~~~~~~ Mina & Modena 2004 ~~~~~~
Speciale appunti di viaggio
Stazione di Udine, sabato 20 marzo 2004 |
SENSAZIONI VERE ... IL VIAGGIO PER MODENA (di Paolo Driussi)
Paolo Driussi |
A Bologna c'è un bellissimo sole. Controllo i monitor degli arrivi. Il treno di Ottavio è in ritardo di 25 minuti. Poi i minuti passano a 40! Guardo la gente che passa di corsa o che cazzeggia perché il treno non è ancora arrivato o è in ritardo mostruoso. Arrivano treni lunghissimi, strapieni di gente e bagagli e chiacchiere e libri e telefonate. Una signora polacca mi racconta la sua vita. E' vedova di un italiano e aspetta il treno per Milano. Lo stesso su cui viaggia Ottavio. Mi racconta delle cose sorprendenti. Mi parla delle lezioni di pianoforte che dava in Polonia, in una cittadina vicina a Varsavia, di cui non afferro il nome, di Ravenna dove è andata a vistare i mosaici. Un ragazzo si è seduto sulla sua valigia. E' contrariato. Prima che partisse un treno il controllore gli ha detto, controllandogli il biglietto, che stava sbagliando treno e lui è dovuto scendere di corsa. La signora polacca mi fa l'occhiolino e mi dice: "Sicuramente Lei sta aspettando una bella ragazza!". Sorrido e rispondo che sto aspettando uno studente che arriva da Napoli con l'Eurostar. Ma il treno è in ritardo. Le indico i 40 minuti indicati dal video. Credo sia lo stesso treno che aspetta lei per andare a Milano. Frattanto lo speaker annuncia che il treno da Napoli è atteso sul terzo binario e non sul primo. Con la signora polacca di corsa mi dirigo al terzo binario. Lei continua a parlarmi del marito che era in dialisi, di pratiche che aveva dovuto svolgere a Roma. Arriva un treno diretto a Milano. Non è un Eurostar, ma la signora sale ugualmente. Cammino avanti e indietro con la mia valigia che mi sembra sempre più pesante. Ma dovevo portarmi dietro tutta 'sta roba per stare a Modena due giorni? Sono quasi le due. Finalmente arriva un Eurostar. Ma è sul primo binario. SMS ad Ottavio: "Su quale vagone sei. Ti vengo incontro" . Gli telefono: "Ottavio sono sul primo binario, ma non ti vedo..." "Anch'io sono sul primo binario. Il treno ha fatto ritardo perché c'erano dei manifestanti contro il terrorismo alle stazioni di Roma e di Firenze...". "Ma dove sei? Non ti vedo? Sei sul terzo binario?". "No, sto sul primo". "Senti, io sto fermo qui sul primo binario, vicino al chiosco che vende generi alimentari. Ti aspetto qui". Dopo un po' eccolo arrivare con il suo borsone verde ed una borsa a mano. Era sul terzo!
Ottavio a Modena con "le mani sui fianchi" |
ORA CHE PER POCO PERDEVO ANCHE LA COINCIDENZA ... (di Ottavio Buonomo)
Quando sono partito da Napoli, il tempo era abbastanza nuvoloso, ma il viaggio è cominciato con la voce di Mina, nel lettore ascoltavo "Ti conosco mascherina", e c'era una Mina che con piena voce cantava "In vista della sera", una canzone molto dolce, inserita recentemente in "Mina, the platinum collection". Il viaggio, ritardi a parte, è stato uno dei migliori, mi ha permesso di offrire un caffè a una signora, di avere un simpatico discorso con una signora che mi ha scambiato per sacerdote e che mi ha chiesto in quale versetto del Vangelo si parlava della prigionia di Cristo e Barabba prima della morte di Nostro Signore ... poi arrivato a Bologna ho incontrato Paolo, il mio "papino", e da Bologna ci siamo spostati per Modena, un viaggio passato nel caldo dell'ultimo giorno d'inverno, con i "se" e i "chissà" di queste nostre giornate emiliane, con il pensiero che anche se messo a tacere dalle parole, volava alla sera del 21 marzo, cioè il giorno seguente ! In quella stessa giornata, con mia sorpresa, ho incontrato stupito Arnaldo alla stazione di Modena, non mi aspettavo la sua "improvvisata", e con Paolo e me è venuto alle prove dello spettacolo ... lì ci aspettavano Luigi Senatore (Gino, per gli amici), Simone (nome completo Simone De Maria) e il fortissimo Guido Mandreoli. In più c'erano Moira Graziosi e Luana Bellucci che provavano i microfoni e la voce ... interpretazioni da far accapponare la pelle. La sera, l'allegra brigata, si è rifugiata in una pizzeria !
