenuto sabato sera i veneziani e i turisti, facendo crepare dalle risate diverse generazioni, facendo invidia a belle signore, e già che c'ero approfittavo a far cose che normalmente non faccio mai. La maschera aiuta, ma dopo ti lascia un grande senso di vuoto e tristezza. Devo dire che questo è stato senz'altro uno dei miei personaggi più divertenti, persino un uomo ha detto mezzo ubriaco "Sei più bello di Lady Diana". E sempre nei panni di questo personaggio ho fumato la mia prima sigaretta, e a distanza da quella sera ancora non ho smesso di fumare.  (Ottavio) 

 

Puoi ricevere tre file audio (Patty in concerto - Ottavio nei panni di Lady B - Dialogo di uno sfortunato Casanova) scrivendo all'indirizzo ottaviobuonomo@email.it

 

Opera di Fabio Biasiutti.

 

NDIETRO