E' NATO CLAUDIO!

Claudio Villa, ovvero "the king of the Italian Song" o meglio "il reuccio
della canzone italiana" è nato il 1 gennaio 1926 in Via della Lungara
n° 25, a Trastevere, nel cuore di Roma a due passi dal carcere di
Regina Coeli, da Pietro Pica (questo il vero cognome del cantante) e
da Ulpia Urbani. A dare l'annuncio della nascita è il padre
e i primi a saperlo sono i vicini di casa.
La famiglia Pica è umilissima, Ulpia è orlatrice, Pietro è calzolaio, 
antifascista convinto, carattere forte, battagliero.

 

L'INFANZIA

Claudio frequenta la scuola elementare "Giuditta Tavani
Arquati" e per aiutare l'economia familiare si inventa piccoli lavori
come l'acquacetosaro. Claudio durante la notte riempie i fiaschi di
acqua destinati alle tavole della "Roma bene".
Quando Villa prende il diploma di quinta elementare, lascia il 
popolare quartiere di Trastevere e si trasferisce con la sua famiglia sulla Via Ardeatina.
Ragazzetto lavora come raccattapalle in un club di gold 
al servizio del principe Ruspoli. Lavora stagionalmente anche come
trebbiatore. Non rifiuta mai alcun lavoro.

 

Claudio Villa all'età di tre anni

 

IL DEBUTTO

Nel 1937 si esibisce durante uno spettacolo della
compagnia di Mimì Maggio al Teatro Aurora. Tutti gli dicono che ha una
bella voce. Il futuro reuccio si ispira al grande Carlo Buti, cantante
famoso della radio, che in quegli anni era protagonista anche del grande
schermo con film come "Per uomini soli". 
Nonostante l'economia famigliare fosse poco permettente, la mamma riesce
a sottrarre al bilancio qualche soldo per mandare Claudio a scuola di canto.
Mentre continua a studiare canto, quel ragazzino con tanta voglia di fare,
trova un posto di lavoro fisso alla Cartiera Latina. La sua mansione: ragazzo
di macchina. Riceve un salario di trenta lire alla settimana.
Tra il lavoro e le lezioni di canto, di esibisce anche nelle osterie della capitale.
Nel 1944, grazia a una raccomandazione di mamma Ulpia, che conosce il
proprietario del Teatro Ambra Jovinelli, il diciottenne Claudio debutta 
sul palcoscenico del famoso teatro con una canzone famosa a quel tempo,
si tratta de "Il cardellino". Grande accoglienza. Il pubblico gradisce...

E' il 1945 quando Claudio Pica diventa, grazie a Tommaso Pastore, Claudio Villa!

 

 

IL DEBUTTO

Sempre nel 1945 vince un concorso con la canzone
"Chitarratella" scritta dal maestro Mario Ruccione.
Nel 1945 Claudio Villa comincia ad accusare una serie di malori, attacchi
improvvisi di febbre e tosse, un grande senso di debolezza, e continui
mancamenti di respiro. Alla prima visita il medico di famiglia scopre
che l'umidità della Cartiera Latina ha influito negativamente sulla salute
del cantante. Un polmone è già lacerato. La diagnosi lascia un
profondo senso di amarezza in Claudio, e tutti i suoi progetti futuri
sembrano svanire.
Nonostante ciò, Villa non abbandona mai il palcoscenico, sforza sia
il fiato che la voce, che diviene leggera, bianca, ricca di gorgheggi e 
come scrissero "ricca di abbellimenti che spesso rischiano di apparire
eccessivamente leziosi
".
Nel 1946 Claudio e la sua famiglia si trasferiscono dalla Via Ardeatina a
Via Angelo Tittoni 2, in un monolocale al quinto piano dove abita la zia paterna,
Angela Pica, fino ad un litigio tra le due famiglie. 
La popolarità di Villa cresce, anche grazie al suo debutto
in radio, voluto dal maestro Ferroni.
Nell'estate del '46 con l'orchestra Ferroni, Villa viene invitato
a partecipare a un grande spettacolo il cui debutto è all'Arena Cosmo di
Piazza dei Cinquecento. Claudio canta due canzoni, una è "La fettuccia di Terracina".

Allo spettacolo, Villa viene notato da Armando Fragna.
Sempre nello stesso anno il giovane divo fonda la "Compagnia di Rivista di Claudio Villa",
composta da venticinque artisti, anche se nel giro di poco tempo la compagnia
fallisce per motivi "economici".

