Claudio Villa, re della canzone e re dei cuori

Articolo di Antonia Bonomi

 

Claudio Pica, questo era il nome all'anagrafe, è nato a Roma, in Trastevere, il 1 gennaio del 1926. Pica il cognome, Ulpia il nome della madre… più romano di così! Ed è sempre stato fiero di questa sua romanità.
I suoi esordi si perdono quasi nella notte dei tempi: adolescente inizia nei ristoranti di Roma, nei teatrini, poco più che ventenne, nel 1947, è ai microfoni della radio, fa avanspettacolo. S'impone subito per la qualità della sua voce, secondo i critici: "… di tipo operistico, nella miglior tradizione della melodia virtuosistica detta canzone all'italiana, è l'unico esponente di questo filone ad aver affrontato con successo, anche dopo gli anni '50, il confronto con i mutati gusti del pubblico, resistendo alle varie ondate di nuove mode".
Le canzoni da lui cantate hanno segnato un'epoca: Luna rossa, Serenata celeste, Binario, Il torrente, come dimenticare Mexico e Granada, nella cui esecuzione regge benissimo il confronto anche con tenori conclamati e senza passaggi stentorei e falsetti di altri tenorini. Faceva tremare i lampadari e incrinare i bicchieri, pensare che aveva una menomazione ad un polmone!
Piccolino di statura, ma proporzionato, bellino, nel quartiere era chiamato il "moretto" ed era corteggiatissimo dalle ragazze essendo considerato "la più bella voce di Roma". Secondo i suoi amici di arie se ne dava e parecchie, camminando sempre a testa alta, in punta di piedi dicevano i maligni, specie quando la ragazza che lo accompagnava era più alta di lui. Curava molto il proprio aspetto, esibiva le proprie conquiste, ma filava diritto sotto il pugno di ferro della madre Ulpia, che gli sequestrava anche i guadagni perché, secondo lei, il figlio era uno spendaccione e li avrebbe dilapidati con le donne. E in fatto di donne, sembra che Claudio Villa abbia fatto autentiche stragi.
Nel 1952 sposa Miranda Bonansea, doppiatrice cinematografica e soubrette, l'anno seguente hanno un figlio. Arriva la fama, arrivano i soldi, comincia a girare anche film, ne sommerà ventisette, nel 1955 vince a Sanremo con Buongiorno tristezza. Record mai eguagliato: parteciperà a tredici edizioni del festival e lo vincerà quattro volte, nel corso della carriera incide 3.200 canzoni e vende oltre 42 milioni di dischi, nel 1974 riceve un premio in Campidoglio per la trentennale attività. Lavora come un matto, dunque, è professionalmente ineccepibile, ha grande successo anche all'estero, specialmente in Giappone, gran polemico e veemente nella difesa della canzone italiana e dei cantanti nostrani, con qualche centinaio di club intotolati al suo nome, amante della motocicletta e, si dice, tutt'altro che uno stinco di santo nella vita privata. Secondo chi lo conosceva, non si è mai lasciato sfuggire una ballerina o una soubrette, una volta arrivò a far cambiare il corpo di ballo di uno spettacolo, perché aveva scoperto che le ragazze erano tutte fidanzate. Sembra abbia avuto anche un grande amore con Lorella De Luca, una dei "poveri ma belli", quando lei aveva sedici anni e lui sposato da tre e con prole. Grazie all'intervento del padre della ragazza, la storia finì prima di diventare scandalo.
Il matrimonio con Miranda Bonansea dura dieci anni e finisce malamente. Lui l'accuserà di tradimento, lei avrà la custodia del figlio, lui torna dalla madre che è ben felice di riaverlo con sé e di amministrare di nuovo i suoi guadagni. Tra una cosa e l'altra, ecco una storia con una tedesca che fa imbestialire la madre la quale riesce, alla fine, a farla sloggiare dalla sua casa dove quest'ultima fiamma si era insediata e pretendeva pure di trovare il pasto pronto.
Nel 1973 scoppia il primo scandalo: Villa è innamorato di Patrizia, figlia di un suo amico. Dov'è lo scandalo? Lui ha quarantasette anni e lei sedici, è una pupotta che il fatto d'essere tonda rende ancora più infantile. Si sposeranno in Campidoglio, il 18 luglio del 1975, quando lei raggiunge la maggiore età. Nessuno scommette granché sulla durata di questo matrimonio che, invece, resisterà fino alla morte di Villa, allietato dalla nascita di due bambine. Nel frattempo, saltano fuori le liste della P2 e tra gli iscritti c'è anche Claudio Pica. Si saprà, poi, che non ha mai pagato le quote d'iscrizione.
Altro scandalo nel 1986: in un lungo memoriale, una ballerina racconta di avere avuto due figli, un maschietto e una femminuccia, da una lunga relazione con Claudio Villa. Inoltre, lui non li avrebbe mai aiutati. Inizia la battaglia legale, Villa scrive la propria biografia intitolata Una vita stupenda, e muore la sera del 7 febbraio 1987, a Padova dove si era recato per farsi operare al cuore, dopo che un infarto lo aveva colpito il primo gennaio, giorno del suo sessantunesimo compleanno. Lascia scritto che vuole essere cremato e che sulla sua lapide sia scritto: "Vita sei bella, morte fai schifo". La sua città gli tributa onori degni dell'ottavo re di Roma, come si definiva scherzosamente, e i figli segreti, dopo anni di cause, saranno riconosciuti come suoi.
Com'era Claudio Villa dietro lo specchio dell'astrologia? La madre sarà stata molto oculata, ma neppure lui dà l'impressione di essere stato molto generoso, a meno che non servisse per suscitare impressioni. Il severo e sobrio Capricorno, segno d'appartenenza, è messo in minoranza da Mercurio e Marte nel Sagittario, segno del Centauro e, guarda che combinazione, Claudio Villa amava le motociclette che, secondo alcuni, sono state il suo amore più vero e più lungo. Lo hanno definito veemente e ingenuo, sono sempre questi due pianeti ad indicarlo, ma si tratta di un'ingenuità più d'apparenza che di sostanza, poiché era un tipo anche molto accorto, da cervello "fino". La sua vita sentimentale così movimentata ma, tutto sommato, segreta? Venere nell'Aquario parla di disinvoltura, il Capricorno è più formalista, se non altro all'apparenza. Amava recitare, tenere la scena e il suo cruccio era di non recitare in film seri, importanti. Quelli che interpretava, essendo per lo più musicali, li riteneva di serie B. La Luna nel Leone è indice di questo desiderio di essere sempre alla ribalta. Si trattava anche d'esibizionismo, di narcisismo bello e buono sommandosi ai pianeti Sagittario e Acquario. La polemica, che lo portò a battibeccare con tutti, anche durante le trasmissioni televisive? Sempre la Luna nel Leone, segno che contiene anche Nettuno, Venere nell'Acquario, il tutto in cattivo aspetto con Saturno nello Scorpione. Era bastian contrario per principio, critico nei confronti degli altri, un po' megalomane, ambiziosissimo. Sempre questo pianeta, in cattivo aspetto con Venere, mette l'accento sulle sue scelte sentimental-erotiche. Si è amato tanto Claudio Villa, ha cantato l'amore in tutte le sue sfumature, ma in realtà non ha amato che se stesso.

 

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