Arnaldo Dabbene, collezionista milanese di materiale riguardante Mina |
UNA DOMENICA COSI' ... (di Paolo Driussi)
Fin dal
primo mattino qui a Modena il sole è uscito, sfavillante nel cielo. E'
proprio il primo giorno di primavera. Dopo aver fatto colazione, usciamo
dall'Hotel Principe dove siamo alloggiati e ci incamminiamo verso il centro.
Il centro di Modena è molto carino, i suoi portici un riparo per gli
irriducibili del passeggio. Mi hanno ricordato quelli di Udine, più bassi, ma
tante altre città settentrionali hanno i portici, forse una soluzione
architettonica obbligata per le città del nord che non vogliono rinunciare a
quattro passi.
Il cielo era d'un azzurro da favola. Seduti
ad un tavolino all'aperto del Bar Cagliari in Piazza Grande ammiriamo la
Ghirlandina, la bella torre campanaria assurta a simbolo della città,
rivestita di marmi bianchi. Presenta sei piani e un coronamento ottagonale
cuspidato ornato da due ringhiere marmoree che paiono ghirlande, da cui il
nome di Ghirlandina. Al di là
delle bellezze artistiche e architettoniche, tutte da esplorare e da vivere in
una suggestionante mescolanza tra spazi urbani ancora autenticamente
medievali, e successive e armoniose costruzioni rinascimentali e
ottocentesche, il vasto centro della città accoglie il turista con calore,
creando uno spazio lontano dallo stress metropolitano.
Se Piazza Grande è il centro vitale e propulsore della quotidianità modenese, le vie che da essa si dipartono offrono la possibilità di percorrere sorprendenti itinerari artistico-culturali. La bellezza della città è nell’aria che si respira: lo spazio urbanizzato pare accomodarsi alle esigenze del cittadino, e non già costringerlo entro uno spazio architettonico alienante. Lunghi e stretti porticati caratterizzano le vie intorno a Largo San Giacomo, e alla Chiesa di San Giacomo, nei pressi del Duomo, dove gli antichi archi sporgenti in cotto e le molte case, l’una all’altra accostate, testimoniano l’originario assetto medioevale. Osservare le sculture della facciata, tra cui la grandiosa decorazione del Portale Maggiore, significa gettare uno sguardo di comprensione sulla concezione che l’uomo medievale aveva di sé e del proprio mondo spirituale. La vita umana viene metaforizzata attraverso le immagini di oscuri boschi e misteriosi girali di rampicanti a simbolizzare la costante insidia del peccato. Ecco che allora la lotta si rende inevitabile: ma tra leoni, draghi e centauri appare la rassicurante visione della salvezza divina, evocata dalle immagini della vendemmia. Sulla stessa linea interpretativa si collocano le sculture della Genesi, così come la "Porta della Pescheria" e la "Porta dei Principi", la quale dà proprio sulla piazza, per narrare a tutti i fedeli la storia del patrono della città: San Geminiano. Sabato sera, di ritorno dalla pizzeria, Gino ci raccontava che la la leggenda vuole che, mentre nel V secolo cominciavano le invasioni barbariche, nel 451 S.Geminiano salvò Modena dagli Unni guidati da Attila, nascondendola agli invasori con una fitta coltre di nebbia. E' con Gino e Simone che abbiamo appuntamento per le 12 e trenta davanti all'Accademia Militare. Ho già individuato un ottimo ristorante dove saranno nostri ospiti e pranzeremo a base di pesce.
Ottavio Buonomo |