 

IL PRIMO DISCO E IL PRIMO CIAK
 

E' il 1947 quando incide il suo primo 78 giri 
su etichetta Parlophon. Registra infatti due canzoni "Serenatella dolce e amara"
e "Canzoncella", successivamente poi brani come "Trasteverina", "Luci sull'Arno",
"Cuore napoletano", "Serenata celeste", "Due parole a Maria", "Primarosa",
"I pompieri di Viggiù", "Trinidad", "Stornello amaro", "L'amore sotto la luna",
"Me ne vado a spasso" e "Maria Cristina".
Nel 1948 è interprete (seppur in un ruolo marginale) del film "Sono io l'assassino",
che però non vedrà mai la diffusione cinematografica.
Il suo primo vero debutto come attore risale al 1949 con il film "Botta e 
risposta
", diretto da Mario Soldati, film che uscirà all'inizio del 1950.
Tra gli autori compaiono anche Steno, Marcello Marchesi e Mario Monicelli.

 

 

CLAUDIO SPOSA MIRANDA BONANSEA

Nel 1951, dopo i successi di "Luna rossa" e "Com'è bello fà l'amore qunno è sera",
Villa che ormai è un cantante di fama nazionale vince il "Microfono d'argento".
Il 12 gennaio 1952 Villa sposa ad Assisi Miranda Bonansea.
Lei è una soubrette, attrice e doppiatrice.
Con la sposa Villa si trasferisce in Via Cavour, 44.
La luna di miele la trascorrono a Capri. 
Nel 1952 Villa è nel cast di "Vedi Napoli e poi muori" di Riccardo Freda.

 

IL RITORNO ALLA RIVISTA

Nello stesso anno, è protagonista del film "Serenata amara", dove interpreta un
pugile. Il film gli costa tanta fatica per i "soliti" motivi salutari.
Il 4 ottobre nasce Mauro Pica, nome che scelse
sua moglie Miranda. Claudio è un padre molto affettuoso e tenero, ama il
suo bambino che cresce con l'aiuto di nonna Ulpia.
Nel 1953 è Alfredo Polacci che chiede a Claudio Villa un ritorno sulle
scene dei teatri di rivista, con un cast di artisti di fama internazionale.
La rivista va in scena nel marzo e il titolo è "Civetteria", con sottotitolo
"Fantasia musicale", nel cast anche Armando Fineschi e Bruno Cantalamessa,
dopo un mese però Claudio Villa, a causa del suo precario stato di salute, lascia
definitivamente la compagnia per prendersi un periodo di convalescenza.

 

 

LA TOURNEE NEGLI STATI UNITI

Nel 1954 Villa è in torunee a Tripoli.
Sempre nel 1954 la sua prima tournee statunitense. Quando scende
all' aeroporto di New York viene accolto da cartelli con la scritta "Welcome to
Claudio Villa, the king of Italian song". Il Re è circondato da fotografi e
dai suoi ammiratori della grande mela.
Il debutto di Claudio in America avviene all'Accademia Musicale di Brooklyn,
ad affiancarlo il figlio del cantante Nino D'Aurelio, che corrisponde al nome
di Giorgio Guidi, ma si esibisce con il nome d'arte Johnny Dorelli.
Intanto, mentre Villa è impegnato nel suo tour statunitense, in Italia nelle
sale cinematografiche viene diffuso il film "Canzone d'amore" che lo vede
protagonista accanto alla bella Maria Fiore. Il film, massacrato dalla critica,
come del resto altre pellicole da lui interpretate, viene invece consacrato dal
pubblico con un grande successo al botteghino.

 

IL PRIMO FESTIVAL DI SANREMO


Nel 1955 Giulio Razzi, direttore dei programmi radiofonici della Rai, invita
Claudio Villa a partecipare alla quinta edizione del Festival di Sanremo.
Le canzoni portate in gara sono tre: "Buongiorno tristezza"
"Il torrente" e "Incantatella". Cantate in coppia con Tullio Pane e Narciso Parigi.
Il festival si svolge il 27, 28 e 29 gennaio dal Teatro Ariston di Sanremo e 
per la prima volta non è Nunzio Filogamo a condurre il programma, ma
Armando Pizzo
e Maria Teresa Ruta
Claudio per una faringite la serata finale non può cantare, e quindi
segue il Festival dalla sua stanza dell'albergo Londra. Al centro del palco c'è
soltanto l'apparecchio con il 78 giri che riproduce l'incisione del cantante.
Dopo inevitabili polemiche è Villa che vince l'edizione con "Buongiorno tristezza" in
coppia con Tullio Pane e riesce a classificarsi al secondo posto con la pur bella
"Il torrente". Anche "Incantatella" gode di un discreto successo.
 

