A Iginio Ugo Tarchetti
Iginio Ugo Tarchetti, fu legato alla scapigliatura milanese, dopo aver abbandonato la carriera militare per motivi di salute. Egli nacque in provincia di Alessandria nel 1839 e morì di tisi giovanissimo a Milano nel 1869. Si distingue tra i suoi amici per la sua ossessione della morte e del patologico. Ha scritto opere in versi e in prosa. Sotto pubblichiamo una sua opera in 9 versi titolata "Memento" che significa "Ricordo", tratta da "Disjecta" (dal latino "Momenti sparsi"). Ottavio ha dedicato una poesia a questo giovane autore dell'Ottocento. Sotto proponiamo il testo scritto da Tarchetti e il testo scritto da Ottavio Buonomo.
MEMENTO (di
Iginio Ugo Tarchetti)
Quando bacio il tuo labbro profumato,
cara fanciulla non posso obliare
che un bianco teschio vi è sotto nascosto.
Quando a me stringo il tuo corpo vezzoso,
obliar non poss'io, cara fanciulla,
che vi è sotto uno scheletro nascosto.
E nell'orrenda visione assorto,
dovunque o tocchi, o baci, o la man posi,
sento sporger le fredde ossa di un morto.
* * * * *
A IGINIO UGO TARCHETTI (di Ottavio Buonomo) (09/2003)
Io, come l'oggi sconosciuto
Tarchetti,
vedo altre,
guardo altro
l'interno,
il margine lo escludo,
il vuoto è immagine,
il fine c'è
nascosto giace.
La parte spettrale
non m'appare
ipocrita e falsa fanciulla
ti odio
e stranamente t'amo.