 

LA SECONDA VITTORIA SANREMSE

Nel 1955 è ancora protagonista al cinema con "Ore 10: lezioni di canto", e nel 1956
con "Canzone proibita". Il primo è un divertente film
girato con grandi caratteristi del cinema italiano, il secondo invece è un film
drammatico, interpretato in coppia con Fiorella Mari. 
Anche il 1957 si apre con un nuovo film che vede la sua partecipazione nelle vesti di
un cantante di osteria. Il film è "Guaglione" ispirato alla famosa canzone.
Nel 1957 Villa partecipa alla settima edizione del Festival di Sanremo con
quattro canzoni: "Usignuolo" e "Cancello tra le rose" in coppia con Giorgio
Consolini, "Corde della mia chitarra" in coppia con Nunzio Gallo e "Il pericolo 
numero uno" in duetto con Gino Latilla e replicata da Natalino Otto.
Vince con "Corde della mia chitarra" ma anche stavolta non saranno poche le
polemiche, anche perchè Villa è stato sempre un personaggio scomodo, e la stampa lo
ha sempre denominato con aggettivi poco aggraziati come "strafottente", "bullo",
"presuntuoso". Il 3 marzo del 1957 è in atto un vero processo a Claudio Villa
sul famoso settimanale "Tv, sorrisi e canzoni".

 

CINEMA CINEMA CINEMA...

Nel 1957 continua anche la sua carriera cinematografica interpretando ben
cinque film, tutti diretti da Marino Girolami: "Buongiorno primo amore",
"C'è un sentiero nel cielo", "Serenata per sedici bionde", "Primo applauso" dove
interpreta un giovane cantante che aspira a diventare famoso, e il meno conosciuto
"Vivendo cantanto che male ti fò" con Mario Carotenuto.
Nel 1958 Claudio realizza la sua prima tournèe a Tokyo, mentre in Italia
spopolano due sue nuove pellicole, la divertentissima "L'amore nasce a Roma" dove
gli fa da spalla un giovane Antonio Cifariello, e il film drammatico "La canzone
del destino
" dove ad affiancarlo c'è Marco Guglielmi che interpreta suo fratello,
nel ruolo di madre c'è una grandissima Titina De Filippo.

 

 

LA PRIMA EDIZIONE DI CANZONISSIMA e LA TERZA VITTORIA A SANREMO

Il 4 gennaio 1959 si conclude la prima edizione di "Canzonissima", condotta da
Nino Manfredi (che lancio il personaggio del barista di Ceccano), una grande
Delia Scala e un simpaticissimo quanto bravo Paolo Panelli. L'edizione è vinta
da Nilla Pizzi con "L'edera" (che incide anche Claudio Villa in suo disco), ma
il reuccio riesce comunque ad ottenere un buon successo con "Arrivederci Roma".
Nel 1959 Villa partecipa al festival di Sanremo con tre brani: "Una marcia in fa",
cantata in coppia con Gino Latilla, "Un bacio sulla bocca" in
coppia con Betty Curtis e "Partir con te" in coppia con Johnny Dorelli,
le prime due accedono in finale.
Nel 1959 Villa vince a Barcellona in coppia con Nilla Pizzi il Festival
della Canzone Mediterranea, il brano è "Binario" che lo vede anche in vesti di
autore. Il brano viene inciso anche in spagnolo.
All'inizio degli anni Sessanta Villa ottiene il divorzio dalla moglie Miranda
Bonansea, per motivi che lo stesso Claudio racconta nella sua autobiografia.

Nel 1962 Villa torna ancora a Sanremo in coppia con Domenico Modugno con
il brano "Addio addio", il brano conquista tutti e si piazza al primo posto.
Con la stessa canzone partecipa anche all'Eurofestival dello stesso anno (8° posto).
 

 

CANZONISSIMA, FESTIVAL DI NAPOLI, SANREMO... VILLA ASSO PIGLIATUTTO

Nel 1963 Claudio Villa partecipa al festival di Sanremo con due brani, uno è
"Occhi neri e cielo blu" in coppia con Aurelio Fierro, l'altro brano è "Amor,
mon amour, my love
" cantato in coppia con Eugenia Foligatti, entrambi i brani
entrano in finale. "Amor, mon amour, my love" si piazza al secondo posto.
Nello stesso anno vince il Festival di Napoli con il brano "Jamme jà"
in coppia con Maria Paris, una rivincita di Villa sul famoso festival che
fino ad ora non gli aveva mai portato tanta fortuna, a partire dal 1956, quando
dovette cedere il brano "Guaglione" ad Aurelio Fierro per "Passione amara".
Nel 1964 Claudio Villa è ancora a Sanremo con "Passo su passo", un brano scritto
dal cantautore Umberto Bindi, cantato con Peggy March,
il brano si piazza negli ultimi posto della classifica, l'edizione
è vinta da Cigliola Cinquetti e Patricia Carli con "Non ho l'età (per amarti)".
Nello stesso anno Villa è in tournè con i Platters e Lisetta Nava.

Il 6 gennaio del 1965 Claudio Villa vince per la prima volta "Canzonissima".
L'edizione per questa occasione è chiamata "Napoli contro tutti" e Villa trionfa
con il brano "'O sole mio" (sostituì il tenore Mario Del Monaco, ammalatosi).
Nel 1965 ancora una torunèe in Giappone, che lo porta a conoscere la seconda
donna importante della sua vita, si tratta di Rita Schuster, che per un periodo
di tempo abiterà con lui a Roma fino alla rottura del rapporto.
Nel 1965 Villa partecipa con il brano "Sifolina" a "Un disco per l'estate", la
canzone non vince, ma ottiene buon successo.
Tra i bocciati oltre a Villa in questa edizione ci sono anche Domenico Modugno,
Ornella Vanoni, Iva Zanicchi, Nicola Arigliano e il Quartetto Cetra, la vittoria
viene aggiudicata ad Orietta Berti con la canzone "Tu sei quello".
Nel 1965 nasce anche Manuela, secondogenita di Noemi Garofalo, che soltanto nel
2003 riuscirà a farsi riconoscere come figlia natura di Claudio Villa,
insieme con Claudio Junior, nato nel 1959.
 

Nel 1966 Villa torna a Sanremo con "Una casa in cima al mondo". Con lui Pino Donaggio.

La canzone non vince ma si
classifica comunque in finale ottenendo un grande esito di pubblico.
Nel 1967 nella carriera di Claudio Villa si aggiungono due vittorie importanti,
la prima è a "Scala reale", lo spettacolo televisivo abbinato alla lotteria di
capodanno condotto da Peppino De Filippo che lancia la famosa maschera di
"Pappagone", infatti Villa vince con la versione italiana di "Granada",

L'altra vittoria è quella sanremese con il brano cantato
in coppia con Iva Zanicchi, il brano è "Non pensare a me", anche se questo è
un festival che viene ricordato più per la morte di Luigi Tenco.
Intanto, sulla scia del successo di "Granada", viene girato il film "Granada
addio
". Con Villa troviamo Raimondo Vianello, qui in 
una delle sue ultime interpretazioni sul grande schermo.

 

 

LA FINE DEGLI ANNI SESSANTA

Nel 1969 muore all'Ospedale San Giovanni di Roma, Pietro Pica, al suo funerale
partecipano commosse tantissime persone che si associano al dolore del cantante
e della vedova, la Sora Ulpia.
Nello stesso anno Villa partecipa al 1° Festival internazionale della canzone
di Spalato, che si svolge nella piazza principale della città. Villa, che ha
accettato questo impegno solo per la gioia degli organizzatori, visto che
aveva preferito, dopo la morte del padre, un periodo di riposo nei mari del
Mediterraneo a bordo della sua "Super Saturno", rappresenta l'Italia insieme
a Iva Zanicchi e Gino Paoli. La giuria gli assegna il primo e il secondo premio. 
Nel 1969 Claudio Villa torna a Sanremo in coppia con il cantautore calabrese
Mino Reitano con un brano scritto da quest'ultimo che però viene escluso dalla
finale. Il brano è "Meglio una sera piangere da solo", che Villa
giudica uno dei brani più belli della sua carriera.
Nel 1970 dopo tanti tentennamenti se partecipare o meno alla ventesima edizione
del festival di Sanremo, Villa si fa convincere dalla sua casa discografica. 
Partecipa alla gara con il brano "Serenata" (che porta le firme di quelli che
pochi anni dopo formeranno il gruppo musicale satirico "Squallor", tra questi
Savio e Bigazzi) cantato in coppia con Tony Del Monaco. La canzone viene
esclusa dalla finale. Vince questa edizione Adriano Celentano con Claudia Mori
con il brano di carattere sociale "Chi non lavora non fa l'amore".
Il 26 maggio del 1970 nel programma televisivo "Spaciale per voi" condotto da
Renzo Arbore, si ha uno scontro tra Villa e la "nuova generazione". Il cantante
minaccia di "menare" un ragazzo che gli aveva dato del patetico. Ma non tutti
sono dello stesso parere, alcuni dimostrano simpatia e stima per il cantante.
Nel 1971 Claudio Villa parte per la sua prima tournèe cinese.
Nell'aprile del 1972 accetta di partecipare alla tournèe "Incontri
d'estate", che dovrebbe avere il suo momento centrale nel confronto tra lui e
Adriano Celentano. Ma la convivenza tra i due si fa subito insopportabile,
ognuno cerca di scavalcare l'altro, e spesso Celentano non si presenta in scena,
Villa di canto suo ribatte "Lui non si presenta in scena, ma questo non importa,
anche perchè nessuno spettatore ha poi chiesto il rimborso del biglietto
". 
In un clima assai teso si arriva anche alle mani, e Claudio Villa con il suo
carattere forte, non si tira mai indietro a "menare".

Meglio va invece, nello stesso anno, il concerto destinato a
celebrare i suoi venticinque anni di carriera che si svolge al Lido di Venezia e vede
al suo fianco la grande Mina.

 

 

IL SECONDO MATRIMONIO

Il 18 luglio 1975, a Roma, in Campidoglio, Claudio Villa sposa Patrizia Baldi,
diciassettenne napoletana, figlia del produttore discografico Franco Baldi.
Il matrimonio viene celebrato dal consigliere comunale del Partito Comunista
Italiano Ugo Vetere. Pippo Baudo gli fa da testimone di nozze. 
Le nozze del noto cantante, suscitano scalpore, anche
perchè per molti Patrizia è solo una bambina che ha lasciato la scuola per 
coronare il sogno di avere tra le braccia il suo principe azzurro.
Ma Villa stavolta si è innamorato sul serio, il titolo di uno dei tanti
articoli dedicati alle nozze del cantante recita "Villa: La prima volta mi sono
sposato perchè ero cretino, la seconda ...".
I due sposi vanno ad abitare in una villa nel comune di Rocca di Papa.
Nell'estate del 1979 mentre Villa è impegnato in una tournèe argentina, Patrizia
scopre di essere incinta con grande gioia da parte del cantante. 
L'8 febbraio 1980 nasce a Roma la piccola Andrea Celeste Pica.

 

 

L'ULTIMA PARTECIPAZIONE AL FESTIVAL DI SANREMO

Nel gennaio 1980 Claudio Villa registra all'Auditorium di Torino un programma
televisivo in dodici puntante dedicate alla storia d'Italia, che viene 
raccontata attraverso le canzoni.
Nel 1981 nasce Aurora, la seconda figlia nata dal matrimonio con Patrizia Baldi.
Nel 1982 Claudio Villa partecipa alla trentaduesima edizione del
Festival di Sanremo. In quell'anno i cantanti sono divisi i due categorie,
da un lato i "big" e dall'altra le "giovani promesse della canzone", che sono
sottoposti al giudizio degli esperti.
L'organizzatore Gianni Ravera gli presenta la lista con i nomi degli artisti
che gareggiano, è completa, e spazio per lui non ce n'è, ma Villa non si
arrende. Villa decide di gareggiare nella sezione "giovani" per protesta.
La canzone scelta è "Facciamo la pace", 
scritta dallo stesso Claudio Villa con Romolo Ferri che si firma Roferri. 
La canzone di Villa viene esclusa dalla finale. La classifica, fu accertato, era truccata!

Nello stesso anno, mentre Claudio registra alcuni suoi vecchi successi come
"Non pensare a me" e "Il torrente" per una nuova casa discografica (si tratta
dell'Alpharecord di Mario Tilesi) muore sua mamma Ulpia nella casa di Rocca di Papa. 
 

Amico di Renzo Arbore, Villa accetta la partecipazione ad un film desinato a 
rimanere famoso nella storia del trash italiano... "F.F.S.S. - Federico Fellini
Sud Story, cioè che mi hai portato a fare sopra a Posillipo se non mi vuoi
più bene?
" (1983) diretto dallo stesso Arbore con il fido Luciano De Crescenzo.
Del cast fanno parte centinaia di volti noti del mondo del cinema, della
televisione, dello sport e del giornalismo, tra questi Maurizio Costanzo, Gianni Morandi,
Domenico Modugno, Lino Banfi, Massimo Troisi, Roberto Benigni, Giovanna Elmi,
Pippo Baudo, Luciana Turina, Gigi Proietti, Pippo Franco e Nino Frassica.
Claudio in questo film canta in una trattoria "La società dei magnaccioni",
questa sarà per Villa la sua ultima apparizione cinematografica.

 

 

UN AMORE COSI' GRANDE...

Nel 1984 Claudio Villa è ospite d'onore al Festival di Sanremo dove canta,
anche se in playback (per motivi di salute) la bellissima "Un amore così
grande", incisa nello stesso anno per un album di grande successo.
Il 1° gennaio 1986 Claudio Villa festeggia il suo sessantesimo compleanno
in televisione, a Canale 5, nel contenitore domenicale "Buona domenica" in
compagnia di Maurizio Costanzo. I due sono amici di vecchia data, infatti
nel 1978 Villa aveva partecipato a "Melodrammore, e vissero felici e contenti",
un brutto film diretto dallo stesso Costanzo.

Costanzo disse in diretta: "Claudio Villa ha una 
marcia in più" e così dicendo il reuccio tagliò la torta con le 60 candeline.
In questo stesso anno Cludio si dedica alla sua autobiografia "Una vita stupenda".
Nel dicembre 1986 Cladio Villa è in tounrèe a Tokyo. L'affetto del popolo
giapponese nei confronti del cantante è quello di sempre, infatti viene
circondato da grandi folle che gli chiedono un autografo, gli stringono la 
mano e gli scattano fotografie. In questo periodo si fa ancora più intenso
il rapporto di amicizia con il grande Domenico Modugno, che comincia a 
frequentare più spesso la sua casa di Rocca di Papa. Non si contano i "duetti privati".

 

CIAO CLAUDIO!

Il 2 gennaio 1987 Claudio Villa accusa un malore di primo mattino.
Confida alla moglie che il giorno prima,  in
giardino, avviando la motocicletta, il respiro veniva a mancargli.
Il 4 gennaio Villa è ricoverato al policlinico Gemelli di Roma, per
poi essere trasferito al Policlinico di Padova per subire una operazione a cuore aperto dal
professor Vincenzo Gallucci. 
Il 7 febbraio del 1987 il grande cuore di Claudio Villa cessa di battere,
la notizia della scomparsa viene annunciata dall'amico di sempre Pippo Baudo,
la sera della trentesettesima edizione del Festival di Sanremo, quell'anno
Gianni Morandi dedicò la sua vittoria con "Si può dare di più" priorio al Reuccio.

Trasportate da Padova a Roma le sue spoglie vengono esposte al Museo delle
Tradizioni Popolari romane di Sant'Egidio nel cuore della sua Trastevere.
Al suo funerale partecipano noti nomi dello spettacolo come Gino Latilla, 
Gabriella Ferri, Gianni Morandi, Enrico Musiani, Antonello Venditti e Aldo Fabrizi,
oltre la sua famiglia e gli amici di sempre, tra cui anche il violinista
Mario Jannilli che della scomparsa di Villa non riesce a darsene una ragione.
C'è uno striscione che lo saluta così "Claudio, noi trasteverini nun te dimo
addio, ma solo ciao". La salma del cantante viene cremata. La cassetta di
mogano che contiene le sue ceneri viene tumulata nel cimitero del borgo
accanto alla tomba della mamma Ulpia. Sulla lapide che la copre sono incise
a caratteri d'oro le parole "Vita sei bella, morte fai schifo", volute dallo
stesso Claudio.
Ciao Claudio, ciao reuccio della canzone italiana... hai sempre fatto cantare
e innamorare tutti, ma stavolta c' hai fatto piangere. Ciao Clà!

 

 

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